VADE RETRO GRILLO - I DISSIDENTI DEL M5S VOGLIONO ‘CASSANDRA’ PIZZAROTTI LEADER - CASALEGGIO GELIDO: ‘UNA MANOVRA ORCHESTRATA DAL SINDACO DI PARMA” – E A BORDO CAMPO SI RISCALDA IL FIGLIO DEL GURU, DAVIDE CASALEGGIO

1. VADE RETRO GRILLO, I DISSIDENTI M5S VOGLIONO PIZZAROTTI LEADER -
Tommaso Ciriaco per ‘La Repubblica'

I dissidenti del Movimento vogliono un nuovo leader. Non basta più Beppe Grillo, preferiscono Federico Pizzarotti. Lo corteggiano, lo sommergono di sms, pianificano incontri riservati. Sfiancate da mesi di braccio di ferro, le colombe cercano di convincere il sindaco di Parma a rompere gli indugi. Per costruire un Movimento diverso sfruttando la scossa elettorale. Quest'attivismo, però, è stato captato dai radar della Casaleggio associati. E ha provocato la gelida reazione del guru: «È Pizzarotti che manovra questi dissidenti. Vogliono sgambettarci, ma noi andiamo avanti».

Non si tratta solo di Pizzarotti, in realtà. Il passaggio è così stretto che tutti temono l'incidente. Ieri, per dire, era stata convocata una riunione dei deputati con all'ordine del giorno l'analisi del voto. Si è discusso di tutto - dai ballottaggi che forse non vedranno l'impegno del leader ai decreti da votare in Parlamento - ma quasi per nulla della sconfitta. Tutto è rimandato a un incontro convocato per oggi pomeriggio alle 16. Eppure, non mancano le scintille a cinquestelle.

Mattino presto, cortile di Montecitorio. Il potente vicepresidente della Camera grillino, Luigi Di Maio, si ritrova faccia a faccia con Tommaso Currò. È il deputato che ha chiesto senza mezzi termini il pensionamento di Beppe Grillo. Ne esce fuori un duello drammatico. Si scambiano accuse reciproche, il dissidente siciliano non arretra di un millimetro: «Non temo di essere buttato fuori, io dico quello che penso». Ed è sempre Di Maio ormai unico punto di riferimento dell'ala ortodossa - a fare il bis poco dopo. Incrocia Walter Rizzetto, che su Repubblica ha contestato il leader. E il copione si ripete.

Il Movimento è un frullatore di accuse e veleni. Aris Prodani sorseggia un caffè in buvette. Il clima? Accenna un sorriso, fa una smorfia: «Mamma mia...». Chi è rimasto finora nelle retrovie sembra pronto a esporsi. Mimmo Pisano, per esempio, chiama Currò. Gli rinfaccia di aver esagerato, ma poi picchia che è una bellezza: «Bisogna cambiare pelle al Movimento - sostiene pacato - non arroccarsi in posizioni presuntuose. Smettiamola di dire che i nostri elettori sono meglio degli altri, di chiamare tutti "facce di bronzo" o insultare i "giornalisti criminali"».

Per capire la distanza siderale tra due galassie ormai in conflitto, è utile ragionare del futuro anche con i falchi. Uno è Daniele Del Grosso. «È facile darsi delle arie in un momento di difficoltà. Lo fanno per giustificare gli attacchi portati avanti per un anno». Poi la stoccata diretta al dissenso: «Chi non si sente più a suo agio, può cogliere questa occasione per andare via. Volontariamente ». Ci risiamo, le espulsioni. Non ora, ma presto torneranno ad essere invocate.

Per adesso, comunque, i falchi scelgono il catenaccio. Devono difendersi, perché sul banco degli imputati è finito soprattutto il cerchio magico dei grillini. Quelli che vanno sempre in tv, gli amici dello staff. Gli strali rimbalzano dalla Camera a Palazzo Madama. Sentite la senatrice Serenella Fucksia: «Dobbiamo cambiare strategia. Siamo arrivati a far conoscere solo i "divi", lasciando in ombra i contenuti». Quando fa riferimento al "divo", Fucksia punta il dito verso Alessandro Di Battista.

Siccome nei gruppi l'aria è irrespirabile, la Casaleggio associati ha chiesto di far slittare alla prossima settimana il summit congiunto di Camera e Senato. «È giusto così, serve tempo per elaborare. Noi intanto metabolizziamo», spiega Giulia Sarti. Che, comunque, chiede un cambio di passo: «Dobbiamo pensare di più ai contenuti, modificare i toni, farci più furbi. Perché è chiaro che abbiamo spaventato la gente».

2. ACCORDI E STRATEGIE, IL FIGLI DEL GURU A FIANCO DI GRILLO
E. Bu. per ‘Il Corriere della Sera'

Da due a tre. Un passo verso il futuro, seguendo le parole di Gianroberto Casaleggio. Lo stratega l'ha già detto: «Io e Beppe non siamo eterni». E ora i vertici del Movimento si allargano. Complice anche la convalescenza del padre dopo l'intervento subito ad inizio aprile, Davide Casaleggio sta assumendo man mano ruolo e responsabilità sempre più rilevanti all'interno dei Cinque Stelle.

Il figlio dello stratega è stato immortalato ieri al fianco di Grillo nel primo vertice internazionale dei pentastellati, nel primo blitz oltreconfine a Bruxelles, per decidere alleanze e strategie in un momento-chiave per il M5S. Una immagine che apre nuovi scenari, che ri-delinea - senza per questo minare l'asse tra Grillo e Casaleggio - la plancia di comando del Movimento. Casaleggio jr. sta ampliando il suo raggio d'azione e di intervento.

Indiscrezioni sostengono che si stia occupando in prima persona da tempo di individuare possibili alleati in Europa: una svolta, una pietra miliare per un Movimento che ha sempre rifiutato (in Italia) di fare sponda con altri partiti politici. Un atto dovuto in parte alle regole del Parlamento Ue e allo stesso tempo una questione sensibile, nevralgica nella gestione dello sviluppo (europeo) dei Cinque Stelle.

«Specializzato nella definizione di modelli di business online, nell'impiego aziendale della Teoria delle Reti e del social network, e nel marketing online», Casaleggio jr è socio fondatore della società di marketing che cura il blog di Grillo. Come il padre ha il web nel dna. Un paio di anni fa ha anche scritto un articolo - «Internet delle cose» - sulla «Harvard Business Review».

Ora, si è dedicato insieme a un team di pentastellati a individuare i nomi degli eventuali futuri alleati in Europa. Tra i partiti che potrebbero farne parte circolano i nomi dei polacchi del Kpn, dei cechi dell'Usvit, degli olandesi Christien Unie, dei lituani di Ordine e Giustizia. Ma non solo. Nel toto-alleati nelle ultime ore si fanno largo anche il Partito popolare danese e i tedeschi di Alternative für Deutschland.

 

 

CASALEGGIO E GRILLO f afd a a f f d a ea beppe grillo a genova DAVIDE CASALEGGIOFEDERICO PIZZAROTTI CON LA MOGLIE CINZIA luigi di maio a napoli LUIGI DI MAIO tommaso curro Serenella Fucksia ALESSANDRO DI BATTISTA DAVIDE CASALEGGIO

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)