UNO SPIN NEL FIANCO - ULTIMI DUE GIORNI: DECOLLA CHI AGGIUNGE NUOVI VOCI - LO FA GRILLO CHE CEDE IL PALCO A DARIO FO E INGAGGIA CELENTANO - CRESCE ANCHE BERSANI MA SOLO GRAZIE A PISAPIA A MILANO E RENZI “DI APPARATO” - MONTI IN PIENO AVVITAMENTO, MOLLATO PURE DAI SUOI A FARE GAFFE CON LA MERKEL - IL BANANA SI È SPARATO LA CARTA IMU TROPPO PRESTO, E LA LETTERA-TRAPPOLA FA INCAZZARE I PENSIONATI CREDULONI…

Spin Doctor per Dagospia

Ultimi giorni: chi decolla e chi s'incarta nella corsa finale della comunicazione politica? Decolla chi aggiunge nuove voci alla propria campagna. S'incarta chi resta solo e insiste sui suoi temi.

Decolla Culatello Bersani, che nelle ultime, decisive uscite nelle piazze ha aperto il palco al meglio che la coalizione gli offre, con qualche sorpresa. Pisapia e Prodi a Milano, nomi che dicono una cosa chiara: stiamo vincendo, sappiamo governare. E Renzi in Sicilia, anche lui ripulito dalla rottamazione e riproposta nella nuova versione "sinistra di governo".

Decolla Grillo, e anche lui lo fa aggiungendo voci. Non deve essere stato facile per un egocentrico come lui cedere il Palco. Ma Celentano, e ancora di più Dario Fo segnano l'arma non convenzionale per pescare anche nei bacini sicuri degli altri partiti. E non può essere casuale la scelta di chiudere la campagna a Piazza San Giovanni, luogo storico della sinistra. Bersani ora teme solo lui, e le inchieste sui settimanali d'area rivelano questi timori.

S'incartano invece i candidati che non sanno ampliare il numero di voci a loro favorevoli, e insistono su temi già sentiti.

Mortimer è in pieno avvitamento, e la malinconica intervista dalla Gruber di ieri è solo l'ultimo episodio. Balla da solo - e nessuno della sua coalizione emerge attorno a lui - e ritorna, monotono, sui suoi temi forti (credibilità europea in primis). Ma tirando troppo la corda si rischia la gaffe, come successo ieri con la Culona, che lo fa smentire su twitter dal suo portavoce. Errore da principiante: caro prof, quale leader europeo, a due giorni dalle elezioni, sarebbe così sprovveduto da screditare il probabile vincitore?

E s'incarta anche il Banana, che dopo una cavalcata da sogno ha rallentato nel momento meno opportuno: la settimana decisiva, in cui si sono spenti gli echi di Sanremo e delle dimissioni papali e gli indecisi stanno per dare forma alle loro decisioni. Come previsto dal vostro affezionato spin doctor, la restituzione dell'IMU era un'ottima proposta per catalizzare il dibattito, ma è arrivata troppo presto, e non sarà decisiva.

La ragione è semplice: il Pompetta ha smesso di recitare da vincente assoluto: ora punta sulla sconfitta altrui ("se perde Monti mi ubriaco" ha detto qualche giorno fa) e parla addirittura di accordi con la sinistra per cambiare la costituzione. Così il riferimento all'IMU funziona di meno, e gli indecisi sentono più lontano il tintinnare del rimborso. Che diventa un boomerang con l'episodio delle lettere a casa, che confondono gli elettori e incasinano i pensionati.

Una riflessione su questo: se il mailing mirato funziona bene in altri Paesi e in altre campagne, in Italia, dove la politica gode del massimo discredito, scrivere ai cittadini è spesso un rischio: ce lo dimostra il caso IMU, ma anche la figuraccia di Ada Urbani, candidata PdL al Senato, che ha scritto ai parroci dell'Umbria per sentirsi rispondere per le rime da uno di loro "Se le posso dare un consiglio, desista da questa vecchia pratica democristiana di scrivere ai preti solo in campagna elettorale, e consigli il suo capo di seguire l'esempio fulgido del Papa." Risposta notevole, che ovviamente impazza sui social network.

 

BEPPE GRILLO INTERVISTATO DA NBC CNBCGRILLO BEPPE CELENTANO E BEPPE GRILLODario Fo sul palco con Grillo a Milano DarioFo SILVIO BERLUSCONI jpegSilvio Berlusconi

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…