TOTI TUUS: ‘SÌ A UN GOVERNO DI SCOPO CON RENZI PREMIER’ – ‘IL RIENTRO DELLA DE GIROLAMO IN FI? NON ALL’ORDINE DEL GIORNO’ – E LIGUORI VA IN ONDA IN TUTA: ‘SE LA INDOSSA OBAMA È UN GENIO, SE LA METTE TOTI È UN INDUMENTO INFAMANTE’

1. TOTI: IL PARTITO HA BISOGNO DI ARIA FRESCA
Paola Di Caro per il "Corriere della Sera"

Per Berlusconi fu un ipermercato, per lui è stata una beauty farm di lusso. C'è sempre un luogo a segnare visivamente una discesa in campo, e 20 anni dopo a Giovanni Toti ne è toccato uno tanto comodo quando pericoloso. La sua foto accanto a Silvio Berlusconi sul balcone di Villa Paradiso - in all black il Cavaliere, in tuta candida del resort lui - simboleggia una consacrazione, ma rischia di fare del nuovo prediletto del Capo una figura con meno autorevolezza di quanto il ruolo di consigliere politico, magari di numero due, imporrebbe.

Forse è per questo che l'ex direttore di Tg4 e Studio Aperto sceglie l'autoironia: «Stavo pensando che in tuta bianca potrei fare la campagna elettorale per le Europee, potrebbe essere un'idea: d'altronde, in questi giorni di dieta ho già perso 4 centimetri di girovita, ne vado fiero...».

È scherzandoci su che ci si prepara a diventare l'anti-Renzi?
«Non mettiamola così, io non sono l'anti-Renzi».

E chi è l'uomo che ha provocato un mezzo terremoto in Forza Italia?
«Sono un professionista che ha lasciato il lavoro che amava e che ha scelto la politica non per interesse o per avere un ruolo, ma per la constatazione che la grande richiesta di cambiamento che viene dal Paese spinge anche noi della società civile a metterci in gioco. Renzi da una parte, Berlusconi dall'altra, hanno capito questa esigenza. E quando il presidente ha chiamato i moderati, i professionisti, gli imprenditori ad un impegno, ho detto sì».

Quindi lei non aspira a galloni sul campo?
«Lo dico brutalmente: non me ne frega niente degli incarichi, di fare il segretario o il coordinatore unico: mi interessa esserci quando Berlusconi chiede di far entrare aria fresca in un partito che - con un allargamento a persone nuove senza alcuna rottamazione - deve competere con il Pd che il suo cammino di rinnovamento lo sta facendo a grandi passi».

Perché c'è tanta diffidenza in FI nei suoi confronti?
«Non so perché la nutrono, ma so che se lo fanno sbagliano. Non si può aver paura delle novità, si chiamino Toti, Cattaneo o Mario Rossi. E sbagliano alla grande a non aver capito la volontà profonda di Berlusconi, il suo entusiasmo che si concretizza nel ritorno allo spirito di FI e nel rinnovamento e allargamento della classe dirigente. Da temere c'è solo la chiusura, mai l'apertura a spinte nuove».

Lei fa un parallelo con il Pd, ma loro fanno primarie, coinvolgono milioni di elettori: lei appare come un uomo dell'azienda cooptato dal capo.
«Che io arrivi dall'azienda non è determinante, io sono un giornalista e in questo ruolo ho conosciuto Berlusconi. Poi, niente ipocrisie: ogni partito si rinnova con dinamiche proprie del suo Dna. Non è che la scelta attuale di Berlusconi di nuove personalità da affiancare alla classe dirigente sia diversa da quelle del passato... L'ultimo congresso di FI si è tenuto nel ‘98, i parlamentari sono stati eletti con il Porcellum, tutte le scelte in tutti i ruoli sono state di Berlusconi e solo sue ed è lui il motivo per cui il 95% degli elettori ha sempre scelto Pdl o FI. Ricordo infine che all'ultimo Consiglio nazionale a lui sono stati dati tutti i poteri: mettere le sue scelte in discussione oggi non mi sembra nè logico nè generoso».

Ma lei alla fine che farà? Guiderà questa sorta di Comitato-segreteria ristretto?
«Io vorrei contribuire al programma e al progetto, più importanti di qualsiasi organigramma. Comunque penso a una gestione collegiale di FI, magari un comitato ristretto con dentro capigruppo, responsabili delle principali aree organizzative, esponenti delle diverse sensibilità di un partito grande come il nostro. Io non voglio rapportarmi agli altri come vice Berlusconi, vorrei essere la persona che coagula una squadra che affiancherà Berlusconi nella costruzione della proposta politica da offrire al Paese».

