dalema unita? by benny

UNA UNITÀ COI BAFFI (DI D’ALEMA)? - BAFFINO E BERSANI TENTANO IL COLPACCIO PER POI PICCHIARE MATTEUCCIO - RENZIANI IRRITATI DALLA BOCCIATURA DELL’OFFERTA DI VENEZIANI - SI APRE UN ALTRO FRONTE NELLA GUERRA INTERNA DEL PD?

Franco Bechis per “Libero Quotidiano

 

HAPPY PD DALEMA RENZI BERSANI FRANCESCHINI FINOCCHIARO HAPPY PD DALEMA RENZI BERSANI FRANCESCHINI FINOCCHIARO

C’è la possibilità che la guerra interna al Pd si sposti entro poche settimane su un nuovo fronte, quello del salvataggio de l’Unità. Mercoledì sera i liquidatori della Nie, la casa editrice del quotidiano fondato da Antonio Gramsci e non più in edicola dal primo agosto scorso, hanno con qualche sorpresa cassato tutte e tre le proposte arrivate alla procedura, compresa quella presentata da Guido Veneziani (editore di Vero e Stop) e affiancata dallo stesso Pd di Renzi.

 

Quella, come le altre due offerte formalizzate, è stata ritenute «non congrua» dai liquidatori rispetto alle esigenze della procedura concordataria. Potranno essere ripresentate per adeguarsi alle garanzie richieste entro il 30 novembre, ma si sono riaperte le porte ad altri offerenti - attraverso un’asta competitiva - fino al 31 dicembre prossimo. Il salvataggio dell’Unità dunque è ancora in altissimo mare.

 

DALEMA - OCCHETTO - BERSANI - LA GIOIOSA MACCHINA DA GUERRADALEMA - OCCHETTO - BERSANI - LA GIOIOSA MACCHINA DA GUERRA

Forse anche per questo si sono moltiplicati i rumor sulla possibile formazione di una nuova cordata imprenditoriale che avrebbe alle proprie spalle la minoranza del Pd che fa riferimento ai vari Massimo D’Alema, Pier Luigi Bersani e altri. Cosa possa essere utile alla minoranza è facile capire: per quanto ammaccato, un quotidiano di partito aumenta la forza politica della minoranza nella sua battaglia contro Renzi.

 

E con un marchio verso cui i militanti sono così affezionati è anche possibile aumentare il bacino dei propri sostenitori. Non è irrilevante peraltro il fatto che l’Unità fino al suo ultimo giorno in edicola abbia potuto godere dei contributi per l’editoria previsti dalla legge del 7 agosto 1990 n. 250 grazie al fatto di essere «il giornale dei Democratici di sinistra» e non del Pd.

BERSANI E DALEMA SBIRCIATINA ALLUNITA BERSANI E DALEMA SBIRCIATINA ALLUNITA

 

Con il nuovo partito si sono inutilmente tentati numerosi accordi che, se realizzati, avrebbero consentito al quotidiano di restare in edicola,ma nessuno è stato davvero concretizzato. La benzina per funzionare è sempre arrivata con fondi pubblici solo grazie ai Ds, partito in liquidazione ma non estinto, a cui oggi si riferiscono ancora buona parte dei vecchi leader che non appoggiano la segreteria di Renzi. Voci e indiscrezioni sono piuttosto fitte,ma è inutile cercare di avere una conferma ufficiale.

 

Il tesoriere dei Ds,Ugo Sposetti, oggi senatore del Pd, interpellato da Libero se la ride sotto i baffi: «Se mai io stessi occupandomi di una cordata per salvare l’Unità, voi di Libero come tutta la stampa lo verreste a sapere solo il giorno dopo che l’operazione avesse avuto successo». Inutile tirare fuori di più. È certo invece che i due liquidatori, il professore Emanuele D’Innella e Franco Carlo Mariano Papa, abbiano cassato le tre offerte finora presentate, causando anche una certa irritazione nella segreteria Renzi, che si era già appuntata sul petto la medaglia del salvataggio de l’Unità.

renzi remix by claudio gatti 5renzi remix by claudio gatti 5

 

I renziani sembrano furibondi per quel giudizio - «non congrue» - che ha accomunato le offerte. E hanno fatto trapelare il contenuto di una lettera a Veneziani inviata dagli stessi liquidatori: «Per quanto concerne specificatamente la Vostra offerta,pur ritenendola idonea in astratto a sorreggere il piano concordatario, si rileva la necessità di fornire evidenza in ordine alla capacità finanziaria di provvedere ai pagamenti così come delineati; ciò in quanto l’attestatore possa asseverare con ragionevole certezza la fattibilità di detto piano».

 

In effetti la principale doglianza dei liquidatori era sulla mancanza di garanzie finanziarie allegate alle proposte di affitto o acquisto della testata: è necessaria almeno una fidejussione bancaria. Nessuna delle tre proposte arrivate, quella di Veneziani, quella dell’ex editore di Latina Oggi Andrea Palombo, e quella degli immobiliaristi Cosimo e Raffaele Tartaglia (di orientamento politico diverso) era sorretta da garanzie bancarie o finanziarie a qualsiasi titolo.

 

Guido VenezianiGuido Veneziani

La proposta Veneziani, appoggiata dal Pd, prevedeva l’immediato affitto della testata a 90mila euro al mese per 4 anni e poi l’acquisto con un prezzo complessivo di 10 milioni di euro che «verrà corrisposto nella misura del 30%detratti gli importi già versati per l’affitto di testata al momento della stipula del contratto di compravendita e il restante70% in48 rate mensili di pari importo a fare data dai primi cinque giorni del tredicesimo mese successivo al rogito».

 

ANTONIO GRAMSCIANTONIO GRAMSCI

Presa alla lettera è possibile che l’Unità richiuda di nuovo prima ancora che sia stato pagato dagli acquirenti un solo euro per la testata. Ma se il testo della proposta prevede tempi assai lunghi (poco meno di dieci anni), informalmente si faceva sapere la disponibilità a procedere all’acquisto una volta ottenuta l’omologa del contratto dal tribunale (quindi entro un anno).

 

Nella proposta nessun impegno però è stato preso a proposito del personale della testata (giornalisti e poligrafici) oggi in cassa integrazione a zero ore.Nei piani di Veneziani ci sarebbe stato un organico al massimo di 25 persone, tutti con nuovi contratti in modo da potere usufruire per un triennio della decontribuzione prevista dalla manovra varata dallo stesso Renzi. Non escluso, ma difficile che i 25 potessero essere scelti tutti dalla vecchia redazione ripartendo da zero con i contratti

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)