salvini berlusconi

TUTTO TRANNE RENZI - SILVIO SCIOGLIE LA RISERVA, SARÀ IN PIAZZA DOMENICA CON SALVINI: ''I TRE LEADER DEL CENTRODESTRA. IO, LUI E LA MELONI, IL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DA RENZI'' - COME AI TEMPI DEGLI ANTIBERLUSCONIANI: NIENTE IN COMUNE SE NON IL NEMICO

Alberto Mattioli per “la Stampa

 

BERLUSCONI SALVINIBERLUSCONI SALVINI

Matteo Salvini è stanco ma contento. Però nel complesso è più contento che stanco: dopo giorni di estenuanti esitazioni modello Amleto, ieri Silvio Berlusconi ha fatto sapere che alla fine sì, lui domenica alla marcia su Bologna ci sarà.

 

«E ha fatto la scelta giusta - gongola Salvini -. Finalmente l' opposizione si compatta per impedire a Renzi di continuare a disfare quello che vuole».

 

Ma è una manifestazione leghista con degli ospiti di Forza Italia o unitaria del centro-destra, come se fosse il vecchio Polo?

«E chi se ne frega. Io guardo al futuro, non al passato. L' organizzazione, certo, quella è leghista. Ma sul palco non ci saranno simboli di partito. Sarà una festa, la Festa della Liberazione da Renzi. Con i tre leader dell' opposizione sul palco».

 

Il terzo sarebbe la Meloni?

«Certamente».

 

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

Per la verità, manca quello che prende più voti: Beppe Grillo.

«Lui è il leader del no, perché è l' unica cosa che sa dire. Noi invece abbiamo l' ambizione di dire no al renzismo, ma anche molti sì. Non siamo solo la protesta, ma la proposta».

 

Ma alla fine chiuderà lei o Berlusconi?

«Io. Dovere di ospitalità».

 

Dentro Forza Italia c' è molto malumore per la decisione di Berlusconi...

«Pazienza. Io credo che gli elettori di centro-destra saranno in piazza a Bologna, se non fisicamente, almeno con il cuore e con la testa. I politici dovrebbero interpretare quel che vogliono i loro elettori, che nel caso dei nostri è mandare a casa Renzi. Se qualcuno storce il naso, peggio per lui».

 

Anticipi i tre capi d' accusa che imputerà a Renzi.

«Primo: l' economia. Festeggia una misera crescita dello 0,9% mentre il resto del mondo corre. Le grandi imprese vanno bene. Ma il 93% di quelle italiane ha meno di dieci dipendenti. E queste continuano a soffrire e a chiudere».

SALVINI RENZISALVINI RENZI

 

Secondo?

«La sicurezza e l' immigrazione, ovvio. Va sempre peggio».

 

Terzo?

«La politica estera. Tirano venti di guerra, e in Medioriente come in Siria come in Libia, l' Italia di Renzi conta zero».

 

Perché andare a manifestare proprio a Bologna, che da sempre è una città di sinistra?

«Proprio per questo. Bologna la dotta e la tollerante dimostrerà che è una città aperta.

Noi non siamo razzisti e rancorosi come ci dipingono. Siamo per l' accoglienza, beninteso rispettando le regole, e siamo certi che Bologna ci accoglierà».

renzi su chi e salvini su oggirenzi su chi e salvini su oggi

 

Ma se proprio lì l' anno scorso tentarono di linciarla...

«Sì, e per una curiosa coincidenza era proprio l' 8 novembre. Beh, credo che abbiamo tutti il diritto di manifestare democraticamente».

 

Approfitterà dell' incontro con Berlusconi per parlare anche di candidature per le amministrative?

«Credo che dopo la sua decisione sarà più facile mettersi intorno a un tavolo e discuterne, sì. Ma lo faremo da lunedì. Prima parliamo a 60 milioni di italiani, poi affrontiamo i problemi delle singole città. Quindi di nomi non ne faccio».

 

Intanto i leghisti emiliani danno i numeri e annunciano 100 mila persone. Se ce ne saranno di meno, tutti diranno che è un flop.

matteo salvini giorgia meloni matteo salvini giorgia meloni

«Io scommetto che piazza Maggiore sarà stracolma. Da quindici anni non vedevo un fervore così».

 

Cosa farà, alla vigilia?

«Mi rilasserò con Milan-Atalanta. Sperando che ci sia da rilassarsi».

 

E che felpa indosserà?

«Felpa? Non so. Magari mi metterò una camicia. A me piace tanto la camicia bianca, un simbolo che la sinistra ci ha scippato. Bene: la rivoglio indietro».

matteo salvini giorgia melonimatteo salvini giorgia meloni

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…