vincenzo de luca

"VINCENZO DE LUCA? PER CARLO VERDONE E’ IL PIU’ GRANDE ATTORE VIVENTE" – RITRATTO AL VELENO BY MASCHERONI DEL GOVERNATORE – “LA PIÙ MACCHIETTISTA ESPRESSIONE DELLA GUAPPERIA PROGRESSISTA È LA TRASPOSIZIONE IN CHIAVE MERIDIONALE DEL MIGLIOR SALVINISMO - NEL PD DA BATTITORE LIBERO SI È SEMPRE SENTITO STRETTO, MA ABBASTANZA CINICO E SPREGIUDICATO NEL PASSARE DA UNA CORRENTE ALL'ALTRA. ALLE ULTIME ELEZIONI ADDIRITTURA PRO LETTA. DEL QUALE, PERALTRO, HA SEMPRE PENSATO LA STESSA COSA DI TOTÒ: “E VOGLIA A METTERE RUM: CHI NASCE STRUNZ NON PO' ADDIVENTÀ BABBÀ!”

Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

vincenzo de luca giovani industriali capri

Per Carlo Verdone è «il più grande attore vivente». Ma forse non è un complimento. In Italia, e a Napoli soprattutto, la politica e la commedia tendono a scambiarsi ruoli e interpreti. Salvo finire in tragedia.

Tagliariélli e Totò: «Italiani!

Dormite pure, borghesi pantofolai, tanto qui c'è l'Insonne che vi salva; mentre voi dormite, De Luca lavora. Vota Vincenzo, vota Vincenzo!».

 

E se c'è una cosa che non è mai mancata a Vincenzo "Antonio" De Luca, da Ruvo del Monte, lucano che odia il mare, dal Vulture alle cialde del Vesuvio, a tazzulella 'e cafè e autonomia differenziata, Basilicata-Campania andata con frequentissimi ritorni, 73 anni, da cinquanta in politica e da trenta inchiavardato su una poltrona pubblica, beh... quelli sono i voti. Sindaco di Salerno per tre mandati fra il '93 e il 2015, due volte deputato, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Presidente della Regione Campania dal giugno 2015 ad libitum, sognando il terzo mandato come un Formigoni qualunque...

 

L'amministrazione del potere come i fusiddi di Felitto al ragù di castrato: una ragione di vita.

 

zaia de luca

Una vita da uomo di destra, autocrate e autoritario, però declinata sempre a sinistra, democrat e populista, Vincenzo De Luca - segno zodiacale 'O Munaciello, simbolo araldico il Mastino napoletano - è il boss della Old left meridionale: giovane funzionario del Pci entusiasticamente ingraiano, poi capataz polpottiano dei Ds, del Pds e del Pd, partito in cui però da battitore libero si è sempre sentito stretto, ma abbastanza cinico, spregiudicato e veloce nel passare da una corrente all'altra, così da essere dalemiano al momento giusto, fassiniano e veltroniano all'occorrenza, bersaniano con Bersani, ultrarenziano con Renzi quindi il riposizionamento su Zingaretti e alle ultime elezioni addirittura pro Letta. Del quale, peraltro, ha sempre pensato la stessa cosa di Totò: «E voglia a mettere rum: chi nasce strunz non po' addiventà babbà!».

 

DE LUCA EMILIANO LETTA 3

 E adesso don Vincenzo si è talmente stufato dei fessi, sfessati, somari, iettatori, mosci, pippe, mezzepippe e le nullità che pascolano dentro il Partito che sta pensando di prenderselo. Nume tutelare - per quanto Roberto Saviano non gli sia mai stato simpatico - don Pietro "Gomora" Savastano: «Ce pigliamm' tutt' chell che è 'o nuost». Benarrivato, Segretario.

 

Chi meglio di uomo dal pugno di ferro per guidare il carro dei vasi di coccio del Partito democratico? Dispotico, decisionista, accentratore, arrivista, cinico. Insofferente alle procedure formali, maldisposto alle conferenze stampa e predisposto ai comizi - oratoria pomposa e toni iperbolici - duro, scontroso, verbalmente aggressivo.

I suoi avversari, da destra, sostengono che lui è l'unico fascista in Consiglio regionale.

Come ha detto una volta ai giornalisti, e forse non stava scherzando: «Devo difendere la mia immagine di carogna».

VINCENZO DE LUCA ENZO MARAIO

Un uomo solo al comando.

 

Uomo di mondo e politico di feudo. Uomo di popolo e di partito. Vincenzo De Luca, la più macchiettista espressione della guapperia progressista, è in realtà la trasposizione in chiave meridionale del miglior salvinismo: stessi modi schietti, impetuosi, sopra le righe. Populismo alla pummarola, folle adoranti, applausi, fischi, selfie, plebisciti, bagni di folla, insulti, processi, pulcinellismo e triccheballacche.

