TUTTI ATTORI MANCATI! - COSI’ I GRANDI DEL VARIETA’ E DEL CINEMA RIVIVONO NEI POLITICI DI OGGI - LA POLVERINI SEMBRA ANNA MAGNANI: E’ TORNATA MAMMA ROMA? - SILVIO E LE BARZELLETTE ALLA DAPPORTO - PIERFURBINO “SCIUPA-ALLEANZE” SPIRITATO COME WALTER CHIARI - ROSPY BINDI COL GUARDAROBA ALLA AVE NINCHI - GIORGIA MELONI COME GIULIETTA MASINA COI FELLONI AL POSTO DI FELLINI…

Lia Celi per "il Fatto Quotidiano"

Vi manca il vecchio varietà? Le repliche di "Teche-teche-té" su Raiuno vi hanno rivelato tutto un mondo di istrioni gloriosi e guitti straordinari, che oggi sembrano appartenere a un altro pianeta? Niente paura, le figure più intense dello show business all'italiana non ci hanno mai lasciato. Vivono ancora fra noi, recitano tutti i giorni e sanno ancora strapparci lacrime e risate dal palcoscenico della politica. Non ci credete? Su il sipario, e via con la passerella!

RENATA POLVERINI - ANNA MAGNANI
Quando l'hanno vista in tivù, ritta nella sala del Consiglio regionale, abituccio bianco, viso gonfio, labbra piegate in una smorfia amara, ai fan dell'indimenticabile Anna è venuto un colpo: è tornata Mamma Roma, eroina del capolavoro pasoliniano che quest'anno compie mezzo secolo.

Senza la cofana scarmigliata, ma con il caschetto piastrato e con l'ipertrofico Franco Fiorito al posto del figlio racchietto e dissipato Ettore Garofolo, ma il resto c'è tutto: voce da leonessa ferita, occhio fiammeggiante, oratoria plebea, e soprattutto un protettore senza scrupoli, ruolo assegnato a Franco Citti da Pasolini e a Berlusconi dal Mel Brooks che oggi sembra dirigere la politica italiana.

Ma il copione di PPP è rispettato alla lettera: Mamma Polverini vuole dimettersi per cambiare vita, ma il macrò non le lascia abbandonare il suo turpe mestiere, in questo caso quello di Governatore del Lazio. Intanto il discorso di Renatella è già materia di studio nelle scuole di cinema.
http://www.youtube.com/watch?v=uZrI2BRe0k4

PIER FERDINANDO CASINI - WALTER CHIARI
Aitante, occhi spiritati, sempre un filino troppo nervoso: nel caso di Chiari oggi sappiamo bene cosa c'era dietro quell'aria perennemente schizzata. Più difficile capirlo per il suo sosia, il probo Pierferdy, sciupa-alleanze come l'attore milanese era sciupafemmine, e creatore del più duraturo sketch della politica italiana, il Grande Centro Sarchiapone.

Unici eccessi a lui ascrivibili sono a) quello di capelli (anche se a Bologna si dice che lui e Valerio Massimo Manfredi possiedano in comproprietà la stessa mascagna canuta che usano a turno nelle occasioni pubbliche) e b) la bulimia di poltrone, di cui l'ex presidente della Camera è in astinenza forzata. Lui ci prova a fare il ragazzo affidabile, ma niente: uno sguardo smarrito, un'incrinatura nella voce svelano l'insicurezza di fondo, come in questo recente intervento a Ballarò sull'informazione televisiva:
http://www.youtube.com/watch?v=0qcZ9yvJ0J8&fe


