trump tasse

ALTRO CHE RUSSIA-GATE: TRUMP VA IN GOL SULLE TASSE! - IL PRESIDENTE RIESCE A FAR APPROVARE UN TAGLIO DEL QUINDICI PER CENTO LE TASSE SULLE IMPRESE, PUNTANDO SU CRESCITA E ESPANSIONE ECONOMICA - SULLE DICHIARAZIONE DI FLYNN, TRUMP FA SPALLUCCE - PER LA STAMPA AMERICANA ALLA FINE SARÀ IL VICEPRESIDENTE MIKE PENCE A PAGARE PER TUTTI

Paolo Guzzanti per “il Giornale”

 

FLYNN TRUMP

Braccato come un animale ferito, inseguito da una stampa ostilissima e beffarda, insultato, tradito ed esposto al ridicolo dalle televisioni della sinistra mondiale, Donald Trump mette a segno un punto formidabile che lascerà il segno negli anni futuri e sarà legato al suo nome. Si tratta di un grandissimo taglio di tasse.

 

Prima che l' alba del sabato spuntasse, il Senato ha approvato infatti la legge che taglia di oltre il quindici per cento (dal 35 al 20) le tasse sulle imprese, lancia la ripresa, punta sull' espansione economica e conta su milioni di nuovi posti di lavoro, l' aumento degli stipendi e annuncia una nuova vittoria epocale del capitalismo secondo una ricetta che era già stata di Ronald Reagan: la stessa che spinse l' America verso il firmamento della nuova ricchezza.

 

donald trump mike pence

Sembrava un sogno allora e lo fu. Sembra questo un inizio di sogno oggi e probabilmente lo è I democratici sono furiosi e hanno dal loro punto di vista tutte le ragioni: il debito pubblico americano salirà ulteriormente in un tripudio della produzione e del rilancio economico.

 

La borsa di Wall Street fin da quando «The Donald» è entrato nella Casa Bianca non ha fatto che sfondare ogni precedente record e promette di seguitare a lungo sulla stessa strada. Le sinistre americane e mondiali finora avevano gridato alla bolla speculativa scommettendo sull' imminente crollo del sistema, liquidato come speculazione finanziaria.

Ma la legge sugli incentivi fiscali appena passata darà un impulso incalcolabile proprio alla produzione di ricchezza aumentando la quota ricchezza da ripartire.

 

ivanka trump jared kushner katie holmes

Ma come detto, Trump è braccato da molte mute di cacciatori. Quella più aggressiva è sempre quella connessa con il Russia-Gate specialmente dopo le ammissioni del suo ex consigliere per la Sicurezza Michael Flynn, un generale che sembra in preda ad una era crisi di nervi e che ha chiamato in causa anche il genero del presidente, il potentissimo Jared Kushner ma che adesso minaccia di trascinare nel fango il vicepresidente Mike Pence.

 

Ieri Donald Trump ha affrontato pubblicamente la spinosa questione russa, cavallo di battaglia dei democratici, ed ha detto in un calcolato discorso in pubblico di non essere «minimamente preoccupato per quel che dirà Mike Flynn, visto che io non ho mai avuto alcuna collusione con Mosca, e non ho nulla da temere».

paul ryan

 

Dichiarazione importante che suggerisce un retroterra di sicurezza nello staff presidenziale perché Flynn ha accettato di collaborare con il procuratore speciale, il mastino del Russia-gate Robert Mueller, il quale punta a trasformare Flynn in un testimone contro l' intero staff della Casa Bianca: qualcuno dovrà pagare, se non sarà il Presidente toccherà al suo vice, questa la filosofia. Poiché Trump con molta decisione sentendosi le spalle coperte dai suoi legali liquida con un'alzata di spalle la testimonianza di Flynn, la stampa americana sostiene che alla fine sarà Mike Pence a dover salire sulla forca.

 

paul ryan donald trump

Il fronte democratico che punta all' impeachment di Trump, già fantastica di liberarsi in un sol colpo del Presidente e del suo vice, schiudendo le porte di Pennsylvania Avenue allo speaker della Camera Paul Ryan che si è sempre considerato en reserve di fronte ai comportamenti a rischio del presidente. Oggi Trump incassa una grande vittoria politica con il taglio delle tasse che lo mette in una posizione di eroe del ceto medio che lo sostiene. Questa potrebbe essere la sua polizza d' assicurazione in questo momento, ma i giochi dietro le sue spalle si fanno sempre più aggressivi e la partita seguiterò ad essere durissima almeno fino alle elezioni di mezzo termine.

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...