avvocati avvocato toga toghe giudici

RAPINE, INTERCETTAZIONI, PRESCRIZIONI: CAMBIA IL PROCESSO PENALE - OGGI IL VOTO DI FIDUCIA SU UNA RIFORMA FERMA DA TRE ANNI IN PARLAMENTO - MAGGIORE DIFESA DELLA PRIVACY E PENE PIU’ SEVERE PER I POLITICI COINVOLTI CON LA MAFIA - STOP AI RICORSI IN CASSAZIONE - ECCO COSA E' STATO MODIFICATO

 

Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

magistratimagistrati

È stato un iter lungo e accidentato, ma finalmente la riforma del processo penale vede la luce. Presentato il 23 dicembre 2014 da Matteo Renzi e Andrea Orlando, il ddl nel frattempo si è arricchito di vari capitoli. Oggi, con l' ultimo voto di fiducia, accanitamente contrastato sia dagli avvocati penalisti, sia dai magistrati (entrambi furibondi, ma per questioni diverse), la saga finisce. E il ministro Guardasigilli può tirare un sospiro di sollievo, perché ha temuto seriamente che tutto il suo lavoro finisse nel nulla.

 

giovanni canzio andrea orlandogiovanni canzio andrea orlando

Orlando ci crede seriamente nella riforma dell' ordinamento penitenziario, nella modifica al sistema delle impugnazioni, nei limiti alla pubblicazione delle intercettazioni penalmente irrilevanti. Protesta con estrema veemenza il M5S, invece, che dopo il turno elettorale negativo rispolvera i toni populisti di un tempo: «Gli scandali stanno dilaniando il nostro Paese - ruggisce Alfonso Bonafede, M5S - e loro decidono di imbavagliare le intercettazioni».

 

PENE PIÙ DURE PER RAPINE E SCAMBI POLITICI MAFIOSI

Furti, rapine, e scambio elettorale politico-mafioso: le pene aumentano. Per il furto in abitazione e di scippo s' innalza il minimo della pena dall' attuale 1 anno a 3 anni e si eleva anche la pena pecuniaria. Per il reato di rapina, si innalzano i limiti dagli attuali 3 a 4 anni nel minimo.

 

italiani spaventati furti in casa 1italiani spaventati furti in casa 1

S' introduce soprattutto un comma sulle circostanze attenuanti (quando non sia la minore età o la collaborazione per l' individuazione dei correi) che non potranno più essere ritenute equivalenti o prevalenti con le aggravanti. Può sembrare un cavillo minore, invece, sommato all' aumento dei minimi, in molti casi impedirà una troppo facile scarcerazione all' atto della condanna. Quanto al voto di scambio, dopo che nel 2014 è stata modificata la descrizione delle condotte, il reato si sanzionerà con la pena della reclusione da 6 a 12 anni.

 

CAMBIANO LE IMPUGNAZIONI OBIETTIVO: MENO RICORSI

CASSAZIONECASSAZIONE

Gli italiani sono un popolo testardo, che non molla mai. E gli effetti si vedono in Cassazione, soffocata da 80 mila ricorsi l' anno. «Si rischia il default», denunciava tempo fa il primo presidente Giovanni Canzio. Con la riforma, si semplifica radicalmente il regime delle impugnazioni. A scopo deflattivo aumenteranno le sanzioni pecuniarie per i ricorsi giudicati inammissibili.

 

La Corte potrà decretare le inammissibilità in forma semplificata. I ricorsi, quando c' è una doppia decisione di proscioglimento, saranno limitati ai vizi di violazione di legge. Le sezioni semplici dovranno interpellare le Sezioni unite quando non concordino con un principio di diritto già enunciato dalle Sezioni unite stesse. Aumentano i casi in cui la Corte potrà procedere all' annullamento della decisione senza rinvio al giudice di merito.

EDMONDO CIRIELLI EDMONDO CIRIELLI

 

FERMARE L' OROLOGIO DOPO LE SENTENZE

Per colpa della prescrizione, si calcola che in 10 anni siano stati dichiarati estinti 1,5 milioni di processi penali. Effetto di una riforma, la ex Cirielli, che nel 2005, in tempi di centrodestra, ha ridotto drasticamente i tempi utili per arrivare a sentenza. Inutile dire che in molti casi, un buon avvocato tiene d' occhio il calendario per tentare di pilotare un processo su un binario morto.

 

Con un effetto collaterale: sperando nella prescrizione, sono sempre pochi i casi di patteggiamento. Ora si cambia: i nuovi conteggi prevedono di «fermare gli orologi» per 18 mesi dopo una sentenza di primo grado e poi di sospendere i conteggi per altri 18 mesi dopo una sentenza di appello in vista della Cassazione. Nei casi in cui la sentenza di condanna sia riformata o annullata nei gradi successivi, i tempi della «sospensione» saranno riconteggiati.

INTERCETTAZIONIINTERCETTAZIONI

 

DIRITTO ALLA RISERVATEZZA PER CHI NON È INDAGATO

Come si è visto abbondantemente nel recente passato, capita spesso che un malcapitato finisca sui giornali, ritrovandosi in un' intercettazione (perché ha parlato con un indagato) oppure che un indagato veda esposta alla berlina la sua vita privata. Il problema di contemperare le esigenze dell' investigazione e della privacy è ora rimesso a una legge-delega che dà al governo la potestà di riformare le norme sulla «pubblicabilità» delle intercettazioni.

 

PROTESTE CONTRO LEGGE SULLE INTERCETTAZIONIPROTESTE CONTRO LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI

La delega prevede un' udienza di selezione del materiale «nel rispetto del contraddittorio tra le parti e fatte salve le esigenze di indagine». In particolare, si prevede che il pubblico ministero debba assicurare la riservatezza delle registrazioni quando siano inutilizzabili oppure contengano «dati sensibili» non pertinenti all' accertamento penale. Le cosiddette intercettazioni irrilevanti.

 

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)