“TEMPI” DURI! - IN DIFESA DI FORMIGONI IL SETTIMANALE CIELLINO SCAGLIA L’EDITORIALISTA DEL “CORRIERE” OSTELLINO CONTRO IL SUO STESSO GIORNALE E “REPUBBLICA”: “NESSUNO DEVE DIMETTERSI PER QUELLO CHE SCRIVONO DEI GIORNALI DI MERDA, CHE PENSANO DI FARE IL DIRITTO. QUELLO LO FANNO I MAGISTRATI” - SCHIERATI A FAVORE DEL PRESIDENTE LOMBARDO ANCHE PIERO BASSETTI, TOGNOLI E RONDOLINO…

1- OSTELLINO: «NESSUN POLITICO DEVE DIMETTERSI PERCHÉ I NOSTRI GIORNALI LO VOGLIONO»
Leone Grotti per "Tempi.it"

«Mi dispiace, io non mi occupo di pettegolezzi». Risponde così l'editorialista del Corriere della Sera Piero Ostellino se gli si chiede di commentare le richieste di dimissioni che i giornali italiani, dal Corriere della Sera alla Repubblica, fanno a Roberto Formigoni, presidente di Regione Lombardia, sulla base di quanto uscito sulle sue vacanze. Poi però ci ripensa: «Nessuno deve dimettersi per quello che scrivono i giornali - afferma a tempi.it -. Chiaro? Nessuno, perché il diritto lo fanno i tribunali. Solo noi, siccome abbiamo dei giornali di merda, e lo scriva pure se crede, pensiamo che un politico si debba dimettere per quello che dice la carta stampata».

Nonostante Formigoni non sia indagato, i giornali continuano a chiedere le sue dimissioni perché, come scrive ad esempio oggi Curzio Maltese su Repubblica, ci sono «tante, troppe buone ragioni e tutte gravi» come «le vacanze nei resort di lusso, le crociere sullo yacht e gli aerei privati, i privilegi e i conti da sceicco». Ostellino tuona: «Ma stiamo scherzando? Un politico si deve dimettere solamente se viene condannato in via definitiva e non sulla base di pettegolezzi. Punto».

In una lettera aperta diffusa domenica scorsa, Formigoni distoglie l'attenzione dalla sua vita privata e insiste: «Piero Daccò ha o non ha tratto qualche indebito vantaggio da Regione Lombardia per il fatto di conoscermi? La mia risposta è NO ed è sempre stata NO». Ma i giornali continuano a pubblicare «atti coperti da segreto istruttorio e riguardanti interrogatori di persone detenute» per condannare la sua condotta privata e di conseguenza chiederne le dimissioni. Perché? Risponde Ostellino: «Perché abbiamo dei giornali di merda che pensano di fare il diritto. Lo scriva se crede».


2- INCHIESTA SANITA': BASSETTI A DIFESA FORMIGONI

(ANSA) - Secondo Piero Bassetti, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, non deve dimettersi. A raccogliere la loro opinione é tempi.it. "Non è possibile - afferma Bassetti, ex presidente della Regione - che il presidente della Lombardia Roberto Formigoni si debba dimettere perché qualche stronzo di giornalista glielo chiede". Se il governatore si dimettesse, aggiunge, "si creerebbe un precedente allarmante e andremmo incontro a cinque anni di crisi".

Non solo dimissioni, però. Secondo Carlo Tognoli, ex sindaco di Milano ed ex ministro, "nella foga polemica l'opposizione a Formigoni tende a sottovalutare gli elementi oggettivi che sono a favore del governatore - dichiara -. E' la contrapposizione politica, certo, ma non dimentichiamo che la Lombardia nel complesso è governata abbastanza bene". Aggiunge anche: "E' una regione nella quale i servizi, salvo qualche carenza, funzionano meglio che altrove, a cominciare dal servizio sanitario. Trasporti e comunicazioni sono soddisfacenti, l'ambiente è ben tutelato e la ricerca scientifica e tecnologica non è stata dimenticata dal governo regionale".


3- RONDOLINO: «FORMIGONI NON SI DIMETTA, MA RECUPERI IL RAPPORTO DI FIDUCIA COI SUOI ELETTORI»
Daniele Ciacci per "Tempi.it"

Intervista a Fabrizio Rondolino: «La sua difesa è giusta: "O si dimostra che ho ricevuto dei favori in cambio di atti amministrativi o la richiesta di dimissioni non ha senso"».
Fabrizio Rondolino, giornalista, voce fuori dal coro, di sinistra (ma di quella riformista e garantista), è convinto che oggi l'immagine del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni sia stata «colpita nel modo più brutale». In molti chiedono le dimissioni del Governatore, ma per Rondolino «i contorni dell'inchiesta sono labili. La sua difesa è giusta: "O si dimostra che ho ricevuto dei favori in cambio di atti amministrativi o la richiesta di dimissioni non ha senso"».

L'attacco è forte e la stampa avversa politicamente a Formigoni in prima fila. «Mi scoccia che la stampa si dimentichi di un elemento tanto semplice quanto bistrattato: stiamo parlando di persone. Di uomini in carne e ossa. E questo è un elemento che manca nel dibattito pubblico, troppo incentrato sulla battaglia tra ideologie contrapposte».

«L'amicizia non è un reato», ha detto il presidente lombardo a chi cerca di sovrapporre indebitamente presunti reati con la sua vicinanza ad alcune persone oggi al centro dell'inchiesta. «È un segno della barbarie in cui ci troviamo - nota Rondolino -, la dimensione personale è completamente cancellata». Ma oggi è questo il mondo in cui viviamo e, nota il giornalista, «il clima che si respira - e che pure io non mi sento di assecondare - è quello del "non volerne più sapere" dei politici, anche di Formigoni. È un clima generale, che si vede anche a sinistra dove un Roberto Saviano si vergogna a presentarsi con un Pier Luigi Bersani perché il segretario, ormai, è vecchio».

Dovesse dare un "consiglio da amico" al governatore, gli direbbe «di tenere in maggior conto i sentimenti della pubblica opinione» che - giusti o sbagliati che siano - questi sono: «Gli italiani, così come nel 1992, sono stufi. Siamo nel bel mezzo di una crisi economica e di credibilià pubblica che non guarda ai colori politici. E la magistratura gioca a tenere sotto scacco i partiti. Giusto che lui rispetti il patto con gli elettori che lo hanno eletto», ma deve anche trovare il modo per recuperare la fiducia politica su cui quel patto è fondato. Un lavoro cui non si può sottrarre: «Deve superare l'esame della pubblica opinione».

 

 

PIERO OSTELLINO - Copyright PizziROBERTO FORMIGONI FERRUCCIO DE BORTOLI CURZIO MALTESE EZIO MAURO FOTO AGF REPUBBLICA jpegCARLO TOGNOLI RONDOLINOFORMIGONI SULLO YACHT DI DACCO'

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