CERVELLI MIGRANTI - TRAVAGLIO: “RENZI HA UN PIANO B SULL’IMMIGRAZIONE. SIAMO SOLLEVATI. SAREBBE IL MASSIMO CONOSCERE IN COSA CONSISTE, VISTO CHE IL ‘CORRIERE’ IN DUE PAGINE D’INTERVISTA S’È SCORDATO DI DOMANDARGLIELO”

Marco Travaglio per il “Fatto Quotidiano”

 

Ora che sappiamo che Renzi sull’immigrazione ha un Piano B, ci sentiamo tutti molto più sollevati. Certo, il massimo sarebbe anche conoscere in che cosa consiste, visto che il Corriere in due pagine d’intervista s’è scordato di domandarglielo. Ma non bisogna esagerare con la curiosità. Anche perché, a voler proprio sottilizzare, non è ancora pervenuto neppure il Piano A.

marco travaglio-marco travaglio-

 

Salvo che, si capisce, il Piano A non fosse l’idea geniale lanciata un paio di mesi fa di bombardare e affondare con i droni i barconi degli scafisti nei porti della Libia e del resto del Nordafrica per bloccare i migranti alla partenza. Piano frettolosamente ritirato alla chetichella, fra i risolini dei partner europei, i dinieghi dei governi maghrebini, la contrarietà di Obama e di Ban-Ki-moon e le chiamate alle neuro dei generali che di queste cose ci capiscono e sanno benissimo che i nostri droni non sparano, e anche se sparassero non potrebbero distinguere le barche degli scafisti da quelle dei pescatori (che fra l’altro quasi sempre coincidono), e anche se le distinguessero l’operazione costerebbe 5 volte Mare Nostrum, più una guerra con ciascuno dei paesi bombardati.

LA MANO DI RENZI SULLA SCHIENA DI MARIA ELENA BOSCHILA MANO DI RENZI SULLA SCHIENA DI MARIA ELENA BOSCHI

 

Pare però che il Piano A, anzi A-bis, sia un altro: “Battere i pugni in Europa” per convincere i paesi membri ad accogliere pro quota i richiedenti asilo che sbarcano in Italia o vi arrivano via terra dalla frontiera Est. Ma anche questa è roba vecchiotta: con cadenza mensile, dopo ogni gita premio a Bruxelles, Renzi rientra in patria con l’aria di Cesare al ritorno dalle Gallie o dal Ponto e annuncia trionfante che è fatta: l’Europa ha ceduto, veni vidi vici.

 

Poi si scopre che non era vero niente, le quote le ha inventate l’ufficio stampa e l’Europa – quella che dovevano miracolosamente “cambiare” nel mitico semestre di presidenza italiana a botte di supercazzole sulla “generazione Telemaco” – resta quella di sempre. Egoista? Può darsi. Serva della Merkel? Come no. Sta di fatto che i trattati (tipo Dublino2) regolarmente sottoscritti e confermati da tutti i nostri governi scaricano il problema dei profughi sui paesi di primo sbarco.

migranti alla stazione tiburtina  10migranti alla stazione tiburtina 10

 

Cioè sull’Italia e, in parte, sulla Grecia. E lo spettacolo penoso dei governatori lega-forzisti che minacciano di occupare le prefetture e rifiutano di accogliere i migranti che devono per legge ha fatto il giro d’Europa degradando il credito di cui gode l’Italia da zero a sottozero. Che ha fatto Renzi per mettere in riga quei cialtroni? Niente, se non promettere “aiuti ai comuni che accolgono migranti”, salvo farsi smentire dalla Boschi (la Boschi!) due giorni dopo (“nessun aiuto ai comuni che accolgono migranti”).

 

migranti alla stazione tiburtina  11migranti alla stazione tiburtina 11

Ora, come se non fossero anni che il mitico Piano A-bis viene respinto al mittente da tutti i partner europei, il premier lo traveste da novità e lo ricicla nell’ormai celebre intervista al Corriere: annuncia “battaglia forte in Europa”, accusa l’Ue di “risposte insufficienti”, non spiega come pensa di far cambiare idea oggi a chi non l’ha cambiata negli ultimi dieci anni a parità di trattati. E, siccome sa che da Bruxelles sta per partire l’ennesima pernacchia, s’inventa un “piano B”.

 

Che ricorda tanto la “fase 2” dei governi morenti. Testuale: “La nostra voce si farà sentire forte perché è la voce di un Paese fondatore. Se il Consiglio europeo sceglierà la solidarietà, bene. Se non lo farà, abbiamo pronto il piano B. Ma sarebbe una ferita innanzitutto per l’Europa”. Brrr. Già il terrore corre sul filo delle cancellerie continentali, per non parlare della Markel, che ha calzato l’elmetto e s’è barricata in un rifugio antiatomico per la paura. Il Piano B (come bluff? bugia? baggianata? bufala? balla? blaterare?) è rigorosamente segreto.

migranti alla stazione centrale a milano  9migranti alla stazione centrale a milano 9

 

Ma gli esegeti del renzismo spendono pagine e pagine per indovinarlo. Secondo il Corriere, consisterebbe in “permessi temporanei ai richiedenti asilo per consentire loro di varcare la frontiera e circolare in Europa” (violazione di Dublino2, che verrebbe subito sanzionata); o in “una trattativa con alcuni Stati dell’Ue per un’operazione di polizia contro gli scafisti in Libia” (il famoso Piano A-bis); oppure nell’“obbligo per le navi straniere che soccorrono i migranti di trasferirli nei propri Paesi, vietando l’attracco nei nostri porti” (se no?); e infine in “voli charter per i rimpatri in Africa” (sai che novità: lo si dovrebbe fare da sempre, per i clandestini e non per i richiedenti asilo, se solo si sapesse da dove vengono e la polizia avesse i soldi per finanziare i viaggi).

 

migranti alla stazione centrale a milano  8migranti alla stazione centrale a milano 8

Secondo Repubblica, Renzi tiene nel polsino una “carta segreta”: “accordi a parte con i big europei” (che non ne vogliono sapere: infatti lui, en passant, ieri ha dichiarato guerra alla Francia). Ma ne ha pure un’altra, la celebre carta 2 (ma sì, si vuole rovinare): “Se potesse, sospenderebbe il pagamento delle quote all’Ue”, ma questa è “l’arma atomica impossibile da usare”. Dunque nel polsino non c’è niente.

 

Il Piano B è come l’“arma segreta” con cui Hitler, ormai disperato nel bunker con Eva Braun, cercava di tenere alto il morale delle truppe promettendo ordigni mirabolanti in grado di ribaltare le sorti di una guerra ormai persa: prima fece sganciare i nuovi missili V1 e V2, che non sortirono l’effetto sperato; poi si favoleggiò di una fantomatica “bomba nazista”, un ibrido nuclear-radiologico “sporco”, che mai funzionò; infine si vaneggiò di un “supercannone solare”, una mega-lente da sparare in orbita geostazionaria attorno alla Terra per attirare i raggi del sole, far bollire l’oceano e arrostire città ed eserciti nemici.

 

migranti alla stazione centrale a milano  7migranti alla stazione centrale a milano 7

Roba da fantascienza. E dire che, nei laboratori segreti del terzo Reich, lavoravano scienziati come Wernher von Braun, futuro protagonista dell’atomica americana e dello sbarco sulla Luna. Anche dai laboratori renziani fuoriesce un clangore di ferraglie e un fil di fumo. Ma è il trust di cervelli Boschi-Guerini-Lotti-Mogherini. E ho detto tutto.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO