donald trump arrestato come matteo messina denaro

ADDA VENÌ TRUMPONE! – L’EX PRESIDENTE AMERICANO CHIAMA A RACCOLTA I SUOI SUPPORTERS E DÀ APPUNTAMENTO ALLE “FORCHE CAUDINE” DEL TRIBUNALE DI NEW YORK DOVE MARTEDÌ COMPARIRÀ PER LA SUA INCRIMINAZIONE: “IL GIUDICE MI ODIA, È UN TRIBUNALE FANTOCCIO” – TRUMP HA TROVATO IL MODO DI GUADAGNARE ANCHE DAL “SEX-GATE” CHE LO COINVOLGE: DOPO L’ANNUNCIO DELL’INIZIO DEL SUO PROCESSO HA LANCIATO UNA RACCOLTA FONDI CHE IN 24 ORE HA RACCOLTO OLTRE 4 MILIONI DI DOLLARI – L’FBI MONITORA I SOCIAL E LA POLIZIA È IN ALLERTA

Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per "la Stampa"

 

donald trump

Donald Trump suona la carica e chiama a raccolta le sue tribù a cui dà appuntamento alle "Forche Caudine" di New York. Iniziato il conto alla rovescia alla comparizione del tycoon al tribunale di Manhattan dopo l'incriminazione per il "sex gate" con la pornodiva Stormy Daniels, la galassia trumpista, e più in generale quella della destra, si mobilita a tutto campo.

 

L'ex presidente americano da una parte mira al circo mediatico nel giorno del suo ingresso nelle aule di Centre Street, dall'altra invoca la protesta puntando l'indice verso «l'utilizzo della giustizia come arma politica». «Mi odia», ha tuonato il tycoon facendo riferimento a Juan Manuel Merchan, il togato che dovrà giudicarlo nella vicenda del presunto pagamento effettuato con i denari della campagna elettorale Usa 2016 per comprare il silenzio della porno diva sulla loro relazione segreta.

donald trump a mar a lago prima dell incriminazione

 

Si tratta dello stesso giudice che ha presieduto il processo contro due società della Trump Organization e il loro ex direttore finanziario, Allen Weisselberg, uno dei consiglieri più fidati di Trump. E che sta anche supervisionando il procedimento per frode e riciclaggio contro Steve Bannon, l'ex capo stratega del tycoon.

 

«È un tribunale fantoccio», afferma l'ex inquilino della Casa Bianca, il quale venerdì, con l'incriminazione, ha lanciato una raccolta fondi chiamata "Rumored Details of My Arrest" (dettagli sul mio arresto).

 

La mobilitazione sembra dare i suoi frutti, almeno sul piano finanziario: «Il presidente Trump ha raccolto oltre 4 milioni di dollari nelle 24 ore successive alla persecuzione politica senza precedenti del procuratore di Manhattan Alvin Bragg», riferisce la campagna del tycoon per le elezioni del 2024 parlando, di nuovo, di «palese interferenza contro il principale candidato presidenziale repubblicano» da parte della pubblica accusa.

donald trump commenta l incriminazione

 

Lo staff dell'ex presidente sottolinea che «oltre il 25% dei fondi proviene da nuovi donatori», e secondo un sondaggio Quinnipiac University, il 75% dei repubblicani non ritiene che Trump debba rinunciare alla corsa presidenziale vista la sua incriminazione.

 

Il popolo della destra sembra far quadrato attorno al 45esimo presidente Usa con i leader repubblicani al Congresso che parlano di «triste giorno» negli annali della storia degli Stati Uniti. Alcuni suggeriscono che la gigantografia della foto segnaletica dell'ex presidente diventi il manifesto della campagna Trump 2024.

 

LA PRIMA PAGINA DEL NEW YORK TIMES SULL INCRIMINAZIONE DI DONALD TRUMP

[…] L'Intelligence Bureau sta esaminando i social media per vedere se si sta raccogliendo "folla" intorno a possibili manifestazioni. Sotto controllo i gruppi di attivisti che si sono distinti nell'assedio a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 come Proud Boys, Three Percenters, Oath Keepers, per dirne alcuni. Tra i sostenitori del tycoon c'è fermento, sebbene sino ad ora non vi siano state particolari mobilitazioni. […]

le finte foto di donald trump arrestato realizzate dall'intelligenza artificialele finte foto di donald trump arrestato realizzate dall'intelligenza artificialele finte foto di donald trump arrestato realizzate dall'intelligenza artificialele finte foto di donald trump arrestato realizzate dall'intelligenza artificialele finte foto di donald trump arrestato realizzate dall'intelligenza artificiale

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…