TONINO CUOR DI LEONE - DI PIETRO OPERATO D’URGENZA AL CUORE: HA UN MALORE IN CASA, CADE E SI FRATTURA UNA VERTEBRA. POI I MEDICI SCOPRONO L’ARTERIA OCCLUSA - PROBLEMI CON LA LINGUA (E STAVOLTA NON È L’ITALIANO): “NEL CADERE MI SONO TAGLIATO LA LINGUA” - TUTTO È BENE QUEL CHE FINISCE IN SPOT: SULL’“ECO DI BERGAMO”, MEGA-MARCHETTONE DI TONINO PER L’OSPEDALE CHE LO HA SALVATO: “STRUTTURA D’ECCELLENZA, FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA SANITÀ PUBBLICA DI QUESTO PAESE”…

Andrea Scaglia per "Libero"

Cioè, un paio di giorni fa: c'è Sonia Alfano ospite a La Zanzara, il programma di Radio 24. E niente, all'europarlamentare siciliana dell'Italia dei Valori viene chiesto delle primarie del Pd a Palermo e di tutte le polemiche che ne sono seguite, «e voi con chi vi schierate? », «e state con Ferrandelli o con la Borsellino?», e però la Alfano nicchia, pare evasiva. I conduttori la incalzano: «Ma scusi, ma Di Pietro che cosa dice? Perché non parla?».

E lei: «No, Di Pietro è in ospedale. Ha subìto un intervento piuttosto serio». Così, quasi come se nulla fosse. Ma come? Di Pietro operato? E quando? E perché? Ci vuol poco a verificare la notizia: sì, è vera. D'altronde non è mica nuovo ai malori, il 62enne robusto ex pm - per dire, già nel '99, quando fu costretto a disertare la presentazione a Piacenza delle liste europee dei Democratici - non gli attuali, quelli prodiani dell'Asinello - e insomma, quella volta l'allora sindaco di Catania Enzo Bianco parlò di «uno dei suoi scompensi abituali ».

È così, negli anni ne ha sofferti parecchi, l'ultimo il 25 febbraio scorso - mancamento alla Camera e controlli al policlinico Gemelli. Solo che a 'sto giro la cosa pare davvero più seria. Ricoverato di corsa agli Ospedali Riuniti di Bergamo - dove Di Pietro abita - prima un intervento per sistemare una vertebra fratturata, poi addirittura la diagnosi di un'arteria occlusa - la coronaria discendente, quella che parte dal cuore - e il conseguente intervento per inserire uno stent, in sostanza un dispositivo per allargare la vena e aiutare la circolazione.

Mettiamo subito in chiaro: Di Pietro sta bene, ed è perciò che il tono può mantenersi leggero - peraltro la tempra molisana in questi casi è certo d'aiuto. Comunque è lui stesso che racconta com'è andata all'Eco di Bergamo, dopo la dimissione. «Sono entrato in ospedale sabato 3 marzo. Ero a casa e mentre mi vestivo la mattina, all'improvviso sono caduto a terra, tagliandomi anche la lingua, e non sono più riuscito a rialzarmi». Telefonata al 118, arrivo dell'ambulanza, trasporto all'ospedale per gli accertamenti di rito.

E gli viene per l'appunto diagnosticata la rottura di una vertebra. Poi si cerca di comprendere le cause del mancamento, ed ecco che emerge il problema coronarico. Con i due interventi di cui abbiamo detto. Che poi in effetti sono stati tre: «Nel cadere mi sono tagliato la lingua - ribadisce - e quindi è stato necessario un piccolo intervento pure in Stomatologia». Gliel'hanno ricucita, la lingua, e guai a chi s'azzarda a fare dell'ironia - tra l'altro sai che dolore, pure chi scrive ne sa qualcosa. In ogni caso, sei reparti attraversati e tre interventi in tre giorni.

Così lo stesso Di Pietro ha voluto esplicitamente ringraziare medici e infermieri. Descrivendo una situazione ospedaliera - come dire - una situazione ospedaliera invero poco reclamizzata in Italia, e mettendo in chiaro che assolutamente no, non s'è trattato di favoritismi riservati al personaggio famoso - tipo «ogni sera il personale ci chiedeva cosa desideravamo il giorno dopo, neanche al ristorante tanta gentilezza». Tanto che ha poi deciso di acquistare uno spazio proprio sull'Eco di Bergamo, per far pubblicare una lettera dove esprimere tutta la sua gratitudine.

In cui, dopo i ringraziamenti al personale per la «grande professionalità, pazienza e competenza», aggiunge anche che «gli Ospedali Riuniti sono una struttura d'eccellenza, fiore all'occhiello della sanità pubblica di questo Paese, di cui andare orgogliosi». Segue firma vergata di suo pugno. Un ospedale che funziona come si deve, insomma. E anche un bello spot, dài. Non solo per l'ospedale orobico, ma alla fine anche per la sanità pubblica tutta. E che ne abbia bisogno è fuor di dubbio.

 

ANTONIO DI PIETROantonio di pietro idv antonio di pietro idvdi pietro

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