matteo salvini giorgia meloni

TUTTO PUR DI FREGARE VOTI ALLA MELONI – SALVINI PORTA AVANTI UNA CAMPAGNA DI LOGORAMENTO DELLA DUCETTA. VUOLE CONQUISTARE TERRENO A DESTRA, TRA GLI SCONTENTI DEL NUOVO CORSO “CAMALEONTICO” DELLA SORA GIORGIA - A FIRENZE LANCIA LA SUA “COSA NERA” EUROPEA (MA INCASSA IL FORFAIT DI WILDERS) – FA LE PULCI ALLA LINEA ECONOMICA DEL DUO MELONI-GIORGETTI E CON IL PONTE SULLO STRETTO CERCA CONSENSI AL SUD. OBIETTIVO: SUPERARE IL 10% ALLE EUROPEE

Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per www.editorialedomani.it

 

lotta continua meme su giorgia meloni e matteo salvini by edoardo baraldi

Il modello-Viminale, con il logoramento degli alleati, spinto all’ennesima potenza, prendendosi spazio sulla scena appena possibile. Fino a progettare la cosiddetta cosa nera d’Europa, il “black team” del gruppo Identità e democrazia che si troverà a Firenze, orfano della star, l’olandese Geert Wilders. Matteo Salvini rintuzza colpo su colpo l’iper presenza dell’alleata-avversaria, Giorgia Meloni, favorita dal ruolo istituzionale che ricopre.

 

La linea è quella del controcanto, il leader della Lega è esperto in materia: l’ha già sperimentato negli anni da ministro dell’Interno. L’approccio è più soft: meno scontri frontali e più guerriglie. Con l’aggiunta della ricca dotazione del ministero. Così tra una battaglia politica e un evento mediatico, punta a far risalire il partito sopra la soglia psicologica del 10 per cento, che secondo gli ultimi sondaggi si è avvicinata: la supermedia Youtrend/Agi indica il 9,5 per cento. Se alle Europee arrivasse al 12 per cento, rosicchiando punti a Fratelli d’Italia: così la parola rimpasto non sarebbe un tabù, rientrerebbe anzi nella categoria delle legittime richieste.

 

DERBY STRANIERO A DESTRA

giorgia meloni e matteo salvini.

Ma serve un passo alla volta. In primis la costruzione delle alleanze all’estero. Certo, Wilders non sarà presente domenica prossima a Firenze, per il raduno del gruppo europeo Identità e democrazia, messo in cantiere con lo scopo di lanciare la sfida.

 

Per il padrone di casa, Salvini appunto, è una brutta notizia. La lunga campagna elettorale inizia con una falsa partenza. Wilders «vuole tenersi le mani libere in questa fase esplorativa per la formazione del governo», ha spiegato lo staff. [...]

 

matteo salvini geert wilders

Le agende di Meloni e Salvini si incrociano, fino a scontrarsi, in quello che è solo un antipasto della battaglia elettorale del 9 giugno 2024, data del voto alle Europee. La premier punta a oscurare l’evento di Id, sfruttando le assenze, da quella annunciata di Marine Le Pen, che manderà solo un video-messaggio, fino al forfait di Wilders. [...]

 

Dalle parti leghiste sono convinti che la scelta degli alleati sia buona, almeno dal punto di vista numerico. Poco male se nella compagnia ci siano i tedeschi post-nazisti dell’Afd, o gli anti islam del Partito popolare danese. Gente contro cui si prepara un cordone sanitario. I numeri premiano la linea politica oltranzista, il Rassemblement National di Le Pen punta a essere il primo partito in Francia, il Pvv di Wilders ha conquistato più seggi di tutti in Olanda.

 

LOGORAMENTO STILE VIMINALE

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI - PONTE SULLO STRETTO E LEGGE FORNERO - VIGNETTA BY OSHO

Per seguire queste orme, in termini di successo, Salvini ha rispolverato proprio quel “modello Viminale” sperimentato nel governo Conte 1 e che ha logorato il Movimento 5 stelle. La base è la solidità della leadership interna: nessuno, da Luca Zaia a Massimiliano Fedriga, ha la forza per sfilargliela. Al momento il segretario leghista si è preso una bella porzione di visibilità.

 

Sulla manovra economica il suo partito ha giocato sul filo del rasoio con tre emendamenti alla legge di Bilancio, firmati da Romeo, con la motivazione – per molti una scusa – di un’incomprensione. Le proposte sono state ritirate, l’effetto punzecchiatura c’è stato. Sul mercato tutelato per l’energia, poi, Salvini ha tirato fuori gli artigli, non appena il decreto Energia bis è stato approvato, creando un caso ad hoc nel governo. «Serve una proroga», ha confermato, fiutando l’aria di un tema popolare.

meme su Matteo Salvini e il ponte sullo stretto

 

Si parla di soldi e di caro-bollette, in chiave antieuropea. Per Salvini è importante mettere il cappello sulla battaglia, che finora era stata condotta, in solitaria, dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia).

 

Il leader della Lega ha, poi, attirato l’attenzione con uno dei suoi rarissimi silenzi: il caso Lollobrigida sul treno fermato a Ciampino. Salvini, da ministro dei Trasporti, non lo ha difeso. Matteo Renzi ha annunciato un’interrogazione di Italia viva. [...]

 

FRUTTETO DITALIA - VIGNETTA BY MACONDO

E lo marca a uomo. Salvini, dalla sua, ha i cordoni della borsa delle infrastrutture. Sul Pnrr ha accettato una rimodulazione degli investimenti, ma ha difeso con le unghie pure l’ultimo centesimo stanziato inizialmente dal Piano.

 

In una manovra magra ha poi portato a casa gli investimenti sul ponte sullo Stretto, che rinsalda l’asse con Forza Italia. Fa felici i presidenti di regione, Roberto Occhiuto (Calabria) e Renato Schifani (Sicilia), entrambi di Fi, oltre al valore simbolico: l’opera è un antico sogno di Silvio Berlusconi. Ma c’è un fattore non solo politico, che attiene strettamente i soldi a disposizione: muovere le leve del Ponte può diventare una macchina di consenso da qui ai prossimi anni. Anche se la prima vera scadenza è quella delle Europee.

matteo salvini con il plastico del ponte sullo stretto di messina MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI matteo salvini geert wilders geert wilders matteo salvini giorgia meloni matteo salvini in versione barbie

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…