milena gabanelli - concordato preventivo evasori

LA TRATTATIVA STATO-EVASORI – IL GOVERNO MELONI PENSA CHE LA CAUSA DELL’EVASIONE SIA UN FISCO “TROPPO POCO AMICO” E QUINDI PROPONE UN CONCORDATO PREVENTIVO PER 2 ANNI – MI-JENA GABANELLI: “PER IL CONTRIBUENTE CHE EVADE LE TASSE CI SONO DUE VANTAGGI: PAGA MENO DEL DOVUTO, PERCHÉ DIFFICILMENTE I DATI CHE UTILIZZERÀ IL FISCO PER CALCOLARE L’IMPONIBILE SONO COMPLETI, E NON SUBIRÀ ACCERTAMENTI. IL FISCO AMICO NON MI CHIEDE TUTTO, MI CONCEDE UN MARGINE DI ERRORE, E POI NON MI CONTROLLA” – IL PRECEDENTE DI TREMONTI NEL 2003 E IL RISCHIO FLOP

GUARDA QUI LA VIDEO-INCHIESTA DI MILENA GABANELLI SUL CONCORDATO PREVENTIVO

 

Estratto dell’articolo di Milena Gabanelli e Simona Ravizza per il “Corriere della Sera”

 

milena gabanelli - concordato preventivo evasori

Un patto con gli evasori in un’Italia dove i dati accertati dal Mef fanno impressione: 41,45 miliardi di evasione da lavoro autonomo o reddito di impresa per 4,1 milioni di contribuenti. Sono così suddivisi: ci sono quasi 3 milioni di autonomi (di cui 1,7 in regime di flat tax al 15%) e 453.429 società di persone che complessivamente evadono il 69,2% dei redditi Irpef per 32,4 miliardi, e altre 674.551 società di capitali che evadono il 23,8% di Ires per 8,98 miliardi.

 

Il governo Meloni ritiene che la causa dell’evasione sia un fisco «troppo poco amico» e quindi nella legge di delega fiscale (n. 111 del 9 agosto 2023, art. 17 comma 1, lettera g) propone un concordato preventivo per i prossimi 2 anni, estendibili ad altri 2. Vediamo che cos’è e come funziona.

 

Proposta dell’Agenzia delle Entrate

concordato preventivo - dataroom

L’Agenzia delle Entrate presenta a ciascun contribuente con un volume d’affari sotto i 5 milioni di euro una proposta che vale per la tassazione nel 2024 e nel 2025 con una stima del reddito imponibile. Il calcolo avviene sulla base delle informazioni presenti nella banca dati dell’Anagrafe tributaria e nei modelli Isa che sono una sorta di pagella (con voto da 1 a 10) sul livello di affidabilità fiscale di ciascuno.

 

milena gabanelli - concordato preventivo evasori

Il contribuente si confronta con l’Agenzia delle Entrate in un contraddittorio semplificato e, se accetta, per due anni paga le imposte in base alla proposta che gli viene fatta. Esempio: l’offerta dell’ Agenzia delle Entrate alla mia società di persone definisce per gli anni 2024 e 2025 un reddito imponibile di 75 mila euro al posto dei 52 mila di solito dichiarati. Qualora nel 2024 la mia società consegua un reddito imponibile di 100 mila e nel 2025 di 120 mila le mie imposte e contributi saranno sempre calcolati su 75 mila euro.

 

L’accordo però mette come condizione che venga dichiarato tutto quello che guadagno, e se sgarro, o comunque dichiaro meno, non perdo il beneficio del concordato solo se i ricavi nascosti non superano il 30% di quelli dichiarati.

 

I vantaggi

concordato preventivo - dataroom 4

Per il contribuente o la società che evade le tasse ci sono, dunque, due vantaggi su tutti: 1) paga meno del dovuto, anche perché difficilmente i dati e le informazioni che utilizzerà il Fisco per calcolare l’imponibile sono completi; 2) non subirà accertamenti dall’Agenzia delle Entrate nei 2 anni successivi (a meno che non decadano i presupposti). I controlli, semmai ci saranno, si concentreranno su chi non aderirà al concordato. In sintesi: il Fisco amico non mi chiede tutto, mi concede un margine di errore, e poi non mi controlla. […]

 

I requisiti

milena gabanelli - concordato preventivo evasori

Strada aperta anche a quel 1,7 milioni di autonomi con redditi fino a 85 mila euro che pagano la flat tax al 15%, ai quali l’Agenzia delle Entrate ricalcolerà l’imponibile un po’ al rialzo: chi aderirà potrà comunque mantenere il regime forfettario. I requisiti di adesione prevedono che non ci siano pendenze con il fisco (o non superiori a 5.000 euro) e la qualifica di soggetto «fiscalmente affidabile», ossia con un punteggio Isa almeno di 8 (come previsto dal decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri il 3 novembre).

