
HAI VOGLIA A MINIMIZZARE LA SCONFITTA NELLE MARCHE, COME HA CHIESTO ELLY SCHLEIN AI SUOI: LA VITTORIA DI ACQUAROLI È MOLTO PIÙ AMPIA DELLE PREVISIONI (8 PUNTI DI DISTACCO), FRATELLI D'ITALIA SORPASSA IL PD COME PRIMO PARTITO NELLA REGIONE, RISPETTO A CINQUE ANNI FA, E I DEM PERDONO 30 MILA VOTI E 2,5 PUNTI PERCENTUALI – MATTEO RICCI HA PROVATO A CIRCOSCRIVERE LA BATOSTA: “SIAMO UNA REGIONE PICCOLA, SOLO 1,5 MILIONI DI ABITANTI”. MA LE MARCHE HANNO GLI STESSI ABITANTI DELLA SARDEGNA, DOVE IL “CAMPO LARGO” HA VINTO NEL 2024 FESTEGGIANDO COME SE AVESSE DATO UNA SPALLATA AL GOVERNO - E POI: LE MARCHE NON ERANO LA REGIONE PIU’ CONTENDIBILE DELL’INTERA TORNATA?
Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per “la Stampa”
In fondo, le Marche sono una regione «piccola, con solo un milione e mezzo di abitanti». Contrordine, non è da qui che passava la costruzione dell'alternativa di governo. «I dati politici veri li vedremo con le altre Regioni, che hanno molti più abitanti», dice Matteo Ricci davanti ai giornalisti riuniti in un'anonima sala congressi alla periferia di Ancona […]
[…] Stanco e visibilmente deluso, già alle 17.30 Ricci dichiara chiusa la partita: «Sapevamo che era una battaglia controvento, le forze in campo erano sbilanciate, ho dato il 200%, non è bastato – spiega – ma senza un coalizione larga non avremmo potuto nemmeno competere, un'alleanza come questa è precondizione per vincere».
[…] «È solo il primo appuntamento, vedremo i prossimi, i conti si fanno alla fine del ciclo elettorale», gli fa eco da Roma Igor Taruffi, il responsabile Organizzazione del Pd, mandato da Elly Schlein davanti alle telecamere fuori da Montecitorio. «Era un contesto complicato, giocavamo in trasferta», aggiunge l'uomo delle alleanze dem. […] Insomma, le Marche non cambiano nulla, la strada è quella tracciata: «Nessuno si illuda che una sconfitta possa modificare la strategia sulle alleanze», mettono in chiaro dalla cerchia ristretta della leader dem. È un messaggio ai riformisti critici, che «sicuramente ora torneranno alla carica».
Quelli che nei giorni scorsi si sono affannati a chiedere di ridiscutere la linea dopo le Regionali. Ma potrebbero anticipare, visto che si è persa l'unica regione considerata contendibile e che il pareggio finale 3 a 3 è (quasi) già scritto. Simona Malpezzi, ad esempio, legge così il risultato marchigiano: «Non siamo riusciti a coinvolgere tutti, molti hanno preferito restare a casa, c'è una parte di elettorato che non si è sentito rappresentato».
Ovviamente si riferisce a quello moderato, che si vorrebbe appaltare alla famosa "quarta gamba centrista", secondo il teorema Franceschini. Un'area che, almeno qui nelle Marche, non si è vista: «Le due liste civiche di centro sono andate male», riflette anche il deputato Claudio Mancini, seduto in disparte su un divanetto del centro congressi di Ancona. Lui, molto vicino a Goffredo Bettini, è l'unico esponente nazionale del Pd venuto a supportare Ricci di persona.
Il candidato sconfitto sta facendo il giro delle dirette tv, ripete a tutti la stessa cosa: «Proponevamo il cambiamento, i marchigiani hanno scelto la continuità. L'avviso di garanzia mi ha penalizzato». Si riferisce all'inchiesta per presunte irregolarità sulla gestione degli affidamenti del Comune di Pesaro, quando era sindaco. […] al Nazareno puntano a minimizzare questa battuta d'arresto.
Anche se la vittoria di Acquaroli è molto più ampia delle previsioni e Fratelli d'Italia sorpassa il Pd come primo partito nella Regione, rispetto a cinque anni fa. […] Visto da Ancona, dove speravano in un «testa a testa» e, invece, alle sette di sera stanno già smontando il comitato elettorale di Ricci, il percorso sembra un po' più tortuoso. Ma, del resto, le Marche sono una regione «piccola». Mentre l'Umbria, strappata alla destra lo scorso novembre, era grandissima.