volodymyr zelensky papa leone xiv vladimir putin

PUTIN DIFFICILMENTE ACCETTERÀ CHE SULLA PACE CI SIA IL “SIGILLO PAPALE” – CI SONO ALMENO DUE RAGIONI CHE RALLENTANO I NEGOZIATI IN VATICANO: DA UN LATO, IMPLICHEREBBE IL RICONOSCIMENTO DEL RUOLO POLITICO DELL'OCCIDENTE NEL PROCESSO DI PACE. DALL'ALTRO, POTREBBE OSCURARE LA CHIESA ORTODOSSA RUSSA, CENTRALE NEL DISEGNO IDEOLOGICO DI PUTIN  – L’IPOTESI DI UN TAVOLO IN VATICANO RESTA IN PIEDI, MA IN VERSIONE PIÙ SOFT: SI POTREBBE PREVEDERE  UNA “FASE UNO” CON UN OBIETTIVO UMANITARIO, IN CUI OTTENERE UN CESSATE IL FUOCO PER POI SPOSTARE LA TRATTATIVA IN…

Estratto dell'articolo di Francesco Malfetano e Giacomo Galeazzi per "La Stampa"

 

papa leone xiv riceve volodymyr zelensky e la moglie olena

A Roma come a Washington, e nelle principali capitali europee, l'attesa è snervante. Il pallino della pace è tornato saldamente nelle mani di Vladimir Putin. E il leader del Cremlino fa del tempo un'arma.

 

Non è ancora chiaro quando le condizioni per avviare un negoziato finiranno sul tavolo di Volodymyr Zelensky o in quello di un «collegio arbitrale», come auspicato da Giorgia Meloni per evitare reazioni imprevedibili di Donald Trump. Ma a Palazzo Chigi e Oltretevere il lavoro attorno all'ipotesi vaticana è incessante. Si studia, ad esempio, la fattibilità di una visita di Putin a Roma, rispolverando vecchi accordi che permetterebbero l'istituzione di un corridoio diplomatico.

 

vladimir putin

Un salvacondotto che eviterebbe all'Italia di dover eseguire il mandato d'arresto della Corte penale internazionale

L'opzione, però, solleva qualche perplessità, soprattutto tra i diplomatici di lungo corso. Prende corpo infatti l'idea che Putin difficilmente possa accettare un accordo che rechi il "sigillo papale". Per due ragioni: da un lato, ciò implicherebbe il riconoscimento del ruolo politico dell'Occidente nel processo; dall'altro, potrebbe oscurare la Chiesa ortodossa russa, centrale nel suo disegno ideologico.

 

volodymyr zelensky papa leone xiv

Dopo l'accelerazione imposta dagli annunci di Trump – a cui l'Italia si è dovuta adeguare – ora, quindi, si torna a invocare cautela. L'ipotesi in campo è quella di un primo incontro a Roma, con un obiettivo umanitario: ottenere un cessate il fuoco, più che definire subito i contorni geopolitici della pace. Una "fase uno" su cui sono al lavoro tanto il segretario di Stato Pietro Parolin quanto il cardinale Matteo Zuppi, già inviato di Papa Francesco a Kiev per lo scambio dei prigionieri di guerra e il rimpatrio dei bambini ucraini dalla Russia.

 

MARCO RUBIO MATTEO ZUPPI - FOTO LAPRESSE 3

Il suo incarico, secondo quanto risulta a La Stampa prorogato anche da Leone XIV, rappresenta un tassello strategico della diplomazia vaticana. […]  L'idea è chiara: avviare a Roma una prima fase umanitaria, per poi spostare i colloqui di pace veri e propri altrove, in un luogo considerato più neutrale da Mosca. Si valutano Istanbul, nel solco del tentativo già avviato da Erdogan, o Ginevra, appoggiata da Emmanuel Macron.

[…] Ieri il portavoce Dmitry Peskov non ha escluso del tutto la pista vaticana, ma ha precisato che «non è arrivata alcuna proposta concreta». Uscita con cui il Vaticano non concorda, perché convinto «non tocchi a noi fare inviti» ma stia ai leader mediatori incassare il via libera di Putin. […]

 

volodymyr zelensky papa leone xiv

Al momento si è ancora in fase preparatoria. Ma la roadmap che circola in queste ore indica l'inizio di giugno come possibile snodo per il primo passo vaticano. Un'accelerazione che Meloni vorrebbe imprimere anche per rendere storico il summit per la ricostruzione dell'Ucraina previsto a Roma all'inizio di luglio. Riuscire a presentare un'intesa di massima proprio in quell'occasione le offrirebbe una vetrina senza precedenti. L'ambizione è quella di portare nella Capitale tutti i leader occidentali. Le possibilità? Poche, ma non nulle. La determinazione, per la premier, è altissima. Anche solo per poter dire di aver lavorato per «tenere unito l'Occidente», prendendosi una rivincita su Macron e sul formato dei Volenterosi.

MARCO RUBIO MATTEO ZUPPI - FOTO LAPRESSEVOLODYMYR ZELENSKY CON PAPA LEONE XIVputin flat 02MEME SULL INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY A SAN PIETRO BY EMAN RUSvladimir putin - parata militare a mosca per il giorno della vittoria VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROKvolodymyr zelensky e la moglie salutano papa leone xiv 1il giuramento di matteop zuppi prima del conclavesaluto tra volodymyr zelensky e jd vance intronizzazione papa leone xiv. papa leone xiv riceve volodymyr zelensky  

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!