di maio salvini

IL TRACOLLO GRILLINO IN SARDEGNA RAFFORZA L’IPOTESI TRA I LEGHISTI CHE NEL M5S AUMENTI IL PRESSING SU DI MAIO PER ROMPERE L’ALLEANZA DI GOVERNO - SALVINI TEME CHE PER PROVARE A INVERTIRE LA TENDENZA, I CINQUESTELLE ALZERANNO LE BANDIERE IDENTITARIE COME LO STOP DEFINITIVO ALLA TAV E LA CROCIATA PER L'ACQUA PUBBLICA

Alberto Gentili per “il Messaggero”

 

salvini di maio

Matteo Salvini, dopo giorni e giorni trascorsi a battere palmo a palmo la Sardegna, non se l'aspettava di rischiare la prima sconfitta elettorale dell' era giallo-verde. Ma visti gli exit-poll che danno un testa a testa tra il candidato del centrosinistra e quello del centrodestra, il capo della Lega si consola con la crescita della Lega. Comunque al di sotto delle aspettative. E soprattutto si preoccupa per il tracollo dei 5Stelle, usciti più che dimezzati dal voto sardo: «Ora speriamo che non implodano...».

 

matteo salvini luigi di maio

Per Luigi Di Maio, che già due settimane fa aveva visto dimezzati i consensi del Movimento in Abruzzo, la nuova batosta è un colpo durissimo. Voti più che dimezzati rispetto a un anno fa (dal 42,5% al 14-18%), anche se M5S resta il primo partito dell' Isola. Certo, lo schema classico della politica vorrebbe che prima della resa dei conti i grillini attendessero le elezioni europee di maggio. Ma Salvini teme che per provare a invertire la tendenza ed evitare un nuovo tracollo elettorale fra 90 giorni, in una parte del Movimento si affermi l' idea di far saltare tutto. Governo incluso.

Salvini Di Maio

 

Oppure di alzare, senza se e senza ma, com'è già avvenuto dopo il voto abruzzese, le bandiere identitarie dell' ortodossia grillina. A cominciare da uno stop definitivo alla Tav e da un' accelerazione della crociata per l' acqua pubblica. Operazione in apparenza più facile, considerato il mancato exploit della Lega e se il centrodestra dovesse perdere in Sardegna. Di certo, si annunciano giorni molto difficili per palazzo Chigi.

 

La prima ipotesi, l' implosione dei 5Stelle, è quella che più allarma Salvini. Il capo leghista, che fino a ieri era riuscito a trasformare l' alleanza con Di Maio in un moltiplicatore di voti per sé, non ha intenzione di andare a nuove elezioni. Non subito, almeno. Prima vuole continuare a prosciugare i consensi del Movimento e di Forza Italia, spingendo Silvio Berlusconi verso un' eclissi definitiva.

 

IL PRESSING

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE

Però nella Lega si fa di giorno in giorno più forte - e da ieri sera lo è ancora di più - il pressing per spingere Salvini a «rompere subito». Perché per alcuni il voto sardo dimostra «il rischio del contagio grillino». Perché al Nord il reddito di cittadinanza, la politica assistenzialista e statalista dei 5Stelle, la loro avversione alle grandi opere, è sempre più urticante.

 

«La nostra gente non ne può più di quei talebani, di quegli scappati di casa», dice un altissimo esponente nordista del Carroccio. Perché i governatori Attilio Fontana e Luca Zaia covano un rancore sordo per lo stop imposto dai grillini all' autonomia differenziata. E perché in molti, compreso Giancarlo Giorgetti, temono che se Salvini non taglierà subito il cordone ombelicale che l' unisce a Di Maio, perdendo la finestra elettorale di questa primavera, alla fine farà pagare alla Lega tutte le «criticità» dell'«alleanza contro natura» con il Movimento.

 

matteo salvini luigi di maio

«Se non si vota adesso, si finisce alla prossima primavera», dice un altro dirigente lumbard, «le elezioni in autunno, in piena sessione di bilancio, sono infatti praticamente impossibili. E stare un altro anno in compagnia dei grillini e della loro visione anti-storica dell' economia in piena recessione, rischia di trascinare all' inferno pure noi.

Non si può vivere solo della lotta ai migranti...».

 

L' ALTERNATIVA

In caso di implosione del Movimento, l' alternativa al voto anticipato potrebbe essere la nascita di un governo guidato da Salvini.

Schema che non piace al diretto interessato, preoccupato di fare la fine di Matteo Renzi. Ma è molto gradito ai parlamentari della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d' Italia e, si narra in ambienti del Carroccio, anche «a una grossa fetta di deputati e senatori grillini». Insomma, nessuno a un anno dallo sbarco in Parlamento vuole rinunciare a stipendio e poltrona.

conte salvini di maio

 

E c' è chi scommette (e spera) in una scissione del Movimento: da una parte l' ala più moderata e governista di Di Maio, dall' altra gli ortodossi. Con un problema: Berlusconi. Salvini non intende più andarci a braccetto a livello nazionale. E con una convinzione: il leader 5Stelle, al contrario del capo leghista, farà di tutto per evitare le elezioni, dato che al prossimo giro non sarà lui il candidato premier del Movimento.

 

Se invece i grillini reggeranno l' impatto del nuovo tracollo elettorale e decidessero (per istinto di sopravvivenza) di andare alla guerra sulla Tav, Salvini è pronto allo scontro. Dopo la performance in Sardegna inferiore alle attese e allo sforzo compiuto e dopo aver dovuto ingoiare il rinvio dell' autonomia differenziata, il capo della Lega in vista delle Europee non può permettersi altri cedimenti.

Tanto più che l' ipotesi di uno slittamento della decisione sull' Alta velocità a dopo le Europee, è ormai tramontata: il 15 marzo vanno aggiudicati appalti per 2,3 miliardi, oppure Bruxelles si riprenderà indietro 300 milioni già stanziati.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)