ORA E SEMPRE “RENZUSCONI” - NELL’INCONTRO TRA PD E FORZA ITALIA DI MARTEDI PROSSIMO, IL BANANA POTREBBE CHIEDERE DI RIENTRARE NELLA MAGGIORANZA PER SCHIACCIARE ALFANO E LA PRESSIONE DI NCD SUL GOVERNO -

1. BERLUSCONI, SUMMIT COI FEDELISSIMI

Tommaso Labate per “Il Corriere della Sera

 

san silvio berlusconi con renzisan silvio berlusconi con renzi

«Abbiamo la garanzia di Renzi che la legge elettorale verrà modificata solo se siamo d’accordo anche noi. Ma il problema è un altro. Al Senato la situazione è fuori controllo. E non solo al Senato...». 
 

Ad Arcore, ieri mattina, la relazione introduttiva dell’«unità di crisi del berlusconismo» viene affidata a Denis Verdini. Perché non sembra affatto una normale riunione di Forza Italia, quella che va in scena a villa San Martino alla presenza di un Silvio Berlusconi che — almeno ufficialmente — dovrebbe essere malato, vittima di un’influenza intestinale e con trentotto di febbre. No. Basta guardare la lista dei presenti che sono seduti attorno al tavolo. Ci sono infatti Gianni Letta, l’eminenza grigia dell’ultimo ventennio di berlusconismo, e Fedele Confalonieri, il capo-azienda più fidato. Oltre all’ex premier padrone di casa, ovviamente. 
 

berlusconi renziberlusconi renzi

Sul tavolo della riunione ci sono la legge elettorale, ovviamente. E quindi anche i postumi della lettera di Renzi ai parlamentari della maggioranza — con lo stesso concetto ribadito ieri dal premier sulle «modifiche che saranno apportate al Senato» — che aveva trasmesso tensione a tutta Forza Italia. Ma è soprattutto «la tenuta del governo Renzi» il tema a cui l’ex premier e la sua cerchia ristrettissima dedicano più tempo. 
 

Sono quasi due settimane, per la precisione dalle ore successive alla sentenza di assoluzione del processo Ruby, che Berlusconi formula e riformula un pensiero più volte ribadito nelle sue conversazioni riservate.

 

ANGELINO ALFANOANGELINO ALFANO

«Io mi fido di Renzi e sono sicuro che il patto che abbiamo sottoscritto con lui non verrà modificato senza il nostro assenso. Ma siamo certi che, in questo momento, per noi non sia meglio sperare nelle elezioni anticipate e correre col proporzionale uscito dalla Consulta?». Questa riflessione, che sarebbe stata ribadita anche ieri, sarebbe stata riformulata disegnando uno sbocco diverso. Uno sbocco al limite della fantapolitica. 
 

denis verdinidenis verdini

Perché nel variopinto bouquet di «soluzioni» che Forza Italia potrebbe proporre al Pd durante il prossimo vertice con Renzi — che, colpi di scena a parte, dovrebbe tenersi a Roma martedì prossimo — c’è anche quella di «un riavvicinamento alla maggioranza di governo». Un modo, insomma, per iniziare a percorrere la strada inversa rispetto a quando, nell’autunno scorso, Berlusconi tolse il sostegno al governo di Enrico Letta. Sarebbe questa, in fondo, l’idea suggerita da Verdini. E sarebbe sempre questo il retropensiero dell’ex Cavaliere che ripete, come ha fatto l’altro giorno durante un pranzo, che «con la sola alleanza col partitino di Alfano, Renzi non ce la farà mai a reggere a lungo». 
 

Possibile che dietro questi pensieri del gotha berlusconiano ci sia in realtà la paura che Renzi, per compattare la sua attuale maggioranza, finisca per accontentare Ncd sull’Italicum, magari a discapito di Forza Italia? Possibile, anche se apparentemente Berlusconi ripete che «di Matteo io continuo a fidarmi». 
 

Ma che sull’asse Arcore-Roma sia successo qualcosa che potrebbe cambiare la posizione di Forza Italia sull’attuale scacchiere politico lo dimostrano i tasselli di un puzzle che i parlamentari azzurri, e della Camera e del Senato, hanno cominciato a comporre.

 

VERONICA LARIO E SILVIO BERLUSCONIVERONICA LARIO E SILVIO BERLUSCONI

Prima e dopo l’assoluzione dell’ex Cavaliere ci sono stati, in ordine sparso: l’endorsement di Piersilvio Berlusconi al governo di Renzi, le parole del capo dello Stato alla cerimonia del Ventaglio sull’ex premier e la riforma della giustizia e — soprattutto — il fatto che il «patto del Nazareno» sottoscritto da Renzi e Berlusconi abbia resistito, per giunta in un’aula del Senato infiammata, anche alla prima tornata di voti segreti. 
 

«Teniamoci pronti per qualsiasi evenienza», ha scandito Berlusconi al termine del summit di ieri mattina ad Arcore. Il conto alla rovescia in vista di martedì, quando — a meno di colpi di scena — l’ex premier dovrebbe vedere Renzi, è appena cominciato. 

 

2. VERONICA A SILVIO: «MA TI RISPOSI?» E LUI: «SONO ANCORA SCOTTATO»

T.Lab. per “Il Corriere della Sera

 

BARBARA BERLUSCONI BARBARA BERLUSCONI

Non si vedevano da chissà quanto tempo. Fino a ieri l’altro. Quando, al compleanno della loro primogenita Barbara, Silvio Berlusconi e Veronica Lario si sono rincontrati. Nella villa di Macherio, tra il chiasso divertito dei nipotini che giocavano e le trenta candeline soffiate dalla loro figlia, i due si sarebbero scambiati giusto poche battute. Silenzio totale, pare, sull’assoluzione dell’ex Cavaliere al processo Ruby.

 

FRANCESCA PASCALE - FOTO ESCLUSIVA CARLO TARALLOFRANCESCA PASCALE - FOTO ESCLUSIVA CARLO TARALLO

Diverso il discorso su quello che riguarda l’attuale condizione di Berlusconi. Secondo alcune ricostruzioni, che partirebbero dalle testimonianze di alcuni presenti alla festa, la signora Lario avrebbe chiesto all’ex marito: «Allora, è vero che ti risposi?». Domanda ovviamente riferita a Francesca Pascale. «Bah», sarebbe stata la risposta dell’ex premier all’ex moglie. «Dopo l’ultimo matrimonio sono ancora scottato». Poi è arrivata l’ora della torta. 
 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…