FORMIGONI, IL VOTO SI AVVICINA, IL CERCHIO SI STRINGE - UMBERTO MAUGERI RITROVA MAGICAMENTE I BIGLIETTINI DI RINGRAZIAMENTO PER IL “CELESTE” - RISALGONO AL 2010: FORMIGONI RINGRAZIA MAUGERI PER 600MILA EURO DI FINANZIAMENTO ALLA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE REGIONALI - I PM LI CERCAVANO DISPERATAMENTE, NON ERANO SPUNTATI FUORI NEMMENO NELLE PERQUISIZIONI…

L. Fer. e G. Gua. per Corriere.it

«Carissimo Umberto, grazie dell'amicizia che mi dimostri. Cordialissimi saluti. Roberto Formigoni». «Carissimo Umberto, rientrando dalle vacanze sento il piacere di salutarti e di ringraziarti una volta di più della tua amicizia. Buona ripresa anche a te. Roberto Formigoni».

È proprio vero: quando tutto sembra girarti storto, gira davvero storto. E pochi lo stanno sperimentando come il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, la cui calligrafia, in due biglietti di ringraziamento per 600.000 euro di finanziamento elettorale versati dalla Fondazione Maugeri al mediatore Pierangelo Daccò per le elezioni regionali 2010, spuntano in carta e inchiostro quando ormai sia i pm sia l'ex presidente Umberto Maugeri e il suo direttore generale Costantino Passerino, che ne avevano parlato sei mesi fa ai pm, disperavano di poterli rintracciare.

«All'inizio del 2010 Daccò mi chiese un versamento immediato di 600.000 euro come contributo alle elezioni regionali, dicendo, alle mie rimostranze, che sarebbero stati conteggiati in un conguaglio complessivo delle sue "prestazioni" - svela Passerino interrogato il 25 maggio 2012 -. Mi disse chiaramente che servivano per le elezioni regionali senza specificare chi ne fosse il destinatario», ma dava per «scontato» fossero destinati a Formigoni e più in generale al Pdl, perché Daccò aveva sempre fatto riferimento a questi soggetti come suoi referenti politici.

Passerino gira la richiesta al presidente della Fondazione, Umberto Maugeri, che però «manifestò un certo disappunto perché era la prima volta che ci veniva chiesto un pagamento consistente a fronte di nessuna "prestazione", seppure con promesse di successivi conguagli. Gli rappresentai che le richieste erano pressanti e a mio avviso non era prudente rifiutare».

Maugeri il 27 maggio 2012 conferma che Passerino gli chiese «tra i 400.000 e i 600.000 euro in quanto il presidente Formigoni ne aveva necessità per la sua campagna elettorale». Ma pretende che, onde escludere millanterie, Formigoni gli dia una prova: «Ritenevo necessario che almeno mi arrivasse un biglietto di ringraziamento», «sia perché ritenevo doveroso da parte del presidente almeno di ringraziarmi, sia perché volevo essere sicuro che la somma fosse arrivata a destinazione».

In effetti, racconta Passerino, «chiesi a Daccò che il "ringraziamento" fosse indirizzato al prof. Maugeri». E persino Daccò lo ammette ai pm: «Effettivamente andai da lui (Formigoni, ndr) e gli dissi che era il caso di "ringraziare due persone come Passerino e Maugeri che stavano facendo proselitismo elettorale a favore del Pdl". Mi disse: "Va bene, lo faccio"».

Ma le Poste ci mettono lo zampino e il biglietto non arriva. «Sollecitai Daccò - dice Passerino - a provvedere e lui mi disse che un biglietto era stato già mandato, ma che non c'era nessun problema a trasmetterne un secondo». Il buffo è che alla fine il secondo biglietto arriva prima del primo. «Maugeri mi disse: "Sono arrivati i ringraziamenti di Formigoni"». E in effetti Maugeri spiega ai pm: «Prima dell'estate 2010 mi è arrivato un biglietto da parte del presidente Formigoni. Io ne ricordo uno solo, anche se devo dire che, parlando con la mia compagna, lei mi ha detto di ricordare che io le dissi di averne ricevuti due».

Quello che ricorda Maugeri «era un cartoncino rettangolare scritto a mano forse anche con il logo della Regione». Dato che lui e Formigoni non si conoscevano, lo colpì perché iniziava con la frase «Caro Umberto» e «c'era scritto "desidero ringraziarti per la tua dimostrazione d'amicizia, cari saluti, Roberto"».

Ma, a maggio 2012, dei biglietti non c'era traccia. In mano a Maugeri ce n'erano solo alcuni di auguri natalizi di Formigoni, ma in stile asettico, di quelli che per forma ci si scambia tra istituzioni ed enti. E quello o quelli sui 600.000 euro elettorali? Maugeri all'epoca pensa di averli riposti, ma non esclude di averli gettati. Neppure una perquisizione di pm e GdF li scova a Pavia.

Sembra così che la storia debba restare più che altro di colore, tanto che la compagna di Maugeri, ascoltata come teste il 28 maggio 2012, ricorda un gustoso aneddoto qualche mese dopo l'arrivo del biglietto di Formigoni a Maugeri: «Eravamo a Venezia in vacanza, abbiamo visto Formigoni nelle vicinanze dell'ingresso del Festival del Cinema», «mi sono sorpresa (...) del fatto che non abbia salutato Umberto. In quel momento mi è venuto in mente il biglietto e l'espressione "caro Umberto", e credo di aver detto a Umberto "ma non lo saluti?". Umberto ha glissato».

Ma il 13 novembre 2012, alle ore 12.10, ecco il colpo di scena: Maugeri si presenta al pm Laura Pedio per dire che una settimana prima ha «per caso» ritrovato i due biglietti. Entrambi manoscritti su carta intestata «Roberto Formigoni - Presidente Regione Lombardia». Quello datato «giugno 2010» dice: «Carissimo Umberto, grazie dell'amicizia che mi dimostri. Cordialissimi saluti. Roberto Formigoni». L'altro, 9 settembre 2010: «Carissimo Umberto, rientrando dalle vacanze sento il piacere di salutarti e di ringraziarti una volta di più della tua amicizia. Buona ripresa anche a te. Roberto Formigoni».

 

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