UNDICESIMO COMANDAMENTO: NON RICICLARE - IL MANUALE DELLO IOR PER COMBATTERE I PRETI-BANCOMAT

Paolo Rodari per "la Repubblica"

Una cinquantina di fogli rilegati su copertina trasparente. Sembra una semplice dispensa per studenti. E, invece, è il "Manuale per le procedure e il contrasto del riciclaggio dei proventi da attività criminose e del finanziamento al terrorismo". Uno strumento di normale utilizzo in tutti gli istituti bancari del mondo. Non così, fino a poco tempo fa, allo Ior, la banca vaticana, la cui opera di adeguamento agli standard internazionali iniziata con Benedetto XVI e portata avanti sotto Francesco ha superato l'ennesimo scalino, appunto l'ideazione e la conseguente stampa del Manuale.

Non un testo semplice, perché allo Ior - a differenza di quanto avviene nei normali istituti finanziari - le particolarità a cui prestare attenzione sono molteplici. Ad esempio, se nei normali istituti la percentuale di contanti movimentati oscilla fra il 5 e il 7 per cento delle operazioni di cassa, allo Ior è tra il 15 e il 20 per via delle tante donazioni che la Chiesa in tutto il mondo riceve. Anche su questo aspetto il Manuale offre lumi, in particolare su come inserirle nella categoria a rischio senza però danneggiare il sistema che permette a fedelie amici della Chiesa di offrire soldi nel rispetto della legalità.

Il Manuale, in vigore da poche settimane, è il frutto di un lavoro di cesello, messo in campo dalla dirigenza dello Ior in sintonia con l'Autorità d'informazione finanziaria (Aif) e dai vertici vaticani. Prevede che i dipendenti, ogni volta che debbono avallare un'operazione finanziaria, valutino la dose di rischio. Il primo criterio è geografico: da quale Paese viene fatta l'operazione? Poi la valutazione sul volume del conto del cliente (se è grande o piccolo), sul tipo di transazione eseguita (se avviene in contanti, se c'è il coinvolgimento di Paesi off-shore, eccetera) e, infine, sul profilo del cliente stesso.

Se a proporre un'operazione è un cardinale il rischio è alto. Diminuisce se si tratta di un vescovo, di un religioso o di un dipendente laico del Vaticano. Il motivo è semplice: se un cardinale commette un illecito il danno è maggiore.

Incrociando i quattro dati, il Manuale permette di stilare una classifica da 1 a 5 che permette di valutare il rischio. Ed eventualmente intervenire chiedendo maggiori spiegazioni sulle transazioni sospette oppure chiedere un intervento a livello diverso. In casi limite, si può anche arrivare (è l'Aif tecnicamente a intervenire) alla chiusura del conto.

L'intento dello Ior è di offrire al Papa in tempi brevi il profilo di una banca in linea con gli standard internazionali. Prima della stesura del Manuale era stata presa un'altra importante decisione. Col parere positivo della nuova Commissione referente sull'Istituto per le opere di religione presieduta dal cardinale Renato Farina, lo Ior ha deciso di precisare il profilo dei propri clienti, escludendo - così non era in passato - tutti coloro che non sono in relazione attiva e diretta con la Santa Sede. Questa nuove "definizione" ha permesso la chiusura di circa un migliaio di conti.

Nelle scorse settimane, la banca ha varato anche le nuove misure di cash policy. Fra queste l'istituto pone in essere controlli su tutte le operazioni in contanti di importo maggiore o uguale a 1.000 euro. Tali procedure prevedono che il soggetto operante dichiari, nel caso di prelievo, lo scopo del prelievo e il soggetto beneficiario della somma e, nel caso di deposito, l'origine dei fondi e il soggetto di provenienza.

 

 

IORSEDE DELLO IOR - ISTITUTO OPERE DI RELIGIONEun bimbo con papa francesco bergoglio alla giornata per la famiglia LA RENAULT QUATTRO DI DON ZOCCA REGALATA AL PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)