magnitz

“VOLEVANO UCCIDERMI, E' STATA UN'AGGRESSIONE POLITICA” - IN GERMANIA PESTATO DA ALMENO 3 UOMINI INCAPPUCCIATI FRANK MAGNITZ, DEPUTATO DI AFD - I VERTICI DEL PARTITO DI ESTREMA DESTRA DENUNCIANO "LA QUOTIDIANA PERSECUZIONE CONTRO L'AFD" DI CUI RITENGONO "RESPONSABILI I MEDIA E I POLITICI DEI VECCHI PARTITI" – SALVINI: “VIOLENZA INFAME E BESTIALE, I VIGLIACCHI AGGRESSORI MARCISCANO IN GALERA”

Da www.rainews.it

MAGNITZ 1

 

 

È stato un attacco in piena regola: almeno tre uomini incappucciati lunedì sera hanno aggredito e selvaggiamente picchiato a Brema il deputato dell'Afd Frank Magnitz, leader del partito dell'ultradestra tedesca nella citta' anseatica. Gli assalitori hanno colpito l'esponente politico con una mazza di legno: poi, riferisce la polizia locale, "quando era gia' a terra, l'hanno preso a calci".

 

Magnitz si trova ancora in ospedale e non riesce a ricordare i dettagli dell'aggressione subita. "In passato sono stato oggetto di minacce, ma quello che e' accaduto ora si puo' definire un vero e proprio tentativo d'omicidio", ha detto. Gli inquirenti parlano esplicitamente di "un atto motivato politicamente".

MAGNITZ 1

 

Per la caccia ai picchiatori la polizia di Brema ha istituito una "commissione speciale" insieme agli agenti dell'Ufficio criminale federale. L'allarme delle forze di sicurezza e' alto: solo pochi giorni fa un ordigno era esploso davanti a una sede dell'Afd a Doebeln, in Sassonia. Prende corpo l'ipotesi che la crescita elettorale del partito dell'ultradestra abbia attivato l'interesse di frange dell'estrema sinistra orientate alla violenza. Il violento pestaggio ha provocato durissime reazioni nel mondo politico tedesco. Il governo federale - attraverso le parole di Steffen Seibert, portavoce della cancelliera Merkel - afferma che si tratta di un "brutale attacco, da condannare con estrema durezza".

 

Anche il presidente del Bundestag Wolfgang Schaeuble ha sottolineato: "La violenza non puo' e non deve essere mai uno strumento di contrapposizione politica. Il confronto non deve essere motivazione di odio e persecuzione". Per Cem Oezdemir dei Verdi, "anche nei confronti dell'Afd non esiste nessuna giustificazione per la violenza. Chi combatte l'odio con l'odio alla fine fa vincere solo l'odio". Stessi toni per la leader dell'Spd, Andrea Nahles: "L'Afd e' un avversario politico nella nostra societa' pacifica e tollerante. Ma chi lotta con violenza contro quel partito e i loro politici tradisce questi ideali e la nostra convivenza". I vertici di Alternative fuer Deutschland definiscono quella di Brema "un'aggressione spaventosa" e denunciano "la quotidiana persecuzione contro l'Afd" di cui ritengono "responsabili i media e i politici dei vecchi partiti".

MAGNITZ 3

 

I due leader della formazione di ultradestra, Alexander Gauland e Alice Weidel, parlano di un "clima della paura" che mette a rischio la democrazia e chiedono che "i colpevoli vengano subito presi e puniti con tutta la durezza prevista dalla legge". Un altro esponente di punta dell'Afd, Joerg Meuthen, chiede "quanto forte sarebbe stato il grido di condanna, se un attacco del genere avesse colpito un presidente regionale della Cdu, della Spd o dei Verdi?". Salvini: "Violenza infame e bestiale" "Che violenza infame e bestiale. Un abbraccio a Frank e alla sua famiglia, spero che i vigliacchi aggressori marciscano in galera". Lo scrive su Twitter Matteo Salvini postando un link alla notizia dell'aggressione.

frank magnitz 5frank magnitz 4frank magnitz 2

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…