TOTI CABALLEROS – NONOSTANTE LA CONDANNA E LA LEGGE SEVERINO, IL CONSIGLIERE POLITICO DEL CAV È SICURO: ‘BERLUSCONI IN LISTA ALLE EUROPEE' – IL PD: ‘LA LEGGE LO VIETA’

1. BERLUSCONI IN LISTA ALLE ELEZIONI EUROPEE
Amedeo La Mattina per ‘La Stampa'

Prima di diventare il consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti ha fatto il giornalista, il direttore di testate televisive Mediaset e da esperto della comunicazione politica ritiene che Matteo Renzi sia bravo, ma il Cavaliere è di un altro livello.
Una spanna sopra. «Berlusconi era più bravo come presidente del Consiglio perché riusciva a coniugare la capacità di parlare direttamente alla gente e il profilo istituzionale. Renzi invece ha in qualche modo profanato la sacralità di Palazzo Chigi.

Berlusconi rimane un fuoriclasse ancora oggi perché dietro le sue parole c'è la credibilità del suo passato imprenditoriale e del leader politico votato da milioni di italiani e di moderati. Renzi è stato molto efficace nella conferenza stampa, ma non aveva autorevolezza istituzionale. Mi sembrava il candidato alle primarie. Aveva toni da campagna elettorale.

Del resto lo ha detto lui stesso che avrebbe voluto ridurre le tasse ad aprile, prima del voto per le Europee. La vostra Jena ha scritto "a Palazzo Chigi la conferenza stampa del premier Wanna Marchi". Ecco, non vorrei che Renzi abbia abbassato il tono complessivo di quella che rimane la quarta carica dello Stato».

Forse Berlusconi teme che Renzi faccia quello che ha promesso e abbia successo alle Europee, attirando una buona parte degli elettori moderati.
«Non credo che ciò avverrà. Forza Italia andrà molto bene. Ci sono tutte le condizioni per una grande affermazione. Abbiamo un buon programma, ottimi candidati, un grande entusiasmo attorno ai club e la determinazione di Berlusconi a candidarsi e guidare le liste di Forza Italia».

Quindi si candida anche se non è candidabile?
«Certo che si candida. Berlusconi ha guidato Forza Italia in tutte le elezioni. Ritengo che lo farà anche questa volta. L'Europa sta vivendo una fase di grandi cambiamenti e tutte le delegazioni nazionali dovranno portare il loro contributo. Il Cavaliere porterà quello dei moderati italiani. Riterrei una grave lesione al diritto di rappresentare i moderati italiani se Berlusconi non potrà candidarsi. Se qualcuno dovesse impedirlo si assumerebbe una grave responsabilità davanti a milioni di italiani».

Torniamo a Renzi. Potrebbe fare quello che Berlusconi ha sempre promesso ma non ha mai fatto, abbassare le tasse. Se ci riesce, voterete il provvedimento?
«Intanto siamo agli annunci e mancano coperture certe senza le quali tutto il castello di Renzi cade. E poi non è vero che Berlusconi non abbia abbassato le tasse. Lo ha fatto tra il 2001 e il 2006 e ha pure alzato le pensioni minime. Se Renzi ci riuscirà noi applaudiremo. La nostra è un'opposizione responsabile, non distruttiva. Il nostro approccio è lo stesso di quello che abbiamo per le riforme: valutare con attenzione il merito, sfidare a fare meglio. Vediamo se Renzi ha coraggio di affrontare questa sfida».

Quindi potreste votare alcuni provvedimenti economici del governo?
«Se ci sono le coperture, se il bilancio dello Stato non verrà squassato, perché non dovremo votare la riduzione della pressione fiscale che fa parte del nostro dna? Il punto è che non ci sono le coperture certe per fare tutto quello che ha promesso Renzi, anche per quanto riguarda il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. Non si è capito come verrà usata la Cassa depositi e prestiti. Non so quanto la Ragioneria dello Stato e il ministro dell'Economia Padoan siano d'accordo sull'uso di quel margine di deficit che va dal 2,6% del Pil a 3%. Sui risparmi della spending review Cottarelli parla di 3 miliardi, Renzi di 7 miliardi. Insomma, c'è molta confusione».

