1- UN'ALTRA MELA MARCIA NEL CESTO DI ANTONIO DI PIETRO? UN BATMAN DIPIETRISTA? 2- ALT! A DIFFERENZA DI TUTTI I DIPIETRINI FINITI NEI GUAI (SCILIPOTI, RAZZI, DE GREGORIO) IL “CARO VINCENZO’’ MARUCCIO E’ DA SEMPRE VICINISSIMO ALL’EX PM DI MANI PULITE 3- È AVVOCATO NELLO STUDIO SCICCHITANO A ROMA, LO STESSO DOVE DI PIETRO HA IL DOMICILIO PROFESSIONALE. L’HA DIFESO IN UN PAIO DI CAUSE. LO HA SCORRAZZATO, METTENDOSI AL VOLANTE DELL’AUTO, QUASI COME UN BELSITO IN ERBA. È STATO IMPOSTO DAL CAPO A 31 ANNI, NEL 2009, ALL’ASSESSORATO REGIONALE NELLA GIUNTA MARRAZZO 4- DOPO I VARI E AVARIATI SCILIPOTI, RAZZI, DE GREGORIO, TONINO DISSE: “ANCHE CRISTO SBAGLIÒ UNO DEI TREDICI APOSTOLI”. E’ CHE QUI DI APOSTOLO NON SE NE SALVA UNO

1- L'ITALIA DEI MALORI
Mattia Feltri per "la Stampa"

Ah, quando si dice la sfortuna. Litigò con Elio Veltri. Con la Freccia del Sud, Pietruzzo Mennea. Con Giulietto Chiesa. Gira e rigira erano questioni di soldi a dividere Antonio Di Pietro dai prestigiosi seguaci. Valerio Carrara, unico senatore eletto dall'Italia dei Valori nel 2001, dopo venti minuti di legislatura passò con Silvio Berlusconi. Domenico Scilipoti (ex docente del Departamento de Anatomía Humana all'Università Federale del Paraná, ex vicesindaco socialdemocratico di Terme Vigliatore e acclamato frontman della legislatura in corso, di cui è deputato con qualche guaietto giudiziario per debiti e calunnie), il celeberrimo 14 dicembre 2010 si iscrisse al Gruppo Misto e salvò il governo del Pdl.

Lo aiutò Antonio Razzi (ex presidente degli immigrati abruzzesi in Svizzera, associazione che gli ha intentato causa per sottrazione di fondi) che il medesimo giorno abbandonò Idv per tuffarsi in NoiSud; nessun denaro mi è stato promesso, disse Razzi, al massimo la rielezione.

Ah che sfortuna. Anche Cristo - disse Tonino - sbagliò uno dei tredici apostoli. E' che qui di apostolo non se ne salva uno. Sergio de Gregorio, già intervistatore scuppettaro di Tommaso Buscetta, già compagno di merende e coindagato di Valter Lavitola (scampò gli arresti per voto del Senato), già direttore editoriale di Italia dei Valori , il dipetresco giornale, nel 2006 entrò giulivo al Senato con Idv che abbandonò quando il centrodestra gli offrì la presidenza della commissione Difesa. Aiutateci a fare le candidature on line - implora oggi uno sbigottito Di Pietro a veder tanti mariuoli nel suo palingenetico movimento - ché quattro occhi vedono meglio di due.

Altro che quattro: quattromila ne servono. Ad Americo Porfidia pochi hanno fatto caso, ma si iscrisse a Noi Sud due mesi prima di Razzi, e anche lui il 14 dicembre baciò in fronte il Cavaliere. A Manfredonia è assessore Annalisa Prencipe, a cui trovarono in casa reperti archeologici fatto per cui è ancora sotto inchiesta, e ora è pure coinvolta, ma con l'intera amministrazione, in un'indagine su piani di recupero delle periferie.

Ecco, valli a prendere tutti i ceffi. Come Paolo Nanni, consigliere provinciale a Bologna, che si inventava (dice la procura) cene e convegni per mettersi in tasca i denari. Vai a prendere tutti quei politici di periferia che sotto lo stemma alato dell'Idv falsificavano firme, favorivano amici, si imbattevano in mafiosi di vario lignaggio.

Però, ecco, la sfortuna s'accanisce. Fa centro con regolarità malandrina e centra il cuore del partito. Perché questo Vincenzo Maruccio non si direbbe propriamente caduto dal cielo. Ha fatto pratica ed è avvocato nello studio Scicchitano a Roma, lo stesso dove Di Pietro ha il domicilio professionale (per restare iscritto all'Albo).