 

Su 4,1 milioni di contribuenti al momento la pagella fiscale in ordine ce l’hanno in poco più di 1,1 milioni, cioè il 28% del totale. Una percentuale che sale al 47% se si esclude quel 1,7 milioni di contribuenti in regime forfettario che aderisce alla Flat tax, perché l’Isa non ce l’ha, e pertanto non è possibile sapere se sono o meno fiscalmente affidabili.

 

Chi ha la pagella fiscale attendibile

concordato preventivo - dataroom

Il prof. Marco Leonardi della Statale di Milano e il prof. Leonzio Rizzo dell’Università di Ferrara hanno spacchettato i dati. Prendiamo come esempio la categoria dei commercianti di dimensioni medio-grandi. Quelli che possono essere considerati più affidabili (Isa sopra 8) sono il 43%, dichiarano in media un fatturato di 575.690 euro e un reddito imponibile lordo di 61 mila.

 

Perché dovrebbero aderire pagando in più visto che, rientrando nella categoria di quelli presumibilmente in regola, non sono nel mirino dei controlli? Potrebbe convenire a chi in realtà non ha proprio tutti i conti a posto, ma ha solo ingannato l’algoritmo, e aderendo si porta a casa proprio la garanzia della sospensione degli accertamenti per due anni.

 

Chi ce l’ha inattendibile

È poco affidabile invece, il 57% dei commercianti di dimensioni medio-grandi (Isa sotto 8): il fatturato medio dichiarato è di 434 mila euro e il reddito imponibile di 19.150 euro lordi. I soldi di questa probabile evasione come il governo intende recuperarli?

concordato preventivo - dataroom

 

La speranza di Meloni & C. è che dichiarino spontaneamente un po’ di più per prendersi il voto 8, e quindi poter aderire al concordato preventivo con i suoi vantaggi. Una scommessa difficile da vincere perché legata completamente al comportamento spontaneo dell’evasore, in cambio di «minori oneri connessi alla gestione, da parte del contribuente, delle attività di controllo dell’Amministrazione finanziaria e, quindi, alla riduzione delle occasioni di conflitto e dei conseguenti contenziosi».

 

milena gabanelli - concordato preventivo evasori

La prova che è poco più di un’illusione recuperare in questo modo un po’ di evasione è nelle stime che fa il governo stesso: dalle previsioni risulta che da chi dichiarerà un po’ di più per prendersi il voto 8 saranno recuperati solo 605 milioni di euro.

 

Secondo il professor Leonardi e il professor Rizzo avrebbe avuto più senso prevedere che l’Agenzia delle Entrate facesse una proposta a chi è poco affidabile, andandoli davvero a stanare, e proponendo poi un accordo tarato sul reddito imponibile simile in tutto e per tutto a quello del contribuente che sta sopra 8. I professionisti […]

 

Affinché il provvedimento possa avere più probabilità di successo in termini di recupero di evasione, anche in questo caso il vantaggio per lo Stato sarebbe quello di fare una proposta a questi ultimi.

 

Chi non aderisce al concordato

concordato preventivo - dataroom

In ogni caso il patto con gli evasori può funzionare solo se c’è una minaccia credibile di controlli in caso di rifiuto del concordato preventivo. Vuol dire che, chi non accetta la proposta dell’Agenzia delle Entrate sarà sottoposto a controlli puntuali ed inesorabili.

 

L’articolo 34 comma 2 del decreto legislativo dice: «L’Agenzia delle Entrate e il Corpo della Guardia di finanza programmano l’impiego di maggiore capacità operativa per intensificare l’attività di controllo nei confronti dei soggetti che non aderiscono al concordato preventivo biennale». Per fare più controlli serve più personale: resta da capire come il proposito sarà attuato nella pratica visto la cronica carenza di risorse.

 

Il precedente

milena gabanelli - concordato preventivo evasori

In questo provvedimento non c’è nulla di nuovo: è del tutto simile a quello messo in campo dal ministro Giulio Tremonti nel 2003. Si rivolgeva a 3 milioni di contribuenti: le adesioni sono state 250 mila e in 2 anni lo Stato ha incassato 57,5 milioni contro i 3,58 miliardi stimati. In questo caso le stime complessive sono ben al di sotto: nella relazione tecnica è indicata la cifra di 760,5 milioni di euro. Con un’aggiunta che dice tutto: «Nonostante le quantificazioni sopra sviluppate, alla presente disposizione non si ascrivono cautelativamente effetti positivi di gettito». Tradotto: sono pochi soldi e non è detto che si riesca ad incassarli.

FISCO - CONCORDATO PREVENTIVO

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIN, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, MEZZI SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO