
LA TELEFONATA DI TRUMP A PUTIN È SERVITA SOLO A RINFORZARE MOSCA – OTTENUTA DAL TYCOON LA RICHIESTA DI UN NEGOZIATO “IMMEDIATO”, PRIMA DI QUALSIASI CESSATE IL FUOCO, LA RUSSIA SI SENTE RAFFORZATA. E BUTTA LA PALLA VERSO ZELENSKY: “SIAMO PRONTI A CONTINUARE I CONTATTI DIRETTI, ORA TOCCA A KIEV” – IL PRESIDENTE UCRAINO: “PUTIN STA CERCANDO DI PRENDERE TEMPO PER CONTINUARE LA GUERRA E L'OCCUPAZIONE”. E PROVA A RILANCIARE PROPONENDO A TRUMP UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO (L’UNICA LINGUA CHE CONOSCE IL TYCOON È QUELLA DEGLI AFFARI)
MEME SULL INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY A SAN PIETRO BY EMAN RUS
MOSCA, 'PRONTI A CONTATTI CON KIEV, ORA TOCCA A LORO'
(ANSA) - La Russia è pronta a continuare i contatti diretti con l'Ucraina per la pace e ora "tocca a Kiev" Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, citata dalle agenzie russe.
"Si avvicina un momento importante per il processo decisionale", ha affermato ancora Zakharova, aggiungendo che le dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in cui esprime il suo desiderio di pace "devono ora essere sostenute da azioni concrete e passi concreti".
La portavoce ha parlato di "continuazione" dei contatti diretti perché un primo incontro diretto tra negoziatori ucraini e russi dopo tre anni si è svolto il 16 maggio scorso a Istanbul
MEDIA, MOSCA POTENZIA I DRONI KAMIKAZE CON TESTATE DA 90 KG
(ANSA) - L'esercito russo sta potenziando le testate dei droni kamikaze a lungo raggio Shahed-136 utilizzati nella guerra contro l'Ucraina, montando cariche da 90 kg di esplosivo al posto dei 50 kg standard: lo rivela la società ucraina di consulenza militare Defense Express, citata da Ukrainska Pravda.
NEGOZIATI DI PACE BY LELE CORVI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
Le nuove testate sono due: una viene prodotta in Russia, l'altra in Iran, sottolinea Defense Express, che cita fonti a conoscenza del programma. La nuova testata da 90 kg di produzione russa è stata denominata KOFZBCh, acronimo di 'testata incendiaria ad alto esplosivo a frammentazione e carica sagomata'.
L'esplosivo è rimasto invariato: TGF-35P2, ovvero TNT miscelato con RDX (ciclonite) flemmatizzato, lo stesso della testata standard OFZBCh-50 da 50 kg, priva di effetto anticarro.
L'azione incendiaria è ottenuta utilizzando una miscela di idruri metallici in polvere che garantisce un'elevata temperatura di combustione, fino a 3.500°. La testata di fabbricazione iraniana, anch'essa da 90 kg, combina una carica cava ad alto esplosivo e azione a frammentazione, ovvero non incorpora elementi incendiari. Il dispositivo appartiene alla serie di esplosivi OLA, a base di ottogene e alluminio con una carica intermedia in RDX.
ZELENSKY, PUTIN VUOLE PRENDERE TEMPO PER CONTINUARE GUERRA
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
(ANSA) - "È ovvio che la Russia sta cercando di prendere tempo per continuare la guerra e l'occupazione. Stiamo lavorando con i nostri partner per fare pressione sui russi affinché si comportino diversamente.
Le sanzioni sono importanti e sono grato a chiunque le renda più tangibili per i responsabili della guerra": lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'indomani della telefonata tra i presidenti Vladimir Putin e Donald Trump.
Zelensky riferisce di aver parlato con il presidente della Finlandia, Alexander Stubb, con il quale ha anche "discusso i dettagli della conversazione di ieri con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump".
IL NEGOZIATO DI TRUMP SULL UCRAINA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
"L'importante è che la diplomazia per la pace sia coordinata e orientata a risultati concreti", ha sottolineato il leader ucraino. "Non abbiamo dubbi che la guerra debba concludersi al tavolo delle trattative. Dovrebbero esserci proposte chiare e realistiche sul tavolo.
L'Ucraina è pronta per qualsiasi formato di negoziazione produttivo. E se la Russia continua a proporre condizioni irrealistiche e a compromettere i possibili risultati, le conseguenze saranno sicuramente dure - ha concluso -. Oggi sono previsti anche colloqui con gli altri nostri partner".
