ALTRO CHE BERGOGLIO, LA “VIA CRUCIS” E’ LA NOSTRA: LA CHIESA COSTA ALL’ITALIA 6,4 MILIARDI L’ANNO! TRA STIPENDI AI CAPPELLANI, PENSIONI, ESENZIONI FISCALI, CONTRIBUTI ALLA STAMPA CATTOLICA E ALTRE 50 VOCI DI SPESA (E POI NON DOVREMMO METTERE IL NASO NEI CONTI DELLO IOR?)

Marco Maroni per il “Fatto Quotidiano”

 

VATICANO, SEDE IORVATICANO, SEDE IOR

Ci sono gli stipendi per i 200 cappellani militari, oltre10 milioni di euro l' anno, e le relative pensioni commisurate al grado: a fine servizio i generali di corpo d' armata, come il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, maturano quasi 4 mila euro mensili, per un totale di 7 milioni l' anno di spesa. In totale la previdenza pagata dallo Stato italiano ai dipendenti del Vaticano, ai loro familiari e al clero (tramite il Fondo Inps apposito, che non è stato toccato dalla riforma Monti-Fornero e ha un passivo da 2,2 miliardi) ammonta a 85 milioni l' anno.

 

VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

C'è l' esenzione da qualsiasi tributo verso lo Stato di dignitari e salariati del Vaticano attivi nel territorio italiano, e l' esenzione fiscale e doganale, di sapore medievale, di cui beneficia l'organizzazione cavalleresca, dipendente dalla Santa Sede, Sovrano militare Ordine di Malta: in tutto fanno mancati introiti per il fisco italiano di 45 milioni l' anno.

 

Ci sono 15 milioni di contributi all' editoria e alla stampa cattoliche, compreso il credito d' imposta del 10% sull' acquisto della carta, contributi straordinari come i 5 milioni spesi per la beatificazione di Karol Wojtyla a Roma e i 25 milioni per l' elicottero messo a disposizione di papa Benedetto XVI.

 

Papa Bergoglio   Papa Bergoglio

Ma ci sono anche voci minori, per quanto curiose, come il milione e mezzo di euro speso per cerimonie di culto in orario di lavoro nelle amministrazioni pubbliche, i 426 mila euro stanziati dal ministero dell' Istruzione, come fondi per la ricerca scientifica, in favore della Fondazione Scien ze Religiose Giovanni XXIII, o il canone Rai ridotto agli apparecchi degli istituti religiosi, sconto che vale un danno erariale di circa 370.000 euro.

 

Sono solo alcune delle oltre 50v oci che, con meticolosa diligenza, ha messo insieme l' Uaar, unione degli atei e agnostici razionalisti, per calcolare quanto costa la Chiesa ai contribuenti italiani. La cifra complessiva che ne viene fuori è colossale: 6,4 miliardi di euro l' anno. Più di quanto basterebbe per evitare i tagli annui alle Regioni nel triennio 2017-2019 stabiliti nella manovra finanziaria.

 

Canonizzazione a piazza San Pietro Canonizzazione a piazza San Pietro

Le cifre, spiega l' Uaar, sono in molti casi delle stime: "Nessuno è al corrente della precisa entità dei fondi pubblici e delle esenzioni di cui beneficia la Chiesa cattolica nelle sue articolazioni. Non la rendono nota né la Conferenza episcopale italiana, né lo Stato", spiega Raffaele Càrcano segretario dell' associazione, che conta tra i suoi soci il matematico Piergiorgio Odifreddi, l'etologo Danilo Mainardi e il sociologo Valerio Pocar, "ma abbiamo cercato di fare le stime più attendibili e accurate possibile, citando le fonti e utilizzando metodologie trasparenti".

 

San Pietro al tramonto San Pietro al tramonto

Le voci più consistenti nell' elenco sono anche quelle su cui si dibatte da tempo: l' otto per mille dell' Irpef, sulla cui gestione, poco trasparente, si è pronunciata nei giorni scorsi anche la Corte dei conti, i finanziamenti alle scuole cattoliche e le imposte immobiliari.

 

Dal versamento dell' otto per mille del gettito Irpef (di cui circa il 60% proveniente da scelte non espresse dai contribuenti) arriva nelle casse della Chiesa quasi un miliardo. Da notare che molto meno di un terzo di questo fiume di denaro è destinato ad attività assistenziali e caritatevoli.

 

Per l' insegnamento della religione cattolica nelle scuole, invece, nel 2015 si sono stanziati 1,2 miliardi; mentre 900 milioni sono stati stanziati in favore delle scuole cattoliche, compresi i contributi degli entilocali euna quota dei 66 milioni di detrazioni previsti dalla riforma della "buona scuola" per le scuole paritarie.

Papa Francesco arriva a Piazza San Pietro Papa Francesco arriva a Piazza San Pietro

 

C'è infine il capitolo delle imposte sugli immobili. Il patrimonio immobiliare della Chiesa è stimato in 2.000 miliardi di euro. Di oltre 600 milioni èlastimadelmancato pagamento di imposte annue sulle proprietà in cui si esercitano attività commerciali.

 

Solo a Roma è della Chiesa un albergo su quattro e ad evadere le imposte, secondo un conteggio fatto per la prima volta dalla giunta Marino (iniziativa che non ha contribuito alla popolarità del sindaco presso la Santa Sede) sono il 40% delle strutture. L' arretrato pertalibeni, tra Ici, Imu, Tasi e Tari, secondo l' Agenzia delle Entrate nella Capitale ammonta a 19 milioni di euro.

 

 

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO