E’ NATA LA PADANIA - PROPRIO QUANDO LA LEGA FINISCE IN GINOCCHIO ALLE POLITICHE A COLPI DI TROTA E BELSITO, SI REALIZZA IL MITO DEL “GRANDE NORD” DI MARONI - NEMMENO GLI SCANDALI DI FORMIGONI SONO RIUSCITI A FAR CONVERGERE IL VOTO VERSO QUEL FIGHETTO RADICAL-CHIC DI AMBROSOLI - IL M5S E’ IL PRIMO PARTITO IN 50 PROVINCE - PD TRAGEDY: FORTE CALO NELLE REGIONI ROSSE E AL SUD…

Ilvo Diamanti per "la Repubblica"

Le elezioni appena svolte hanno cambiato l'Italia. O meglio: hanno fatto emergere - esplodere - cambiamenti latenti e profondi, ma ancora inespressi e invisibili.
In particolare, sembrano essersi consumate - fino a spezzarsi - le fedeltà politiche territoriali.

Tutti i principali partiti della Seconda repubblica hanno, infatti, perduto consensi in alcune fra le aree dove erano più forti e radicati. Il Pd, come mostra la mappa delle variazioni di voto rispetto alle elezioni del 2008, ha subito un'erosione sensibile in tutta la "zona rossa". In misura particolare nelle province adriatiche (le Marche).

Ma anche in Basilicata, in Sardegna, in Puglia: dove si era consolidato negli ultimi dieci anni. In aree particolarmente colpite dalla crisi economica e dalla disoccupazione. Lo stesso centrodestra ha visto calare più che altrove la propria base elettorale nel Nord e in Sicilia. Cioè: dove è sorta e si è sviluppata l'avventura politica di Silvio Berlusconi, fin dal 1994.

Ma il caso esemplare, maggiormente indicativo dello "sradicamento" avvenuto in queste elezioni è certamente offerto dalla Lega Nord. Cresciuta nella "zona bianca" del Nord-Est e della Pedemontana lombarda, dove aveva incalzato e "sostituito" la Democrazia cristiana,
negli anni Novanta. La Lega: ha fondato la sua identità e la sua proposta politica proprio sul rapporto con il territorio. Ne ha fatto un marchio, una bandiera, ma anche un modello organizzativo. La Lega: ha inventato la Padania. La patria del Nord produttivo opposto allo Stato centralista dei partiti e dei poteri "romani".

Ha lanciato il progetto federalista, alternato, a seconda delle stagioni, alle iniziative separatiste, variamente denominate: fra secessione e devoluzione. La Lega: come i tradizionali partiti di massa, ha una struttura di sezioni e di volontari diffusa sul territorio. La Lega: in queste elezioni ha subito un profondo arretramento. In misura forse superiore a ogni altro partito. Sul proprio stesso terreno.

Rispetto al 2008, infatti, ha più che dimezzato la sua base elettorale: dall'8,3 per cento è scesa al 4,1. In particolare, in Lombardia si è ridotta quasi a metà: dal 21,6 per cento al 12,9. In Veneto dal 27,1 al 10,5. In Piemonte dal 12,6 al 4,8. Insomma: si è ristretta a quasi un terzo in cinque anni. Ma il calo appare ancor più forte se si considerano le Regionali del 2010, quando la Lega ha conquistato la presidenza del Veneto e del Piemonte.

Tra le cause dell'improvviso smottamento della base territoriale dei principali partiti della Seconda repubblica c'è, sicuramente, il successo del Movimento 5 Stelle. Tanto dirompente da aver catturato elettori da tutte le direzioni. Impossibile, altrimenti, conquistare il consenso di un quarto dei votanti, alla prima occasione.

Il M5S ha, comunque, modificato profondamente il retroterra "territoriale" del voto, nel
nostro Paese. Anzitutto perché ha un'organizzazione (e un'identità) meta- territoriale. Che si sviluppa attraverso la Rete. Poi, perché presenta una geografia elettorale indubbiamente "nazionale".

Più di ogni altro partito. Senza concentrazioni di voto né zone di debolezza. Se facciamo riferimento al voto per il Senato, il M5S ottiene un risultato compreso fra il 25 e il 30 per cento in dieci regioni su diciannove. In altre sette supera il 20 per cento. Infine, si attesta intorno al 15 per cento in Trentino e in Lombardia (17%). È, dunque, un partito "nazionale" che ha intercettato e canalizzato diverse domande, diverse esperienze, diversi sentimenti. Compresa una componente, molto ampia, di elettori critici contro i partiti e la classe politica. E insoddisfatti contro le politiche di rigore "imposte" dalla Ue.

Ha, cioè, "nazionalizzato" movimenti locali e risentimenti "nazionali" e (anti) europei.
Se osserviamo la mappa dei risultati ottenuti alla Camera su base provinciale, questo aspetto appare ancor più evidente. Il M5S, infatti, è il primo partito, per numero e percentuale di voti, in cinquanta province. Il Pd in quaranta. Il PdL in diciassette (quasi tutte nel Sud). La Lega in una sola: Sondrio. La forza elettorale del M5S si sviluppa un po' dovunque.

Nelle Isole, nel Mezzogiorno, nel Centro e nel Nord. Tra l'altro, primeggia nelle province adriatiche fra la Romagna e le Marche (oltre all'Abruzzo e al Molise). Ma anche a Livorno. E nel Nordest. In altri termini: nelle province (un tempo) rosse e in quelle leghiste. Il M5S, dunque, ha "nazionalizzato" il comportamento elettorale non solo perché ha una geografia nazionale, ma anche perché ha eroso le basi dei partiti più definiti su basi territoriali. Il Pd, erede dei partiti di sinistra e, in particolare, del Pci. Ma soprattutto la Lega. Il Sindacato del Nord.

Tuttavia, i percorsi politici del nostro Paese non procedono mai in modo lineare. Così, proprio oggi, o meglio, ieri, Roberto Maroni, leader della Lega, è stato eletto governatore della Lombardia. Successore di Formigoni. Il che sottolinea un singolare e significativo paradosso. La Lega, infatti, oggi è al governo delle tre Regioni più importanti del Nord. Le più rilevanti in Italia, dal punto di vista delle attività produttive. Le più "europee", sul piano della proiezione economica. La Lega ha, dunque, realizzato la Padania. Senza i padani. Visto che gli elettori, nel frattempo, hanno "ridotto" la Lega a un partito "minore". Superato, nelle province padane, dal Pd e dal M5S. In un paio di casi dal PdL. Dovunque. Salvo che a Sondrio.

La Lega, in questo modo, rilancia l'asse del Nord, sul quale ha costruito la propria biografia politica e il proprio successo elettorale. Proprio mentre i partiti si stanno de-territorializzando. Incalzati da un nuovo soggetto - e fenomeno - politico, il M5S, "nazionale". Composito e plurale. Ma senza radici e senza identità locali che lo ancorino e lo specifichino. Uno strano paradosso che conferma la frattura prodotta da queste elezioni. Che hanno reso visibili cambiamenti profondi, in atto da tempo. Non ce n'eravamo accorti
prima. Ma siamo solo all'inizio.

 

Roberto Maroni ROBERTO MARONI ROBERTO COTA LUCA ZAIA SPEZZA IL PANE ROBERTO FORMIGONI UMBERTO AMBROSOLIGabriele Albertini

Ultimi Dagoreport

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”