bruti liberati robledo

TOGHE ROTTE, ABBIAMO SCHERZATO – LA MEDIAZIONE LEGNINI AGGIRA L’ACCERTAMENTO DELLA VERITÀ E SPEDISCE ROBLEDO A VENEZIA, IN ATTESA CHE BRUTI VADA IN PENSIONE – NESSUN VERDETTO SULLO SCONTRO

Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

BRUTI ROBLEDO BRUTI ROBLEDO

 

La «mediazione istituzionale» del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, sembra propiziare la tregua in Procura a Milano: oggi la prima commissione del Csm, invece di decidere se il procuratore Edmondo Bruti Liberati o il suo vice Alfredo Robledo o entrambi nuocciano all’ufficio per le accuse che si sono reciprocamente scambiati a partire dall’esposto 10 mesi fa di Robledo, accantonerà la procedura di eventuale incompatibilità ambientale;

 

Bruti resterà capo a Milano fino alla pensione il 31 dicembre 2015; il Csm creerà le condizioni per l’urgenza di coprire un posto di sostituto procuratore generale a Venezia; e Robledo raccoglierà questo interpello e si offrirà volontario un anno a Venezia, potendo poi così subito tornare in Procura a Milano (dove nel frattempo Bruti sarà andato in pensione), e contando anche di riprendere il proprio posto di capo del pool anticorruzione dal quale era stato sollevato da Bruti.

a sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberatia sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberati

 

robledo e bruti liberati 1robledo e bruti liberati 1

Andrebbe bene a tutti perché salverebbe la faccia di tutti. Legnini potrà marcare un successo personale, se tale si misura la capacità di mettere la Procura al riparo da un conto alla rovescia dilaniante che già l’ha ammaccata.

 

Robledo, che riteneva i propri argomenti schiacciati dalla contraerea pro Bruti al Csm (la corrente di Md, la sponda di laici di centrodestra, l’appoggio del presidente della Repubblica uscente), imboccherà una comoda via d’uscita temporanea a Venezia, manterrà la chance di tornare a breve al proprio posto e potrà dirsi pago di veder riconosciuta la dignità del proprio esposto nel momento in cui Legnini assicura che il Csm ridiscuterà in generale i rapporti tra potere gerarchico dei capi delle Procure e autonomia dei vice e dei singoli pm.

 

Bruti potrà mantenere la guida della Procura nel cruciale periodo di Expo 2015 e salutare con soddisfazione che l’ufficio (di cui rivendica standard di efficienza) recuperi la serenità a suo avviso compromessa dall’asserito solipsismo di Robledo. E il Csm si risparmierà lo psicodramma di una resa dei conti.

 

ALFREDO ROBLEDO jpegALFREDO ROBLEDO jpeg

Ma l’allineamento astrale, per poter funzionare, postula taciti corollari. I consiglieri Csm devono evidentemente accettare di farsi trattare come dei juke-box, che possono essere attivati o spenti a seconda delle sollecitazioni interne (di corrente) o esterne (di input istituzionali).

 

 

gli sposi ascoltano il piccolo principe foto 568804gli sposi ascoltano il piccolo principe foto 568804

Il futuro procuratore di Milano del 2016, chiunque sarà, partirà già dimezzato, perché l’unico modo per Robledo di essere sicuro di poter rientrare a capo del pool anticorruzione sarebbe che al momento della nomina qualcuno al Csm facesse presente al successore di Bruti la necessità di adempiere a una implicita cambiale accesa ora per disinnescare la mina; e ugualmente dimezzato sarà il prossimo dirigente del pool, che Bruti (oggi titolare della delega) deve ancora individuare, e che la logica del «pacchetto» vorrebbe fosse nominato solo a titolo provvisorio, dovendo tacitamente ri-lasciare il posto a Robledo al suo rientro.

 

BRUTI E BOCCASSINI f d c a ba cad ca b BRUTI E BOCCASSINI f d c a ba cad ca b

La corsia preferenziale per coprire un posto vacante di pg a Venezia suonerà schiaffo per le disagiate sedi giudiziarie che, specie al Sud, analoga premura in passato non hanno sperimentato. E ingenua resterà l’attesa di sapere se dimenticare (Bruti) una delicata indagine in cassaforte per tre mesi sia svista neutra; se depositare (Robledo) i soldi di un maxisequestro secondo le modalità di legge sia un obbligo o un optional; e se il vero o il falso sia stato detto al Csm da chi afferma (Bruti-Boccassini) o nega (Robledo-GdF) il sovrapporsi di un doppio pedinamento nelle indagini Expo.

EDMONDO BRUTI LIBERATI EDMONDO BRUTI LIBERATI

 

La deludente lezione implicita è che i problemi in toga non si risolvono: si aggiustano. Le frizioni non si eliminano: si aggirano. Torti e ragioni non si appurano: si cloroformizzano in funzione delle mutevole geometrie. Vie d’uscita si trovano non nelle sedi istituzionali, ma circumnavigandole in colloqui esplorativi e telefonate informali. I proclamati rigidi principi diventano, alla bisogna, pastafrolle. I fatti non si chiariscono in veri o falsi, ma si lasciano galleggiare nell’indeterminatezza che li elide. La polvere non si spazza, ma si butta sotto il tappeto. Fino alla prossima (perduta) occasione. 

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?