KIEV, ZELENSKY PROPONE A TRUMP UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO
VIGNETTA ELLEKAPPA - IL VERO SUCCESSO DI TRUMP
(ANSA) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto al presidente statunitense Donald Trump un accordo di libero scambio (Als) tra i due Paesi in una lettera in cui delinea nuove opportunità di cooperazione in materia di difesa e commercio: lo ha detto il viceministro dell'Economia e rappresentante commerciale ucraino, Taras Kachka, come riporta Interfax-Ucraina.
"Per quanto a mia conoscenza, il presidente Zelensky ha indirizzato questa proposta al presidente Trump in quella lettera. Di conseguenza, questa sarà la prossima fase delle nostre discussioni", ha affermato oggi Kachka alla conferenza 'Trade Wars: The Art of Defense', organizzata dallo studio legale Ilyashev & Partners a Kiev.
Il viceministro ha sottolineato che l'Ucraina vuole realizzare questo accordo, nonostante gli Stati Uniti non siano tra i principali partner commerciali di Kiev. "Siamo interessati all'Als con tutti i Paesi del G7 - ha detto Kachka -. Abbiamo già accordi con Regno Unito, Canada e Unione Europea. Ciò di cui abbiamo ancora bisogno sono gli Stati Uniti e il Giappone".
ZELENSKY SENTE MELONI, 'PARLATO DI PIATTAFORMA NEGOZIATI'
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
(ANSA) - "Ho avuto una buona conversazione con Giorgia Meloni. Come sempre, idee interessanti. Abbiamo discusso dei colloqui di ieri con il Presidente Trump e i leader europei. Stiamo coordinando le nostre posizioni.
L'Italia sostiene tutti gli sforzi volti a raggiungere una pace autentica. Abbiamo concordato di rimanere in contatto sui prossimi passi". Così su X Volodymyr Zelensky.
"Abbiamo anche discusso possibili piattaforme per i colloqui con i russi. Serve un cessate il fuoco per salvare vite. È necessaria una diplomazia onesta. L'Ucraina è pronta ed è essenziale garantire che la Russia sia pronta a porre fine davvero alla guerra".
DONALD TRUMP GIOCA A HOCKEY CON PUTIN - IMMAGINE GENERATA DALL IA
COM'È ANDATA LA CHIAMATA TRA PUTIN E TRUMP, CHE STAVOLTA SI COORDINA CON GLI ALLEATI
Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”
Dopo ogni colloquio, incontro, telefonata, la sensazione è sempre quella di essere inchiodati al punto di partenza. La telefonata tra il presidente americano Donald Trump e il capo del Cremlino Vladimir Putin è durata per oltre due ore, un tempo lungo per due capi di stato da trascorrere al telefono.
Putin ha risposto alla chiamata da Sochi, nella parte occidentale della Russia, ha parlato con Trump dal centro Sirius, una scuola di varie discipline per bambini ritenuti particolarmente talentuosi. In occasione dell’importante colloquio, Putin non ha cambiato i suoi orari e i suoi appuntamenti e ha voluto che si sapesse.
la telefonata tra donald trump e vladimir putin
Dopo aver parlato con Trump, il capo del Cremlino è andato incontro ad alcuni giornalisti presenti per seguire il suo tour nell’istituto musicale, e ha rilasciato una breve dichiarazione per dire che la conversazione era stata “significativa, sincera, utile”; per ringraziare Donald Trump per il suo sforzo diplomatico che ha portato all’incontro diretto tra le due delegazioni russa e ucraina a Istanbul la scorsa settimana (“siamo sulla strada giusta”, ha detto Putin) e infine per dire che il cessate il fuoco è possibile, ma soltanto dopo il raggiungimento di alcuni compromessi.
[…] Putin continua a […] dire che prima del cessate il fuoco devono esserci degli accordi di base e ha parlato di un memorandum che porti alla pace legato però all’eliminazione delle “cause profonde della guerra”.
La traduzione è semplice: vuole cinque regioni dell’Ucraina (Crimea, Zapirizhzhia, Kherson, Donetsk e Luhansk), pretende la demilitarizzazione del paese invaso.
LA TELEFONATA TRUMP-PUTIN VISTA DA GIANNELLI
Ai giornalisti Putin ha detto che “il presidente Trump ha osservato che la Russia è a favore di una risoluzione pacifica della crisi ucraina” e nei mille ringraziamenti profusi al presidente americano ha evitato di dire se il capo della Casa Bianca, durante la conversazione telefonica, ha pronunciato la parola “sanzioni”.
