TUTTO IL PD “IN MEZZ’ORA”: BRUNETTA APRE GLI OCCHI E SCOPRE CHE LA ANNUNZIATA E’ UN PO’ FAZIO-SA: INVITA SOLO I SINISTRATI

Andrea Cuomo per "il Giornale"

Pd batte Pdl 14-2. Non è l'esito delle ultime Amministrative (quelle per il centrodestra sono andate perfino peggio) ma il punteggio delle «ospitate» nella trasmissione In Mezz'ora di Lucia Annunziata negli ultimi otto mesi.

Non certo la contabilità più importante, ma un segno evidente di come Rai3 intenda la par condicio nelle sue trasmissioni giornalistiche. Un'«incredibile anomalia che, viste le norme in vigore per disciplinare la materia, si configura come una vera e propria illegalità intollerabile» secondo le parole di Renato Brunetta, che sulla questione ha presentato un'interrogazione parlamentare al presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico del M5S.

Brunetta ha manifestato ancora una volta la sua vocazione a fare il grande contabile del Pdl. Ha preso in esame tutte e 29 le puntate della trasmissione domenicale della giornalista campana («dal 7 ottobre 2012 al 9 giugno 2013») scoprendo una clamorosa «impar condicio»: ben 14 sono state infatti le puntate dedicate a un ospite Dem o nei dintorni, da Bersani a Bindi, da Renzi, che ha anche bissato, a Franceschini, da Barca a Epifani. Per il Pdl due sole presenze di Angelino Alfano, una delle quali sporcata dalla maleducazione della Annunziata, che sbottò in faccia al segretario del Pdl: «Siete impresentabili!», salvo scusarsi poi poco convinta.

Meglio del Pdl è andata ai montiani (3 presenze) e perfino ai poco espugnabili grillini (3 presenze), mentre le altre sette puntate sono andate a personalità sparse, tra i quali Occupy Pd.

«Non si tratta semplicemente di condotte deontologicamente censurabili - nota Brunetta - ma di uno sfacciato ribaltamento di quel pluralismo che, fatto salvo il diritto ovvio al punto di vista del giornalista, deve in particolare caratterizzare, secondo le leggi e le decisioni vincolanti della commissione di Vigilanza e dell'Autorità garante delle comunicazioni, il sistema radiotelevisivo e in particolare la Rai, anche in tempi non sottoposti alle stringenti regole dei periodi elettorali».

E la Annunziata? Fa sapere che nella lista «mancano ospiti di centrodestra perché molti, incluso Brunetta almeno una volta, hanno detto di no. Ci hanno detto di no anche altri esponenti del Pdl come Verdini e Schifani. Dopo il caso "impresentabili" c'è stata qualche tensione ma questa tendenza esisteva anche prima. In ogni caso scriverò una lettera al presidente della Vigilanza Fico: se vogliono ascoltarmi in merito alla vicenda, sono pronta».

Parole che non convincono Brunetta: «La risposta della signora Annunziata, già presidente della Rai e attualmente a contratto con la stessa tv di Stato, è davvero inaccettabile. Può rigirarla come vuole, ma, come risulta dalla mia interrogazione, le presenze parlano chiaro. In casa Annunziata Pd e sinistra battono Pdl 14-2, lasciando perdere gli altri partiti. Peccato che casa Annunziata sia Rai, cioè servizio pubblico, pagato dal canone di tutti, e non privata dimora di una giornalista e dei suoi sodali politici».

 

RENATO BRUNETTA RENATO BRUNETTA DOCET RENATO BRUNETTA LUCIA ANNUNZIATAROSI BINDI PIER LUIGI BERSANI

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...