SILVIO BERLUSCONI - CARLO DAPPORTO
"Flaneur, tombeur, viveur, voyeur, gaffeur / possiede ville ovunque tranne all'Eur / se lo credi finito fai un azzardo / perché, voilà, lui è qua: Silvio il Maliardo". Si può discutere sulla qualità dell'apporto dato da Berlusconi alla politica italiana, ma sul Dapporto non c'è dubbio: è il miglior Dapporto mai visto a Palazzo Chigi, superiore perfino all'originale. È vero, il fantasista ligure elevò la barzelletta a forma d'arte, mentre quello milanese la abbassò a forma di governo, evoluzioni che riflettono diverse situazioni di partenza: Carlo iniziò la carriera nella compagnia di Wanda Osiris, Silvio in compagnia di Marcello Dell'Utri. Fu lui a lanciare il ministro Mara Carfagna, alla quale si attribuisce tuttora un passato da soubrette, a torto: le soubrette, ogni tanto, vestivano. Ma rivediamo il Maliardo di Arcore nel suo primo discorso di insediamento come premier nel 1994:
http://www.youtube.com/watch?v=R8QVaacLy18ature


ROSY BINDI - AVE NINCHI
Stesso culto mariano nei nomi (Ave Ma-ria, alias Ave; Maria Rosaria, alias Rosy), stessa burbera bonomia centro-italiana, stessa corporatura rotonda, stesso guardaroba: ma quel che rende Ninchi e Bindi sorelle d'arte è la versatilità, grazie alla quale Ave passava agilmente dal teatro di prosa al varietà televisivo e Rosy dalla vecchia Dc al Pd.

Unica vera differenza fra la vicepresidente del Senato e la moglie di Aldo Fabrizi in tanti film degli anni Cinquanta è l'abilità in cucina; a differenza di Ave, Rosy cucina piatti indigesti per tutti, come il ddl sulle coppie di fatto, che ha di fatto ha disgustato sia la Chiesa che le coppie, etero e gay. Eccola sfoderare tutta la sua verve toscana in un convegno sul lavoro femminile a Settignano:
http://www.youtube.com/watch?v=qxh8ZnWdn2M&feature=relmfu


GIORGIA MELONI - GIULIETTA MASINA
La figuretta di Gelsomina, i capelli gialli di Cabiria, il vocione romanesco di Fortunella, gli occhi sgranati di Giulietta degli spiriti: la grande Masina in tutte le sue sfaccettature rivive nell'ex ministro della Gioventù, anche se del suo talento non si è servito Fellini, ma solo dei gran felloni. Cresciuta nei bassifondi della destra romana, rapita bambina dallo Zampanò di Arcore, ha suonato la tromba e la grancassa nei media a vantaggio del circo Pdl, mentre il capo-comico se la spassava con maggiorate compiacenti.

Ora che Zampanò l'ha lasciata a piedi, si fa vedere tutta triste nel salotto di Vespa, in attesa di un Matto che le dia un'altra chance politica. Se non sarà più Gelsomina, Giorgia resta una vera Fortunella: è l'unica 35enne italiana sicura di avere la pensione. In questa clip la vediamo recarsi all'ultima edizione Atreju, perfettamente a suo agio fra i giovani attivisti:
http://www.youtube.com/watch?v=JnanjXS86Lw


CANDIDATI ALLE PRIMARIE PD-COLORADO CAFÈ
Quanti sono? Nessuno lo sa, ogni giorno ce n'è uno nuovo. Ma i comici imposti dall'alto hanno fatto il loro tempo, nell'epoca dei talent-show la selezione la fa il pubblico. E come palestra di risate le primarie dei Pd sono più efficienti di Colorado Cafè. Il più applaudito per ora è Matteo Renzi, il Pieraccioni 2.0, ma piacciono anche Nichi il Fenomeno con i suoi tormentoni vetero-sinistro-pugliesi (un po' troppo simile a un personaggio di Checco Zalone, osservano i maligni); l'aplomb surreale alla Maurizio Milani di Pippo Civati, l'umorismo al femminile della bellunese Puppato, perfetta nell'imitazione della sindaca veneta secchiona.

Per il pubblico anziano c'è Pier Luigi Bersani, che nel look e nei contenuti politici si ispira da sempre al Ferrini di Quelli della notte. Ne sto dimenticando parecchi; per una panoramica completa dei candidati alle primarie Pd c'è questo video:
http://www.youtube.com/watch?v=bEV11LwiqTc

 

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