Nel Comitato c'è posto anche per Verdini, per Fitto?
«Io ci vedo tutti quelli che il presidente vorrà metterci. È manicheo mettere in contrapposizione me a Verdini, a Fitto che è stato un bravissimo ministro, un dirigente molto amato e che deve continuare a esserlo».

Si è detto che la sua ascesa serve anche per ricucire i rapporti con Alfano e i suoi. Ed è vero che la De Girolamo sta tornando a casa?
«Il rientro della De Girolamo non mi sembra all'ordine del giorno, non vedo per quale motivo politico ad oggi dovrebbe avvenire. Nel Ncd hanno sbagliato moltissimo: umanamente, rompendo con Berlusconi in un momento drammatico dopo che lui aveva dato loro tutto; politicamente, perché hanno indebolito la posizione dei moderati nel governo; strategicamente, visto che con l'accordo Renzi-Berlusconi si va verso un inevitabile e forte bipolarismo».

Ma?
«Ma se guardo ai sondaggi vedo che il centrodestra vince solo se è unito. E se penso a Berlusconi, lo penso come il federatore dei moderati italiani, l'unificatore dell'unificabile, sempre. Perché l'obiettivo è vincere. Bisognerà ritrovare un dialogo con tutte le anime del centrodestra, Ncd ma anche Fratelli d'Italia, Lega».

Sinceramente, pensate ancora al voto subito?
«Secondo me, prima si va al voto e meglio è, perché questo governo non è in grado di dare risposte al Paese con una legge di Stabilità timida e inefficace, con un caso al giorno, con dimissioni di ministri, guerre intestine nel Pd e il dubbio se Renzi lo appoggi davvero. Ogni mese è un mese perso».

Ma non dovete fare la legge elettorale e le riforme?
«Per me la soluzione migliore sarebbe un governo di scopo per fare la legge elettorale: si vota e chi vince imposta e fa le riforme, a partire da quella del lavoro».

Un governo di scopo con chi, con Renzi premier?
«Abbiamo fatto un governo con un esponente del Pd una volta, non sarebbe un problema una formula di questo tipo, se l'obiettivo è chiaro».

E poi alle elezioni con chi andreste? Berlusconi è incandidabile. Marina forse?
«Bisognerebbe parlarne con lei, ma ha sempre detto che avrebbe voluto restare in azienda... Una cosa è certa. Berlusconi è e sarà il nostro leader, nessuno pensi di privare i moderati in campagna elettorale del proprio punto di riferimento. Quando vinceremo le elezioni, faremo una forte squadra di governo. E sarà il governo di Berlusconi».

2. LIGUORI COME TOTI, EDITORIALE IN TUTA
Da ‘La Repubblica'

Paolo Liguori esordisce da editorialista al Tg4 presentandosi in tuta bianca, simile a quella mostrata da Giovanni Toti (ex direttore) nella foto dal balcone a Villa Paradiso, Gardone Riviera, al fianco di Silvio Berlusconi. «Se la tuta la indossano Prodi o Obama sono geni, se la indossa il giornalista Toti, che ha l'unica colpa di essere vicino a Berlusconi, è un indumento infamante». Esordio da direttore anche per Mario Giordano

3. «L'EX PREMIER? TANTO RELAX E BARZELLETTE»
Dal "Corriere della Sera"

Una gara di barzellette su misura per Silvio Berlusconi. Per il resto, un trattamento analogo a quello degli altri ospiti. I giorni di remise en forme del leader di Forza Italia sono stati raccontati a Un giorno da pecora (Radio 2) da Christel Bertelli, la direttrice della Maison du relax di Gardone Riviera, il centro che ha ospitato l'ex premier con la compagna Francesca Pascale, il cane Dudù e il neoconsigliere politico Giovanni Toti.

Bertelli ha spiegato che l'obiettivo non era il dimagrimento ma «il riposo, il relax e il recupero dell'equilibrio psicofisico». Berlusconi ha seguito una dieta «di tipo mediterraneo» e ha pagato «come tutti gli altri». Ha raccontato parecchie barzellette: «Ma so che uno dei nostri camerieri, Gennaro, ha tenuto botta». Quasi una gara, «molto divertente».

 

BERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARMGiovanni TotiVIA COL VENTO RENZI E BERLUSCONI BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS LA CASA DELLE LIBERTA FINI CASINI FITTO BUTTIGLIONE BOSSI BERLUSCONI nunzia de girolamo francesco boccia Paolo Liguori

Ultimi Dagoreport

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…