Come Salvini, Vincenzo De Luca si lascia volentieri sfuggire deliriucci di onnipotenza sui pieni poteri. Come Salvini è ultra-autonomista: uno farebbe a meno del Sud, l'altro del Nord.

Come Salvini impazza sui social dove fa rutilare assunzioni, promette tagli, sbandiera sovvenzioni, annuncia contributi.

VINCENZO DE LUCA ALLA FESTA PD A NAPOLI

Come Salvini è diventato un meme di se stesso. Come Salvini cede spesso alla tentazione di ridicolizzare gli avversari. Come Salvini - uno soprannominato «Capitano», l'altro «'O Sceriffo» - è per la tolleranza zero: ha armato i vigili urbani di manganello e spray, ha promesso di prendere «a calci nel culo gli zingari» e di mandare in galera «i cafoni imbratta-muri», e da sindaco di Salerno girava lui stesso a fare le multe alle prostitute, e una volta fu preso persino a borsettate... Come Salvini ha ridotto la politica a commedia dell'arte. E come Salvini formalmente dice di stare né con Putin né con l'Ucraina, anche se ai tempi tifavano tutti e due Russia ai Mondiali.

«Veni, vidi, Vincenzo». Consenso da ex Unione sovietica, sempre ai primissimi posti nelle classifiche nazionali di gradimento dei sindaci e ora percentuali da dittatore del Kampanistan, Vincenzo De Lucaenko è, prima ancora che un politico, una gag. Il pupa-Re.

De Luca e gli show cabarettistici del venerdì, prima su Lira Tv e ora in diretta facebook. De Luca così scaramantico che tiene un cornetto rosso nella giacca. De Luca juventino (e un po' anche salernitano...) costretto a fare buon viso per ragioni elettorali anche al gioco del Napoli. De Luca nepotista: dal Regno delle Due Sicilie a quello dei Tre De Luca: Vincenzo «O' Monarca» e i due figli politici.

 

VINCENZO DE LUCA

De Luca ipocondriaco, che durante il Codiv era così chiusurista da volere togliere il tasto «Esc» dalle tastiere del pc, e ancora oggi vive con la mascherina FFp2, e persino FFp3. De Luca molto più colto di quanto voglia far apparire - dietro le citazioni latine un po' a capocchia c'è un liceo classico e la laurea in Filosofia - ma la missione è farsi capire da tutti, anche a costo di sprofondare nel trash. De Luca così pop che è entrato nelle antologie del web.

 

«Quel grandissimo sfessato di Marco Travaglio... imbecille: spero di incontrarlo per strada al buio una volta». «Luigi De Magistris? Dovete sequestrarlo, legarlo e sputargli addosso: è una chiavica». «Uscirò con una mazza in mano, mi nasconderò dietro ai muri e comparirò non appena vedo qualcuno che si aggira senza un motivo urgente: una botta in testa e lo lascio stecchito a terra». «Mi arrivano notizie che qualcuno starebbe organizzando feste di laurea... Beh, sappiate che manderò i carabinieri, ma con il lanciafiamme». «Se volete collaborare bene, se volete le sciabole, meglio». Ma la nostra preferita è quando definì Peter Gomez «un consumatore abusivo di ossigeno». Gràzie assàje.

funerale di ciriaco de mita vincenzo de luca e sergio mattarella

 

Parole preferite da De Luca: capibastone, clientelismo, struffoli alla crema, Caseificio Latticini Salernitani, Ristorante «Zi Teresa», «pulcinella e jettatori», lockdown, «A Salerno comando io», feudalesimo.

 

Parole detestate da De Luca: campo largo, reddito da cittadinanza, giornalisti, «NoCrescent», lottizzazione, Rosy Bindi, decisioni condivise, forestali della Campania, piano regolatore, peculato.

 

Ghigno tra il perfido e il beffardo, pitonesco, così accentratore da non fidarsi di nessuno al di fuori dei pretoriani salernitani - ed è lì la sua debolezza e il suo provincialismo - Vincenzo De Luca resta però l'ultimo ad avere avuto un'intuizione di rilievo su come risolvere la nota questione. Quella meridionale. Elezione diretta, alleanze allegre, familismo, overbooking mediatico, propaganda, carezze clientelari e pugno di ferro.

Alla fine è persino simpatico, «O' Faraone», Jamme jà.

LEMBO DE LUCAvincenzo de luca mara carfagna fazio de lucaincontro tra sgarbi e de luca in transatlantico 4vincenzo de lucavincenzo de lucamara carfagna vincenzo de luca

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…