VADO AL MASSIMO! UN’ANTOLOGIA DELLE MIGLIORI FRASI DI E SU D’ALEMA, DALLA VELA ALLE SCARPE – LA MEJO: “SE NON TI CURVI NON VINCI”!

Giorgio Dell'Arti per "Altrimondi.Gazzetta.it" -
Notizie tratte da: Giuseppe Salvaggiulo, «Il Peggiore. Ascesa e caduta di Massimo D'Alema e della sinistra italiana», Chiarelettere, € 13,90.


Auguri
«Buonasera, posso disturbarla un minuto? Sto scrivendo un libro su di lei...». «Auguri». (colloquio tra Giuseppe Salvaggiulo e Massimo D'Alema alla Camera dei Deputati il 21 novembre 2012).

Testa
«La testa più pensante della sinistra. E anche della destra» (Roberto Gervaso).

Talk-show
Il primo incontro tra D'Alema e Berlusconi, alla fine del 1989, con il Cavaliere che offre a D'Alema, allora direttore dell'Unità, un posto di lavoro nelle sue reti: «Lei perché non fa un talk show con noi? Sa, con noi in tv lavorano tanti bravi giornalisti, come Ferrara...». Molti anni dopo D'Alema commenterà: «In quell'occasione Berlusconi ha dimostrato una delle sue migliori doti: la capacità di chiedere senza chiedere, anzi offrendo soldi. Perché la regola principale di Berlusconi è pagare».

Berlusconi
«Durante l'elezione per il capo dello Stato, il presidente Berlusconi ha avuto la cortesia di chiamarmi al telefono per spiegarmi le ragioni per le quali non riteneva possibile la convergenza sul mio nome. "La maggior parte dei nostri elettori non capirebbe, perché la considerano uno dei nostri avversari più pericolosi". "La ringrazio - ho risposto - e se volesse fare un'intervista per spiegare questo concetto anche a qualche elettore di sinistra..."» (a Maria Teresa Meli, Corriere della Sera 1 maggio 2013).

Berlinguer
«Vedi, questa è la prima legge generale del socialismo reale: i dirigenti mentono, sempre, anche quando non sarebbe necessario. La seconda è che l'agricoltura non funziona. Mai, in nessuno di questi paesi. La terza, facci caso, è che le caramelle hanno sempre la carta attaccata» (Enrico Berlinguer a D'Alema, nel 1984, durante il viaggio a Mosca per i funerali di Jurij Andropov).

Amministro
«Io non sono affatto freddo. Amministro le mie passioni» (a Giovanni Minoli, Mixer 12 marzo 1996).

Non ci credo
Il 13 marzo 1999 al congresso dei Verdi, a proposito del futuro Partito Democratico: «Mettiamo un po' di ambientalismo, perché va di moda. Poi siamo un po' di sinistra, ma come Tony Blair, che è sufficientemente lontano, diciamo... Poi siamo anche un po' eredi del cattolicesimo democratico. Poi ci mettiamo un po' di giustizialismo che va di moda... e abbiamo fatto un nuovo partito, lo chiamiamo in un modo che non dispiace a nessuno, perché Verdi è duro, sinistra suona male, democratici siamo tutti, ed è fatta. E chi può essere contro un prodotto così straordinariamente perfetto? C'è tutto. Auguri. Io però non ci credo».

Elisabetta
Claudio Velardi, capoufficio stampa di D'Alema tra il 1992 e il 1994, poi a Palazzo Chigi a tessere rapporti riservati e qualificati con leader politici e potenti. Nel Pds non piaceva molto. Ricorda Mussi: «Un vero uomo di potere. D'Alema lo aveva chiamato per una certa sua spregiudicatezza di vedute. Una volta mi lamentai con D'Alema perché Velardi trafficava, promuoveva campagne contro i nostri dirigenti. Lui mi disse: "Eh sì, è corsaro, un po' pirata, ma anche la regina Elisabetta aveva il suo sir Drake". Io gli risposi: "Secondo me Velardi non è sir Drake, ma di certo tu non sei la regina Elisabetta"».

Scarpe
Su Repubblica il 29 giugno 2000 Concita De Gregorio rivelò: «Dopo che Velardi lo aveva portato dal suo sarto napoletano per togliergli le giacche Upim, D'Alema ha imparato ad apprezzare autentiche chiccherie come le scarpe fatte a mano. Non molto tempo fa, in una cena a casa dell'amico Alfredo Reichlin, ne sfoggiava un paio costate un milione e mezzo. Incredulità degli astanti: "Ma sono fatte a mano". Ah, ecco».

Videogiochi
D'Alema, che si annoiava terribilmente a fare il direttore dell'Unità, passava le giornate al computer di Rondolino a giocare ai videogiochi (Tetris e un altro di guerra). Se ne appassionava a tal punto che talvolta Rondolino, rientrato in redazione, doveva attendere la conclusione della partita per poter scrivere il pezzo.

Luoghi comuni
«Ci sono tre luoghi comuni: è intelligente, ha i baffi, ha la barca» (Roberto Benigni su Massimo D'Alema).

Barca
«D'Alema ha una barca a vela, ma è una barca di sinistra perché si può solo cazzare... E tu, Massimo, hai cazzato tantissimo» (Maurizio Crozza, il 25 febbraio 2006 al Palalottomatica, presente D'Alema in platea).

Curvarsi
Il 20 luglio 1997 al Maurizio Costanzo Show: «La barca è una passione che mi coinvolge molto. È una forma di rapporto con il mare e con la natura. Tu sai che non puoi andare controvento, ma sai pure che piegandoti 30 gradi puoi risalire il vento. Questo è un insegnamento per la vita: se non ti curvi non vinci».

 

IL PEGGIORE LIBRO SU MASSIMO D ALEMA DI SALVAGGIULOMASSIMO DALEMA Massimo Dalema MASSIMO DALEMA SIRENETTO SULLO SCOGLIO Massimo Dalema Massimo Dalema Massimo Dalema DALEMA massimo MASSIMO DALEMA TRUCCO E PARRUCCO jpeg

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