1- DALLA SCALA AL SOTTOSCALA: PRIMA CON BRIVIDI NON SOLO PER IL FREDDO POLARE 2- DOPO NAPOLITANO ANCHE IL PREMIER MONTI POTREBBE DARE FORFAIT ALLA PRIMA MILANESE DEL “LOHENGRIN” PER I VENTI DI CRISI ALTRETTANTO GELIDI CHE SPIRANO A ROMA 3- NELL’ATTESA, LA PRIMA BACCHETTATA (O BASTONATA) DEL MAESTRO BAREMBOIM E’ FINITA SULLA TESTA DEI VIP CHE FREQUENTANO LA PRIMA: “TUTTA GENTE CHE NON PAGA IL BIGLIETTO PERCHE’ OSPITE DEGLI SPONSOR” 4- SCARONI E BAZOLI I MECENATI CHE GRAZIE AL FINANZIERE FRANCESCO MICHELI (ESTROMESSO DAL CDA) HANNO RIPORTATO AL TEATRO ALCUNI PREZIOSI CIMELI VERDIANI 5- PRONTI AL DEBUTTO DI LAPO ELKANN CON LA NUOVA COMPAGNA GOGA, EREDITIERA KHAZAKA
A cura di Gluck per Dagospia
COM'E' TRISTE LA "SCALA" APPENA UN ANNO DOPO
Vigilia della "Scala" con brividi.
Il termometro è sceso vicino allo zero e il sole sarà tramontato sotto lo smog quando alle 17 in punto il direttore d'orchestra, Daniel Barenboim, darà il via al "Lohengrin" di Wagner.
Una "prima", quest'anno, senza Giorgio Napolitano. E, istituzionalmente parlando, assai diversa da quella a dir poco trionfale dell'anno scorso.
Una prima che segnò, infatti, l'incoronazione pubblica di Mario Monti, allora appena nominato premier dal capo dello Stato.
Nonostante i venti di crisi che hanno preso a spirare forte nella capitale, fino a ieri sera Rigor Mortis aveva confermato che avrebbe occupato il palco "reale" insieme al sindaco Giuliano Pisapia e a una mezza dozzina di ministri (Passera, Terzi, Giarda ecc).
Un bis, comunque, assai amaro per il professore della Bocconi, il cui destino a palazzo Chigi all'improvviso è diventato incerto o precario. Monti rischia di essere esodato, Fornero docet, dal redivivo Cav.Berlusconi.
Dunque, poca politica e tanta austerity raccontano le cronache frivole che precedono l'evento musicale.
QUANTE SCIURE RINUNCERANNO ALLA PELLICCIA?
Quante sciure, però, sapranno rinunciare alla pelliccia o alla stola con il freddo in arrivo e la minaccia anche una possibile nevicata?
Nell'attesa, la prima bacchettata (o bastonata) del maestro Barenboim è stata proprio sulla testolina dei mondan-melomani che, digiuni di musica, affollano il teatro scaligero in occasione della prima: "Tutta gente che non paga un euro perché ospiti degli sponsor che tirano fuori i soldi per consentirgli la passerella alla "Scala".
IL TESORETTO ACCUMULATO DAL SOVRINTENDENTE LISSNER (7 MILIONI DI EURO)
"I danee i henn mai asee", dicono i vecchi milanesi.
Già , i soldi non bastano mai e il sindaco Pisapia è alla ricerca di 4 milioni di euro per far quadrare entro l'anno i conti della "Scala". Intanto il sovrintendente Stéphane Lissner, alla faccia della spending review, sta per uscire di scena dopo aver accumulato un tesoretto di 7 milioni di euro durante la sua lunga permanenza alla guida del teatro.
E chissà se un giorno la città saprà anche, magari dalle cronache del Corrierone, i cachet (ultramilionari) dei direttori d'orchestra che si alternano sul podio della "Scala" cui sta tanto a cuore la cultura musicale e reclama a piè sospinto finanziamenti pubblici.
...E QUEL GRAN SIGNORE DI FRANCESCO MICHELI
A mettere mano al portafogli sono gli sponsor che proprio alla vigilia del "Lohengrin" sono riusciti a riportare a Milano alcuni preziosi cimeli verdiani (spartiti, autografi, telegrammi) che sono stati battuti all'asta londinese di Sotheby's.
Da quel gran signore che è, è stato il finanziere-musicologo, Francesco Micheli, a segnalare l'opportunità di mettere le mani su quella piccola ma preziosa collezione finita all'incanto. Il resto (i soldi necessari all'acquisto) l'hanno fatto Paolo Scaroni (Eni) e Abramo Bazoli (Banca Intesa).
Un gran signore Micheli, dicevamo, perché la scorsa primavera il finanziere è stato estromesso dal consiglio d'amministrazione della "Scala".
"La stanno riducendo a prodotto turistico, come il Colosseo", dichiarò allora, amareggiato, il finanziere. Ma quando ha saputo dell'asta londinese non ci ha pensato due volte a ritrovare il suo amore per il teatro milanese e indicare la strada per riavere quelle "reliquie" in Italia.
Ora i cimeli verdiani sono esposti a palazzo Marino nella sala che ospita le opere di Canova e Gérard sul tema Amore e Psiche.
Ma, come tutte le vigilie scaligere, l'attenzione è su chi sfilerà in piazza della Scala. Anche quest'anno i voyeur saranno accontentati.
"GOGA" E NONNA MARZOTTO PER IL DEBUTTO DI LAPO ELKANN
Non ci sarà Napolitano, ma potranno godersi il debutto di Lapo Elkann che farà la passerella a fianco della sua nuova compagna, l'ereditiera kazaka, Goga Ashkenazi, e "nonna" Marta Marzotto. La giovane moglie del ministro Corrado Passera, Giovanna Salza, farà il suo ritorno alla "Scala" indossando un abito del sarto Sarli. Mentre la première dame, Elsa Monti, non rinuncerà al suo abitino cucito da Raffaella Curiel. In Valentino, of course, la sovrana del Qatar, Sheikha Mozah. Rigoroso abito etno-chic per la presidentessa dell'Unione africana, Dlamini-Zuma.