Per Trump la telefonata con Putin è andata “molto bene”, “il tono e lo spirito della conversazione sono stati eccellenti”. Non ha commentato l’idea del “memorandum”, che per Putin è una parola magica per dire che la guerra può andare avanti mentre si parla di pace.
Non è casuale neppure l’uso della parola memorandum, che come dimostra il memorandum di Budapest del 1994 è una cornice, un accordo per sua natura ben poco vincolante, aggirabile, stracciabile in fretta.
L’obiettivo della telefonata doveva essere il cessate il fuoco e non è stato raggiunto, Trump si è accontentato dell’idea che Kyiv e Mosca inizieranno “immediatamente” un negoziato per il cessate il fuoco.
vladimir putin se la ride per il ritardo della chiamata con donald trump
L’eterno processo negoziale a cui Putin aspirava sin dall’inizio della presidenza di Donald Trump sta prendendo forma: Putin mostra il suo impegno, costruisce un sistema di colloqui e negoziati a cerchi concentrici, lasciando alla Casa Bianca l’illusione che i russi sono aperti al dialogo, mentre sul campo di battaglia la guerra continua.
“La Russia vuole fare grandi affari con gli Stati Uniti quando questo bagno di sangue sarà finito, io sono d’accordo”, ha scritto Trump su Truth, lasciando intendere che ancora una volta il capo del Cremlino è stato bravo a parlargli di investimenti, di soldi, di possibilità nell’Artico, la regione che i russi hanno promesso agli americani di esplorare insieme per accedere alle grandi ricchezze.
volodymyr zelensky donald trump
[…]La telefonata era iniziata con la richiesta di un cessate il fuoco immediato. E’ terminata con Putin che ha convinto Trump della necessità di negoziati per arrivare a un cessate il fuoco.
LA TREGUA RESTA LONTANA DONALD NON HA OTTENUTO NULLA
Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”
[…] Cosa sia accaduto in realtà tra i due leader dei quali «nessuno voleva riattaccare», come raccontano le fonti russe, ovviamente non è possibile sapere, ma qualcosa si può dedurre ricordando quali erano state le speranze che Trump aveva riposto in questa telefonata […].
L'impressione è che in due ore di colloquio Putin sia riuscito a convincere Trump a ribaltare completamente le sue stesse proposte. Invece della tregua per iniziare le trattative, ora sembra trionfare la linea di Mosca sul negoziato per un «possibile cessate-il-fuoco per un periodo determinato a condizione del raggiungimento degli accordi necessari», e la prospettiva «immediata» viene sostituita da «assenze di scadenze precise», mentre la Russia continua l'offensiva in territorio ucraino.
ZELENSKY E DONALD TRUMP PARLANO PRIMA DEL FUNERALE DI PAPA FRANCESCO
Non si parla più di sanzioni che Trump aveva minacciato di infliggere alla Russia in caso di rifiuto della tregua: anzi, nel suo post il presidente americano evidenzia in maiuscolo le parole COMMERCIO e ILLIMITATE, riferendosi in entrambi alla cooperazione economica con Mosca.
Nessuna sanzione quindi, nessun risarcimento per l'Ucraina, nessuna responsabilità per il regime di Putin: in realtà, anche in tempi di pace l'interscambio tra Russia e Usa era abbastanza esiguo, ma probabilmente le trattative sui possibili business in comune tra Witkoff e l'emissario putiniano Kirill Dmitriev hanno acceso delle aspettative a Washington.
Ma soprattutto a inquietare è la promessa di Trump di un «negoziato tra le due parti, come è giusto che sia». Resta da capire se questo sia l'annuncio della «uscita dal negoziato» promessa/minacciata più volte dalla Casa Bianca, l'ultima volta soltanto ieri da JD Vance che dice «questa non è una guerra americana».
I QUATTRO LIVELLI DI PROTEZIONE DELL UCRAINA IN CASO DI CESSATE IL FUOCO
A giudicare dalla fretta con la quale Zelensky ha richiesto subito un nuovo incontro tra europei e americani, la paura di Kyiv è che Putin sia riuscito finalmente a convincere Trump a volgere lo sguardo verso dossier più promettenti e proficui, abbandonando la resistenza ucraina nelle mani dell'Europa.
In attesa di capire cosa ha promesso il presidente repubblicano al dittatore russo, l'Ue oggi lancerà contro Mosca le nuove sanzioni per non aver accettato la tregua. Una dimostrazione delle scarse aspettative che si avevano nella persuasione telefonica di Trump, e della speranza dei leader europei di riuscire eventualmente a riportarlo in un solco diplomatico condiviso dagli alleati occidentali dell'Ucraina.