salvini toti

TOTI FA IL GIOCO DI SALVINI: VUOLE FAR FUORI BERLUSCONI - IL GOVERNATORE DELLA LIGURIA: “FORZA ITALIA È VECCHIA SERVONO PRIMARIE DI COALIZIONE PER RIVITALIZZARE IL POLO MODERATO E SELEZIONARE LA NUOVA CLASSE DIRIGENTE - MI FA RABBIA CHE I VERTICI DEL PARTITO NON RACCONTINO LA VERITÀ AL LEADER E SI PREOCCUPI UNICAMENTE DI MANTENERSI CALDA LA POLTRONA…”

Lorenzo Calò per “il Mattino”

 

TOTI SALVINI

«In Forza Italia pensano sempre che Berlusconi sia come Maradona al Napoli, che ogni volta faccia il miracolo per tutti. Ma intorno al fuoriclasse devono esserci squadra e schema di gioco. Se nel 2009 il Pdl era quasi al 40 per cento e oggi FI è sotto quota dieci una ragione ci sarà pure». Giovanni Toti, 51 anni da Viareggio, ex eurodeputato azzurro, è governatore della Liguria dal 2015.

 

Scusi, presidente, ma Maradona è Maradona.

«E nessuno lo discute ma le ultime vicende della politica ci consegnano due scenari per il centrodestra, uno positivo e uno negativo».

TOTI E SALVINI INSIEME A PRANZO A PORTOFINO

 

Cominciamo dal positivo.

«Le primarie svoltesi a Bari e Foggia: una grande prova di coinvolgimento, partecipazione, competitività fra i candidati. Insomma, un evento di grande interesse».

 

E l' aspetto negativo?

«Con buona pace di molti esponenti di Forza Italia il risultato consegnato dalle urne in Sardegna, vede il centrodestra vincente ma con la Lega a due cifre, l'ala sovranista che ha mantenuto il suo blocco di consenso e Forza Italia che ha dimezzato i voti scendendo all' 8 per cento. Dunque, mi chiedo: per quale motivo non si riorganizza il centrodestra attraverso un percorso di partecipazione nuovo?».

SALVINI MELONI TOTI

 

Secondo lei perché?

«Qualcuno nel partito non intende rimettersi in gioco, trova più comodo attendere che qualcosa cambi per mantenere la poltrona. Così non si va da nessuna parte ed è un peccato per una larghissima fetta di elettori, categorie produttive e intellettuali e sociali che si riconoscono in un' area cattolica, liberale, moderata, progressista ma che non trovano adeguati spazi di rappresentanza».

 

L'accusano di essere oggi più vicino alla Lega che a Forza Italia.

«Con la Lega governiamo in Liguria dal 2015 in un modello vincente che riproporremo agli elettori per un altro mandato. La differenza sa qual è?».

 

Me lo dica.

giovanni toti in tuta con berlusconi

«Che Salvini ha operato un profondo rinnovamento nel suo partito, nei contenuti, nel linguaggio e nelle facce. Quelle di Forza Italia sono le stesse di 20 anni fa. Facce e ricette».

 

Dunque, cosa propone?

«Il modello delle Primarie di coalizione nel centrodestra potrebbe essere un interessante esperimento per rivitalizzare il polo moderato e selezionare la nuova classe dirigente. Poi, le indicazioni le hanno già date gli elettori: vogliono un' area di centrodestra con una identità chiara e con interpreti ancorati ai territori».

 

A maggio ci sono le Europee: come finirà?

«Ognuno andrà con il proprio simbolo, gli esiti credo saranno in linea con quanto sinora emerso in Abruzzo e in Sardegna. Ma è chiaro che dopo il voto occorra aprire una riflessione ampia coinvolgendo tutte quelle aree del polo moderato e sovranista, da Salvini a Giorgia Meloni, per costruire un centrodestra moderno».

 

maria rosaria rossi giovanni toti silvio berlusconi francesca pascale

Cosa è mancato sinora?

«Forza Italia è all' opposizione ma non costruisce un'alternativa politica. Vedo invece Fdi cercare una sua ben precisa identità, così come la Lega. Poi ci sono tante liste civiche, di ispirazione di centrodestra, le quali raccolgono un consenso che prima era di Forza Italia e con il tempo è andato perso. E mi fa rabbia che l'attuale classe dirigente del partito non racconti la verità al leader e si preoccupi unicamente di mantenersi calda la poltrona».

 

Condivide il progetto di autonomia differenziata?

«Credo che non si debba aver paura dell' autonomia: se alcune aree del Paese scontano un deficit di sviluppo e risorse è colpa del centralismo di Roma e di scelte errate. È sbagliato giudicare l' autonomia delle Regioni come scontro tra Nord e Sud o come guerra ricchi contro poveri. È giusto che risorse e centri decisionali restino più vicini ai cittadini».

silvio berlusconi borsalino giovanni toti 3

 

Non crede si allarghi in maniera irreversibile la forbice tra un Nord produttivo e un Mezzogiorno condannato all' assistenzialismo?

«Nessuno di noi vuole spaccare l' unità nazionale né venir meno al patto di solidarietà. L'autonomia può essere una grande opportunità anche per le regioni del Sud. In Liguria stiamo approvando la delibera, la prossima settimana presenteremo la nostra proposta al governo».

 

Crede che il governo durerà o c' è spazio per altre alleanze?

«Pur tra mille difficoltà, credo che andranno avanti perché non ci sono alternative, né in Parlamento dove mancano i numeri per altre coalizioni né tra i partiti che da Forza Italia al Pd non sono ancora pronti a elaborare una proposta politica e mostrano divergenze su molti temi in agenda».

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

 

Si farà la Tav?

«Questo è un governo di compromesso ma è innegabile che le Infrastrutture servano allo sviluppo del Paese che se vuole recuperare competitività deve migliorare la propria rete di collegamento portuale, stradale, ferroviario e su fibra ottica».

 

Pensa che il Reddito di cittadinanza sia una misura utile allo sviluppo?

«Certo non mi oppongo a misure di sostegno al reddito di fasce della popolazione in difficoltà. Ma senza una seria riforma della formazione professionale il Reddito di cittadinanza rimane una mera operazione elettorale per tentare di fermare l' emorragia di voti del M5s».

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