Alla fine anche su questo terreno, come sulle riforme, prevarranno gli amorosi sensi tra Renzi e Berlusconi? È pronto il «soccorso azzurro»?
«Non esiste alcun "soccorso azzurro". Il governo ha una sua maggioranza alla quale noi non partecipiamo. Fi resta all'opposizione ma se c'è un provvedimento buono è giusto dare un contributo per migliorarlo. Renzi ha la sua maggioranza. Spero per lui che sia solida».

Alfano e le «sentinelle antitasse» di Ncd esultano.
«Le sentinelle si sono addormentate sul posto di guarda in molte occasioni. Meglio che organizzino turni di guardia più efficienti».


2. BERLUSCONI CANDIDATO ALLE EUROPEE? NON È POSSIBILE
Da ‘La Stampa'

Non si può». Scandisce bene le lettere Gianni Pittella, vice presidente vicario del Parlamento europeo e già candidato alle primarie per la segreteria Pd. E spiega: «Capisco che gli amici di Forza Italia abbiano problemi nell'accettare la legge e rispettare le sentenze. Berlusconi e Toti si rassegnino.

Esiste una legge dello Stato italiano - art.4 della legge Severino - che prescrive chiaramente che i condannati in via definitiva non possono essere candidati né al Parlamento italiano né tantomeno a quello europeo». L'esponente dem reagisce così all'intervista pubblicata oggi su La Stampa a Giovanni Toti, il consigliere politico di Berlusconi, che ribadisce la determinazione del Cavaliere a presentarsi al voto.

Dal Pd l'alzata di scudi è immediata. «In Germania il presidente della squadra di calcio del Bayern Monaco Hoeness è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere per frode fiscale e ha anche rinunciato all'appello. I cittadini sono tutti uguali di fronte alla legge: potenti e ricchi compresi. In Italia la condanna per frode fiscale sembra possa costituire titolo di merito per candidarsi alle elezioni europee», afferma il senatore del Partito Democratico Vannino Chiti. Ma nel centrodestra si continua ad agitare lo "spauracchio" di un Berlusconi nelle liste a maggio.

«Valuteremo, ci sono una serie di problemi giudiziari ma anche legali dopo le ingiuste persecuzioni a Berlusconi. Limitare Berlusconi significa penalizzare un intero Paese a livello politico, violare i principi di democrazia. C'è stata una persecuzione ingiusta, che noi vogliamo denunciare anche con questa eventuale candidatura. Sarà un momento di raccolto di consensi intorno a Berlusconi, contro le ingiustizie che lui sta subendo», afferma Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato in un'intervista radiofonica a Qlub Radio.

Sui destini della candidatura di Berlusconi si saprà di più il 15 aprile, ultima data utile per la presentazione delle liste di candidati per elezioni europee di maggio. Silvio Berlusconi ha un mese di tempo e, incassata la legge elettorale alla Camera, ha intenzione di riprendere in mano il dossier candidature. Molte le decisioni da prendere e diversi i nodi sul tavolo: uno su tutti la decisione o meno di candidare parlamentari nelle liste per il Parlamento europeo. Il Cavaliere è al lavoro sul programma con cui controbattere alle promesse del capo del governo ma, almeno per il momento non sono previste kermesse o manifestazioni.

Le uniche «uscite» restano i collegamenti telefonici con le manifestazioni di partito in giro per l'Italia. Il consiglio che Berlusconi ha avuto dai suoi uomini è quello di mantenere un low profile fino al 10 aprile, data in cui i giudici di Milano si pronunceranno sul suo affidamento ai servizi sociali.

 

 

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