LE TRUPPE DI VANNACCI SONO UNA SCHEGGIA IMPAZZITA NELLA LEGA – A VARESE, CULLA DEL CARROCCIO, LA “BERSAGLIERA” STEFANIA BARDELLI ANNUNCIA CHE ALLE PROSSIME AMMINISTRATIVE CI SARÀ UNA LISTA CIVICA DELL’EX GENERALE: “NON È CHE LA LEGA PUO’ VENIRE A DIRMI CHE COSA POSSO FARE” – I CAPIGRUPPO IN PARLAMENTO, MOLINARI E ROMEO, PRENDONO LE DISTANZE: “I TEAM DI VANNACCI NON POSSONO ESSERE STRUTTURE POLITICHE PARALLELE O ALTERNATIVE A QUELLE DEL PARTITO” – LA LEGA HA IMPOSTO IL CAMBIO DI NOME AL TEAM VANNACCIANO DI ARITZO, IN SARDEGNA, INTOLATO A JUNIO VALERIO BORGHESE, COMANDANTE DELLA X MAS E ORGANIZZATORE DEL MANCATO GOLPE DEL 1970…
Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
[...] Lega contro team Vannacci e team Vannacci contro la Lega. Il doppio binario del generale — vicesegretario della Lega e ispiratore dei team con il suo nome — continua a creare tensioni. Con molti leghisti che prendono tutta la distanza possibili dai team. E i vannacciani che non rinunciano agli atteggiamenti di sfida.
A Varese, culla della Lega, la «Bersagliera di Vannacci» Stefania Bardelli annuncia che alle prossime elezioni amministrative ci sarà una lista civica da lei promossa: «Sono una libera cittadina italiana e nessuno ha il diritto di dirmi che cosa devo fare».
[...] Probabile però che a Varese la Lega esprimerà un suo candidato: «Non è che la Lega possa venire a dirmi che cosa posso o devo fare.
Lo stesso Roberto Vannacci è stato chiaro: non abbiamo alcun dovere. Noi non ci ispiriamo alla Lega ma al “Mondo al contrario”». Ma perché entrare proprio in rotta di collisione? «Io sono di Varese: se in vent’anni non mi sono mai avvicinata alla Lega un motivo ci sarà. Varese è una città a pezzi».
MATTEO SALVINI RICCARDO MOLINARI
Ma il partito marca la differenza. Per il capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari, «è ovvio che ogni cittadino, se vuole candidarsi in un partito, può farlo. Ma i team non possono essere strutture politiche parallele o alternative a quelle del partito». Lo stesso Salvini «ha ribadito che i team vanno bene se sono circoli culturali. Se fanno attività politica, no».
Il capogruppo al Senato e segretario della Lega lombarda, Massimiliano Romeo, è netto: «No a un partito nel partito». E certamente «non si possono pretendere delle quote all’interno del partito». [...]
MASSIMILIANO ROMEO E MATTEO SALVINI
E intanto arrivano nuove disposizioni riguardo a come intitolare i team: quello di Aritzo, in Sardegna, ispirato a Junio Valerio Borghese, comandante della Decima Mas e organizzatore del mancato golpe del 1970, dovrà cambiare nome.
Ma in Calabria c’è anche un team dedicato al sindacalista fascista Luigi Razza. La nuova norma pare un po’ democristiana: i team devono essere intitolati, salvo deroghe, «a una personalità storica o politica deceduta da almeno 70 anni». […]



