dalema renzi

TREMATE: "BAFFINO" IS BACK! - D’ALEMA: “SERVE UN PARTITO UNICO A SINISTRA DEL PD. BERLUSCONI DOVREBBE CHIEDERE IL COPYRIGHT A RENZI: GLI COPIA TUTTO, PURE IL PONTE SULLO STRETTO - MATTEO E’ BUGIARDO. IL SUO MODELLO E’ HOUSE OF CARDS. il patto 'RENZUSCONI' TIRA LA VOLATA A GRILLO: MI SEMBRANO PIU’ RAZZI E SCILIPOTI CHE MORO E BERLINGUER...”

 

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera

 

Massimo D' Alema, valeva la pena fare tutto questo per fondare un partitino del 3%?

DALEMA RENZIDALEMA RENZI

«Ognuno deve fare quello che corrisponde ai propri valori. Meglio prendere il 3% a favore di ciò che si ritiene giusto che il 20 a favore di ciò che si ritiene sbagliato. E comunque io credo che lo spazio a sinistra del Pd sia molto più grande».

 

Era proprio inevitabile la scissione?

«Inevitabile e persino tardiva. Bisognava farla prima: era matura già con il Jobs act. Tutta l' ispirazione politica renziana è contraria ai valori della sinistra e prima ancora agli interessi del Paese. Il renzismo non è stato che il revival del berlusconismo».

 

Non le pare di esagerare?

«Meno tasse per tutti. Bonus. Abolizione dell' articolo 18. Financo il ponte sullo Stretto. Mi stupisco che Berlusconi non si rivolga alla Siae per avere i diritti d' autore. E per due anni e mezzo si è paralizzato il Parlamento per una riforma costituzionale confusa, spazzata via dal popolo; e per una legge elettorale incostituzionale, frutto di un mix di insipienza e arroganza».

 

Alla Siae il copyright dell' arroganza è suo.

berlusconi renzi berlusconi renzi

«No. Io posso essere arrogante con i prepotenti; non mi permetterei mai di esserlo con l' interesse del Paese. Renzi ha imposto una legge elettorale solo per la Camera, dando per scontato che il Senato venisse abolito. Ora siamo alla vigilia delle elezioni e la legge elettorale non c' è. Il fallimento del renzismo non potrebbe essere più totale; ma nessuno ha il coraggio di scriverlo, per non fare la fine di Campo Dall' Orto».

 

Si lavora a un accordo sul modello similtedesco .

«Un vero maggioritario, sul modello del Mattarellum, lo avremmo apprezzato. Ma in commissione è stata approvata una legge escogitata dal senatore Verdini, che con il Mattarellum non ha nulla in comune. Si vota con un' unica scheda, su cui tutti i partiti presentano il loro simbolo; però collegio per collegio possono decidere di presentare anche un candidato. Una legge immorale, che genera accordi di potere di natura notabilare, ricatti, condizionamenti: in venti collegi do via libera a Verdini, ad Alfano garantisco che nessuno si presenterà contro di lui ad Agrigento Questo nella tradizione italiana si chiama trasformismo. Torniamo all' età giolittiana senza Giolitti, ma con tanti piccoli Depretis».

 

Perché ce l' ha tanto con Verdini?

«Sono i magistrati che ce l' hanno con lui, non io. È un uomo intelligente. Renzi si è scelto un consigliere di qualità: un professionista. Che però non esprime l' idea di rinnovamento del Paese cui penso».

Il progetto del Ponte sullo StrettoIl progetto del Ponte sullo Stretto

 

Renzi e Berlusconi trattano sul proporzionale con sbarramento al 5%.

«Rispetto a un pastrocchio, meglio una soluzione europea; ma il vero modello tedesco avrebbe bisogno di modifiche costituzionali, come la sfiducia costruttiva».

 

Oggi a sinistra del Pd ci sono tre partiti: il vostro, quello di Pisapia e quello di Vendola. Vi metterete insieme?

«C' è molto altro. Ci sono i comitati per il No di Zagrebelski, c' è un pezzo importante di società civile, il mondo del cattolicesimo democratico. Sono forze che devono unirsi in un' alleanza per il cambiamento, aperta a tutti quelli che vogliono dare vita a un programma di centrosinistra».

RENZI VERDINIRENZI VERDINI

 

Quanto potrebbe prendere questo nuovo partito?

«L' alleanza per il cambiamento ha una potenzialità che va molto al di là della somma delle singole forze. Dovrebbe nascere da un processo costituente, attraverso la rete e una serie di assemblee, con una grande consultazione programmatica. E dovrebbe comportare elezioni primarie sia per l' indicazione dei candidati (un punto forte dell' intesa Berlusconi-Renzi è il mantenimento delle liste bloccate), sia per la scelta di una personalità che guidi questo processo».

 

Pisapia?

«Chiunque sia deve essere scelto dai cittadini. Io non sono candidato».

DALEMA PADOANDALEMA PADOAN

 

È una fortuna, visto che Renzi non vuol fare accordi con un partito in cui ci sia anche lei.

«Il suo modo dilettantesco di governare ha creato danni enormi al nostro Paese. Che piaccia o no a Renzi, D' Alema c' è: se ne faccia una ragione. L' Italia ha bisogno di una svolta profonda e di una nuova politica economica, incentrata sugli investimenti. Siamo l' unico Paese che la commissione europea critica da sinistra, chiedendoci di rimettere l' imposta sulla prima casa almeno ai ricchi».