Questo Maruccio ha difeso in un paio di cause il nostro ex pm. Lo ha scorrazzato, da ragazzo di bottega, mettendosi al volante dell'auto, quasi come un Belsito in erba. È stato imposto dal capo - a 31 anni, nel 2009, senza aver sostenuto probanti sfide politiche - all'assessorato regionale nella giunta Marrazzo. Un enfant prodige. Un ometto di fiducia. Ah, che sfortuna.

2- SPARITI 700MILA EURO, NEI GUAI IL BATMAN IDV
Paolo Bracalini per Il Giornale

Un'altra mela marcia nel cesto di Antonio Di Pietro? Un Batman dipietrista? Ancora un altro indagato nell'Idv. Stavolta è Vincenzo Maruccio, (ex) capogruppo Idv in Regione Lazio, sotto inchiesta per l'appropriazione di 700mila euro pubblici (l'ipotesi è peculato) del rimborso ai gruppi regionali, quelli a cui attingevano Fiorito e soci.

Fino a qualche giorno fa, prima che la Procura di Roma lo pizzicasse, Maruccio tuonava in pieno stile Idv: «Il Lazio non può permettersi i giochetti del centrodestra! Si vada al voto al più presto! Intervenga il governo e il capo dello Stato!».Un Savonarola, che ora si scopre essere un Fiorito dipietrista.

Uno che Di Pietro non può dire di non conoscere bene, anzi benissimo. Maruccio è avvocato, socio dello studio legale di Sergio Scicchitano (già indagato per false fatturazioni), di cui è consulente lo stesso Antonio Di Pietro, dal 26 giugno 2010 (data di iscrizione del leader all'Ordine degli avvocati di Roma).

Non solo, fu Maruccio in persona a portare le firme per la candidatura di Di Pietro alle primarie del Pd nel 2005. Colleghi di studio, di partito, amici. Talmente fidato che Di Pietro lo ha nominato coordinatore regionale del Lazio (commissariato), poi capogruppo regionale, prima ancora assessore regionale (giunta Marrazzo).

In quelle vesti Maruccio era già finito nei guai: un esposto alla Corte dei Conti per avere assegnato, da assessore ai Lavori pubblici, proprio all'avvocato-amico Scicchitano un incarico sull'arbitrato che riguardava i lavori della nuova Pontina. Ma quel pasticcio non aveva incrinato la fiducia riposta da Di Pietro in lui.

Stavolta però, davanti a un'accusa così grave, Di Pietro è stato costretto a chiedere subito le dimissioni del suo capogruppo, che ha rimesso il mandato nel giro di poco. Un gesto che è costato molto a Di Pietro: «Caro Vincenzo mi viene da piangere a dirlo - dice il leader in un videomessaggio -, sai bene, sei avvocato anche tu, che l'innocenza deve valere fino a sentenza passata in giudicato, ma (...) devi correre dal tuo giudice e farti giudicare come ho fatto io nel lontano '96».

Di Pietro sembra convinto che il suo Maruccio non sia come Fiorito, sia innocente. Però le carte della Procura compongono un puzzle davvero inquietante. Nel decreto di perquisizione firmato dal procuratore aggiunto Alberto Caperna e dal sostituto Stefano Pesci si parla di numerosi prelievi compiuti da Maruccio dall'aprile del 2011 al maggio del 2012 su due conti correnti intestati al gruppo Idv della Regione Lazio, da lui gestiti come «unica persona fisica abilitata a operare sui conti del gruppo».

Il fidatissimo di Di Pietro «a più riprese - si legge - si appropriava di somme depositate all'attivo di tali rapporti bancari trasferendoli mediante numerosi (si parla di venti, ndr) bonifici a favore di conti personali per circa 500mila euro nel periodo aprile 2011-giugno 2012 ed effettuando inoltre il prelievo di somme in contanti per un importo di circa 200mila euro nel periodo aprile 2011-giugno 2012».

Settecentomila euro trasferiti dai conti del gruppo Idv a quelli personali di Batman-Maruccio. Per la Procura di Roma le anomalie dei movimenti sui conti correnti del gruppo dell'Idv emergono anche dalle «dimensioni e le causali dei bonifici, sempre generiche e talora assenti». Perciò la Finanza sta rovistando non solo negli uffici Idv in Regione ma anche nelle tre abitazioni di Maruccio a Roma e in quella a Maierato, in Calabria. A caccia del Batman dei valori.

 

 

VINCENZO MARUCCIO VINCENZO MARUCCIO jpegMARUCCIO DI PIETRO VINCENZO MARUCCIO SERGIO DE GREGORIO Antonio Di Pietro ed Elio Veltri IL BACIO u giulietto chiesa1SCILIPOTI E I SUOI BRAVI ANTONIO RAZZI SERGIO DE GREGORIOSCICCHITANO-DI PIETRO

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