DIES IRAN - TENSIONE ALLE STELLE TRA WASHINGTON E TEHERAN: GLI AMERICANI ANNUNCIANO DI AVER SVENTATO UN COMPLOTTO PER UCCIDERE L’AMBASCIATORE SAUDITA IN USA E ALTRI ATTENTATI ALL’ESTERO CONTRO OBIETTIVI SAUDITI E ISRAELIANI - L’IRAN NEGA TUTTO (“COSÌ DISTRAGGONO L’OPINIONE PUBBLICA DALLA CRISI”), MA I SERVIZI DI RIAD CONFERMANO: “PROVE SCHIACCIANTI” - OBAMA SI CONSULTA CON GLI ALLEATI PER ALTRE SANZIONI (“L’OPZIONE MILITARE È INCLUSA”)…

1. USA SVELANO COMPLOTTO, SALE TENSIONE CON IRAN...
(ANSA)
- Sventato in Usa un complotto che avrebbe dovuto portare a diversi attentati contro obiettivi israeliani e sauditi, tra cui l'uccisione dell'ambasciatore saudita nella capitale statunitense. Dietro al piano - secondo le autorità statunitensi - ci sarebbe il governo dell'Iran che avrebbe cercato contatti logistici con i narcotrafficanti messicani. Quanto basta per far salire alle stelle la tensione tra Washington e Teheran. Mentre infatti le autorità iraniane negano e parlano di "accuse precostituite", il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, attacca: le accuse verso l'Iran "sono fondate".

Tutto nasce da un'indagine dell'Fbi e del Dipartimento di giustizia americano, che ha portato ad accusare due uomini di origine iraniana di preparare una serie di attacchi, tra cui anche quelli alle ambasciate israeliana e saudita in Argentina. A confermare l'esistenza di un complotto è stato il ministro della giustizia, Eric Holder, spiegando come uno dei due accusati abbia confessato. Mentre l'altro è ancora in libertà. Il presidente statunitense, Barack Obama - secondo quanto riporta la stampa americana - sarebbe stato messo immediatamente al corrente della situazione in giugno, quando il presunto complotto è stato scoperto.

Secondo le prime ricostruzioni, gli investigatori sarebbero arrivati a scoprire l'esistenza del piano terroristico dopo aver incastrato Mansoor Ababsiar, cittadino americano di origini iraniane che si era messo in contatto con un investigatore statunitense, credendo fosse un uomo legato ai narcotrafficanti messicani. Erano questi ultimi, infatti, che avrebbero dovuto portare a termine l'attentato contro l'ambasciatore saudita a Washington, dietro il compenso di 1,5 milioni di dollari. A questo fine sarebbero stati già versati al finto narcotrafficante quasi 50.000 dollari a titolo di acconto. Proprio in quel momento sarebbe scattata la trappola dell'Fbi, con l'arresto dell'iraniano che in carcere ha confessato.

Anche se - fa sapere il suo legale - nel momento in cui sarà incriminato formalmente si dichiarerà non colpevole. A Washington non nascondono la preoccupazione per un escalation che potrebbe peggiorare ancora di più i già tesissimi rapporti con Teheran. Ma anche per i legami emersi con la criminalità organizzata messicana. Questa volta - ha sottolineato la Clinton - l'Iran "ha passato il segno", spiegando come il complotto creerà "una reazione internazionale che isolerà ancora di più il Paese". "Stiamo contattando le varie capitali - ha aggiunto il segretario di Stato americano - per spiegare cosa è accaduto e per lavorare insieme contro quella che appare sempre più come una minaccia".

L'Iran, invece, nega tutto. Uno dei più stretti collaboratori del presidente Ahmadinejad parla di "scenario precostituito per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica americana dai problemi interni agli Stati Uniti". E a New York, il portavoce della missione dell'Iran presso le Nazioni Unite, parla di accuse "totalmente prive di ogni fondamento". Intanto, l'ambasciatore saudita negli Usa ringrazia: "E' stato impedito un atto spregevole", mentre da Gedda insieme ai ringraziamenti agli Usa arriva la minaccia contro Teheran di provvedimenti, tra cui il richiamo dell'ambasciatore.

2. IRAN, SHOW RIDICOLO PER SUPERARE CRISI USA...
(ANSA)
- Solo una "sceneggiatura" che si riconduce a "vecchie politiche ostili" contro l'Iran e ad un "complotto americano e sionista". Così il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Ramin Mehmanparast, commenta le accuse rivolte dagli Stati Uniti a Teheran di aver orchestrato un piano volto a portare a diversi attentati contro obiettivi israeliani e sauditi. "Questo è uno spettacolo ridicolo", ha detto Mehmanparast, che punta a "seminare discordia", ad opera dei nemici dell'Islam e dei Paesi della regione, per "aiutare il regime sionista a superare il suo isolamento" e lo stesso governo statunitense a uscire dalla sua "crisi interna ed esterna".

Quanto alle relazioni tra l'Iran e l'Arabia Saudita, ha aggiunto secondo quanto riporta la Fars, sono improntate a "rispetto reciproco" e le notizie fatte emergere negli Usa "non avranno alcun impatto sull'opinione pubblica". Sul tema è intervenuto anche il vice ministro degli Esteri Hassan Qashqavi, secondo cui gli Usa sono "invidiosi della stabilita" di cui gode l'Iran.

Parole di fuoco anche dal presidente della commissione parlamentare per la Sicurezza e la politica estera, Alaeddin Boroujerdi. "Diffamando l'Iran - ha detto, riporta ancora la Fars - gli americani stanno cercando di distrarre l'opinione pubblica mondiale dalla rivolta popolare contro Wall Street" e dalla crisi in cui si troverebbe il presidente Obama.

"La Repubblica Islamica dell'Iran - ha aggiunto - non ha mai seguito una simile politica volta ad assassinare persone, ma è essa stessa una vittima del terrorismo". Il riferimento è probabilmente all'organizzazione iraniana dei Mujaiddin del popolo (Mko), la principale organizzazione di opposizione armata a Teheran, che per l'Iran è sostenuta dagli Usa. "Le accuse degli Usa non sono altro che una grande menzogna - ha concluso Boroujerdi - e il nuovo complotto americano è destinato a fallire".

3. PRINCIPE SAUDITA, PROVE CONTRO IRAN 'SCHIACCIANTI'...
(ANSA-REUTERS)
- La prova che l'Iran era dietro al complotto per uccidere l'ambasciatore saudita a Washington è 'schiacciante', secondo quanto ha detto oggi un ex responsabile dei servizi segreti sauditi. "La prova è schiacciante...e mostra chiaramente che c'é una responsabilità ufficiale iraniana. Qualcuno in Iran dovrà pagare per tutto ciò", ha detto il principe saudita Turki al-Faisal. Le autorita americane hanno detto oggi di aver sventato un complotto ordito da due uomini per assassinare l'ambasciatore saudita a Washington, Adel al-Jubeir. Uno dei due uomini è stato arrestato il mese scorso mentre l'altro si sarebbe rifugiato in Iran. Il regime di Teheran ha negato ogni responsabilità ed ha espresso indignazione per le accuse.

4. BIDEN, USA PENSANO A SANZIONI...
(ANSA-REUTERS)
- Gli Usa pensano a sanzioni contro l'Iran per il complotto che ha coinvolto l'ambasciatore dell'Arabia saudita negli Stati Uniti: lo afferma alla tv Abc il vicepresidente Joe Biden, sottolineando che comunque "nulla è stato tolto dal tavolo". Washington, ha affermato, ritiene che Teheran "sarà ritenuta responsabile" per la faccenda. Gli Usa "lavoreranno per unire l'opinione mondiale su possibili atti" contro l' "oltraggioso" Iran.

5. GB LAVORA CON USA PER SANZIONI...
(ANSA)
- La Gran Bretagna si sta consultando con gli Usa e altre nazioni sull'ipotesi d'imporre nuove sanzioni all'Iran in seguito alle accuse di tentato omicidio ai danni dell'ambasciatore saudita negli Usa. "Ci stiamo consultando con gli Stati Uniti sulle azioni da intraprendere", ha detto un portavoce del primo ministro David Cameron. Il portavoce ha poi confermato che il Regno Unito sta discutendo con altri paesi sull'ipotesi di nuove sanzioni. "Sosterremo ogni misura che renda conto all'Iran delle proprie azioni".

6. UE, MOLTO PREOCCUPATI: SE FATTI CONFERMATI GRAVI IMPLICAZIONI INTERNAZIONALI...
(ANSA)
- L'Ue segue "con attenzione e molta preoccupazione" il caso del presunto complotto iraniano per assassinare in Usa l'ambasciatore dell'Arabia Saudita e dichiara che "se il complotto sarà confermato, ci potrebbero essere gravi implicazioni internazionali". Il commento è del portavoce dell'alto rappresentante Catherine Ashton, e sottolinea che l'Unione europea è "in stretto contatto con gli Usa per cercare di avere più informazioni possibili". La Ue auspica che si faccia rapidamente chiarezza.

7. USA,NON ESCLUSA RISPOSTA MILITARE...
(ANSA)
- "Sul tavolo ci sono tutte le opzioni, e non si può escludere anche una risposta militare": lo ha detto il presidente della Commissione parlantare sulla Sicurezza interna degli Usa, Peter King, citato dalla Cnn. Intanto le tv americane si interrogano se considerare lo sventato complotto da parte dell'Iran come un atto di guerra.

 

AHMADINEJADBARACK OBAMABIDENDavid Cameron

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