 

Ma ha risposto di no Padoan, uomo un tempo a lei vicino.

«Il primo a dire di no è stato Renzi; Padoan si allinea, e mi rattrista. Renzi si è convinto che, declinando Berlusconi, il vero compito del Pd fosse eliminare la zavorra a sinistra e occupare il centro del sistema. Il messaggio era: vi porto al potere e ci resteremo vent' anni. Ecco il grande miraggio che ha sedotto un intero ceto politico».

inchino padoaninchino padoan

 

Compresi quasi tutti i dalemiani.

«E con questo?».

 

Forse in Renzi c' è qualcosa anche di D' Alema. Pure lei voleva superare l' articolo 18 e si scontrò con Cofferati .

«Proposi due anni di franchigia per le aziende che crescessero oltre i 15 dipendenti. Un' idea intelligente, che a regime non avrebbe ridotto ma esteso le tutele per i lavoratori. Il problema dell' Italia non è la flessibilità del lavoro, garantita fin dalle norme Treu. Il problema è la scarsa produttività. La precarizzazione non lo risolve; lo aggrava».

 

Se Renzi è un tale disastro, perché ha stravinto le primarie?

«Perché non ha detto la verità sul suo progetto: allearsi con Berlusconi. Del resto, il suo modello è House of Cards , e uno dei cardini della sua politologia è non dire la verità. Ma l' ammucchiata di forze "responsabili" mi ricorda più Razzi e Scilipoti che Moro e Berlinguer. Una parte secondo me maggioritaria del Pd vuole il centrosinistra. Il "Renzusconi" non mi pare molto popolare, anzi tirerà la volata a Grillo».

 

Bersani con Grillo vorrebbe dialogare.

beppe grillobeppe grillo

«La gente vota Grillo non perché è impazzita, ma perché è indignata dalle ingiustizie: se non paghi il mutuo ti portano via la casa; ma se un imprenditore non restituisce il miliardo che ha avuto in prestito non perde nulla, e le banche vengono ricapitalizzate con il denaro dei contribuenti. Nell' ambito di una ricerca il 28% dell' elettorato dei Cinque Stelle si è detto di sinistra; ma dichiara di votare Grillo perché la sinistra non c' è più».

 

Cinque Stelle costola della sinistra?

«Stiamo lavorando per offrire agli elettori una proposta alternativa di sinistra. Ma, attenzione: i 5 stelle non sono percepiti come il Front National. Marine Le Pen non ha sfondato grazie a Mélenchon, che ha intercettato parte del voto operaio. Se uno vede la Torino della Appendino e del trionfo del Salone del libro, non gli viene in mente il fascismo».

 

Meglio Grillo di Renzi?

«Né Grillo, né Renzi. Noi vogliamo offrire al Paese un' altra scelta».

 

Anche lei è favorevole al reddito di cittadinanza?

boschi ghizzoni etruria de bortoliboschi ghizzoni etruria de bortoli

«Parlerei di reddito di inserimento: una formula più selettiva e più sostenibile. Ma il messaggio rivolto alla parte più debole del Paese è importante. Nel dopoguerra non si era mai visto un tale livello di disuguaglianza sociale. Cinque milioni di italiani non sanno se domani avranno da mangiare. Altri rinunciano a curarsi perché non possono pagare i superticket; infatti l' aspettativa di vita decresce. E il governo ha stanziato il bonus libri per tutti i diciottenni, compreso il figlio del professionista; che i libri se li può comprare, oppure leggere nella biblioteca di papà. In queste condizioni, come stupirsi se la gente vota Cinque Stelle? Dobbiamo offrire un' alternativa a chi vuole esprimere un voto di protesta o astenersi».

 

Che idea si è fatto del caso Boschi?

fnc13 vincenzo de bustisfnc13 vincenzo de bustis

«Si dovrebbe fare la commissione d' inchiesta sulle banche, quella che il Pd dice di volere ma in realtà boicotta. Conoscendo de Bortoli, sono incline a pensare che la sua versione sia vera. Se Ghizzoni la confermerà, la Boschi dovrebbe andarsene. Mi domando se non si configurino un abuso di potere e un reato ministeriale».

 

I renziani le ricordano spesso l' acquisizione di Banca 121 del suo protetto De Bustis da parte del Monte dei Paschi.

«Io non ci sono entrato per nulla. Trovino un dirigente Mps che dica che io chiesi di comprare quella banca, peraltro molto performante. De Bustis lo conosco; ma non è mio padre. Non siamo neanche parenti».

 

È vero che il suo partito farà cadere Gentiloni se reintroduce i voucher?

«I voucher sono stati aboliti per evitare il referendum; ora li si vuole reintrodurre per decreto. Come definire una condotta del genere, se non come il gioco delle tre carte?».

 

Come sta governando Gentiloni?

gentiloni e renzi gentiloni e renzi

«Meglio di Renzi; ma non ci voleva molto. Ci è stato detto che dovevamo turarci il naso e votare Sì al referendum perché Renzi era insostituibile. Renzi è andato via e non c' è stato il diluvio. In realtà siamo tutti sostituibili, compresi Renzi e Gentiloni. Considerata la qualità del governo del Paese, non è difficile pensare che possano essere sostituiti in meglio».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA