sciopero magistrati giorgia meloni toghe riforma

LE TOGHE ALZANO LA VOCE, GIORGIA APRE AL DIALOGO (O FA FINTA DI FARLO) – NEL GIORNO DELLO SCIOPERO DEI MAGISTRATI CONTRO LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, MELONI CONVOCA UN VERTICE A PALAZZO CHIGI E USA TONI CONCILIANTI – IL GOVERNO È DISPONIBILE A DISCUTERE ALCUNE MODIFICHE, COME  IL "SORTEGGIO TEMPERATO" PER I MEMBRI TOGATI DEI DUE CSM E LE QUOTE ROSA, MA SOLO DOPO L’APPROVAZIONE DEFINITIVA DELLA RIFORMA. UNA PROMESSA VAGA – I MELONIANI CHIARISCONO: “IL TESTO È BLINDATO, SI METTANO TUTTI L'ANIMA IN PACE...”

Estratto dell’articolo di Federico Capurso per "la Stampa"

 

sciopero dei magistrati - protesta davanti al tribunale di milano

Nel giorno del grande sciopero dei giudici, Giorgia Meloni convoca un vertice a Palazzo Chigi e fa sapere agli alleati di voler aprire un «dialogo con la magistratura». Dialogo che tuttavia rischia di essere breve. E, soprattutto, di non finire bene.

 

L'Associazione nazionale dei magistrati chiede da mesi un confronto con il governo per modificare la riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere. Occasione che arriverà mercoledì prossimo, quando Meloni incontrerà nel suo ufficio il nuovo presidente dell'Anm, Cesare Parodi.

 

giorgia meloni carlo nordio

I fedelissimi della presidente del Consiglio fanno però sapere, in vista di quel faccia a faccia, che «il testo della riforma è blindato, si mettano tutti l'anima in pace». Semmai, per la premier, si può negoziare con l'Anm su alcune future norme applicative che il Parlamento discuterà una volta approvata la riforma, tra qualche anno.

 

Potrebbe, ad esempio, tornare la proposta del senatore forzista Pier Antonio Zanettin con cui si introduce il "sorteggio temperato" per i membri togati dei due Csm (i candidati sorteggiati comporrebbero un listino all'interno del quale i magistrati potrebbero votare i membri da eleggere) e poi c'è disponibilità ad affrontare il tema delle quote rosa. In sostanza, sul tavolo della premier, mercoledì ci sarà solo una promessa vaga e lontana.

 

cesare parodi foto lapresse 4

[...]  La fragilità di questa nuova fase dialogante non è sfuggita a nessuno: «Se ci presentiamo al tavolo con queste carte – spiega a La Stampa uno dei partecipanti alla riunione –, la prossima settimana i magistrati ci attaccheranno di nuovo e avranno la forza di questo sciopero a spingerli». La domanda, tra i presenti, viene spontanea: «Che senso ha fare questa apertura e mostrarsi deboli?».

 

Servirà a poco invitare a Palazzo Chigi, lo stesso giorno, anche Francesco Petrelli, il presidente dell'Unione delle camere penali – da sempre favorevole alla riforma – in modo da poter mostrare che nel mondo della giustizia c'è chi non contesta la separazione delle carriere. Gli avvocati penalisti in questi giorni sono tornati alla carica contro l'Anm e il suo sciopero che, fanno sapere, servirebbe solo «a nascondere gli scandali e a continuare a tutelare privilegi e potere»: musica per le orecchie di Meloni. Ma questo non sarà mai un argine abbastanza robusto, per il governo, di fronte alle proteste dei magistrati.

 

sciopero dei magistrati - protesta davanti alla cassazione a roma

Meloni ne è cosciente. Eppure, negli ultimi tempi, si sta trattenendo dall'usare toni aggressivi contro i giudici. Qualche attacco, sì, ma niente a che vedere con quelli sferrati negli ultimi mesi. Ha bisogno, anzi, di mostrare un pizzico di disponibilità. E se gli alleati non si mostrano entusiasti, può cercare conforto nella consapevolezza che questo sforzo è di certo gradito al Quirinale.

 

La premier chiede quindi a tutti di evitare qualunque polemica con i giudici, da qui a mercoledì prossimo. Toni soft. Persino Tajani, che vede in questa riforma la sfida da vincere laddove non riuscì nemmeno Silvio Berlusconi, e che quindi non vorrebbe perdere tempo a cambiarne una virgola, evita ogni ruvidezza: «Fino a quando i magistrati non ci presenteranno le loro proposte, non possiamo dire se faremo delle modifiche». [...]

ANTONIO TAJANI CARLO NORDIOsciopero dei magistrati - protesta davanti al tribunale di milanosciopero dei magistrati - protesta davanti alla cassazione a roma

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?