donald trump new york military academy

COSÌ DONALD TRUMP RIUSCÌ A NON PARTIRE PER IL VIETNAM – NELL’AUTUNNO DEL ’68 IL PRESIDENTE AVEVA 22 ANNI E DOVEVA ANDARE IN GUERRA: MA GRAZIE ALL’INTERVENTO DI UN PODOLOGO DEL QUEENS FU DISPENSATO – IL DOTTOR LARRY BRAUNSTEIN DOVEVA UN FAVORE AL PAPÀ DI DONALD, E COSÌ FIRMÒ UNA DIAGNOSI DI…

Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

donald trump visita la base militare al asad in iraq 8

Era l' autunno del Sessantotto, Donald aveva 22 anni e rischiava di partire per il Vietnam. E ancora una volta papà Fred giunse in suo soccorso. Il presidente Trump si è spesso presentato come «self-made man» che ha costruito il suo successo da solo, ma due mesi fa un' inchiesta del New York Times ha rivelato che a partire dall' età di tre anni ha ricevuto centinaia di milioni di dollari, ricavi dell' impero immobiliare di suo padre, evadendo le tasse sull' eredità.

 

Sempre il Times , ieri, offriva una possibile spiegazione di come Trump abbia evitato anche il servizio militare, grazie all' intervento di un podologo del Queens, che firmò una diagnosi di «speroni ossei nei talloni». Per 50 anni, scrive il quotidiano, i dettagli della vicenda sono rimasti poco chiari e non è stata mai svelata l' identità del medico, con Trump che in campagna elettorale diceva di non ricordare chi avesse firmato il documento.

 

DONALD TRUMP NEW YORK NELLA SQUADRA DI CALCIO MILITARY ACADEMY

Ora le figlie del dottor Larry Braunstein spiegano che il certificato fu un favore al padre di Donald, che era il proprietario dello studio affittato dal podologo (il quale in cambio ottenne un trattamento preferenziale). Secondo Elysa Braunstein, medico anche lei, il giovane e atletico Donald non soffriva affatto di problemi ai talloni. Non sarebbe la prima volta che una famiglia benestante evita che i figli vadano in guerra, ma è chiaro che Trump non ci fa una gran figura, dopo aver insultato veterani del Vietnam come John McCain perché «un vero eroe non si fa catturare».

 

fred trump

L' articolo del Times è la ciliegina sulla torta - o meglio il carbone nella calza - che completa il Natale cupo, solitario e rabbioso del presidente. Il vortice di eventi degli ultimi giorni allarma i media liberal ma anche i repubblicani: la paralisi del governo legata al rifiuto dei democratici di inserire nel bilancio 5 miliardi di dollari per il muro con il Messico; il ritiro improvviso dalla Siria, seguito dalle dimissioni del capo del Pentagono Jim Mattis e dai timori per l' intera politica estera Usa.

 

Con 800 mila dipendenti federali rimasti senza paga e i tabloid che lo raffigurano come il Grinch che ha rubato il Natale, il presidente è dovuto rimanere a Washington anziché raggiungere i figli in Florida. Si è chiuso nella Casa Bianca a guardare Fox News , lamentandosi di essere rimasto «tutto solo (povero me)», benché Melania sia tornata apposta da Mar-a-Lago.

 

fred donald e mary anne trump

Alla vigilia di Natale, il presidente ha scatenato una tempesta di messaggi su Twitter, sfogandosi contro tutti: i democratici, gli alleati «che si approfittano dell' America», i dimissionari a partire da Mattis, tra le voci che meditasse di mandar via anche il capo della Fed Jerome Powell, «colpevole» di aver alzato i tassi, e il ministro del Tesoro Steve Mnuchin che ha passato le feste a cercare (inutilmente) di rassicurare Wall Street crollata ai minimi. Come un cattivo presagio, persino l' albero di Natale «nazionale» a Washington si è spento e, per riaccenderlo, i dipendenti hanno lavorato gratis.

 

donald e fred trump

«Tutto questo è una vergogna», è stato il messaggio della conferenza stampa in cui Trump ha dichiarato che lo shutdown andrà avanti finché i democratici non cederanno sul muro, che i dipendenti federali sarebbero d' accordo con lui e pronti a restare senza paga, e che esista già un misterioso contratto per una nuova sezione della barriera in Texas. Risentito e senza amici, Trump è sembrato davvero il Grinch quando, al telefono con i bambini che per tradizione chiedono dove si trovi Babbo Natale, ha detto a Collman Lloyd, 7 anni, che non è normale crederci ancora alla sua età.

 

donald e fred trump

Lei non se l' è presa (e la sua fede in Santa Claus è immutata) e in serata anche l' inquilino della Casa Bianca è parso ravvedersi, come vuole la favola, quasi avesse realizzato che, privando dei regali la gente, la gioia del Natale non scompare. «Merry Christmas!», ha annunciato su Twitter. Poi, sorpresa, ieri è volato in Iraq con Melania: la sua prima visita alle truppe.

Da lì possono attaccare l' Isis, ha promesso. Da lì non si ritireranno. Trump confida ai suoi consiglieri di affrontare una «guerra al giorno» a Washington. Crisi anche peggiori lo aspettano con i democratici che controllano la Camera dal 3 gennaio. Così molto è cambiato dai tempi del Vietnam: ora quasi quasi è meglio andare al fronte.

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…