aquilanti boschi

IL VOLO DELL’AQUILANTI – IL CONSIGLIERE DI STATO FEDELISSIMO DELLA BOSCHI NON BADA A SPESE PER IL LOOK DI PALAZZO CHIGI E STANZIA 304MILA EURO PER RINNOVARE GLI UFFICI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO – IL CONSIGLIO DI STATO GLI HA NEGATO IL FUORI RUOLO: ORA DEVE DECIDERE SE RESTARE A PALAZZO CHIGI O DIMETTERSI DAL CONSIGLIO DI STATO…

PAOLO AQUILANTIPAOLO AQUILANTI

Pasquale Napolitano per il Giornale

 

I l Consiglio di Stato può attendere. La Boschi no. Il segretario generale della presidenza del Consiglio Paolo Aquilanti, fedelissimo dell' ex ministro delle Riforme, non scioglie la riserva sul doppio incarico (consigliere di Stato e segretario generale della presidenza del Consiglio), ma trova il tempo di accontentare il premier Paolo Gentiloni e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, autorizzando il restyling degli arredi a Palazzo Chigi. Aquilanti il 15 maggio scorso ha stanziato con proprio decreto la somma di 304mila euro per rifare il look degli uffici di rappresentanza della presidenza del Consiglio.

 

L' intervento non punterà solo al recupero e all' acquisto di immobili d' epoca ma servirà anche ad ammodernare le postazioni informatiche utilizzate dai dipendenti di Palazzo Chigi. I fondi sono stati prelevati dall' avanzo di amministrazione del bilancio di previsione del 2016 tramite un' anticipazione di cassa. La Boschi prova, dunque, a dare un' immagine rinnovata alla sede del governo, soprattutto alle stanze di rappresentanza dove l' ex ministro delle Riforme del governo Renzi «sogna» di accogliere in un futuro non troppo lontano i leader internazionali.

 

MARIA ELENA BOSCHI IVANKA TRUMP

MARIA ELENA BOSCHI IVANKA TRUMP

Ogni desiderio del sottosegretario si trasforma, quasi, in un ordine da eseguire per il «fedelissimo» Aquilanti, già capo dipartimento dei Rapporti col Parlamento sotto l' egida della Boschi (e in quella veste funzionario più vicino tra tutti all' ex ministro) e poi nominato segretario generale di Palazzo Chigi da Matteo Renzi (carica confermata anche da Gentiloni).

 

Niente male per il funzionario che non più tardi di due settimane fa si è visto bocciare dal plenum del Consiglio di Stato la collocazione fuori ruolo: uno status necessario a conservare la poltrona di consigliere di Stato nel periodo in cui è chiamato a svolgere l' incarico di segretario generale della presidenza del Consiglio. L' ufficio di presidenza di Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato, ha negato per un voto il fuori ruolo all' uomo della Boschi: in teoria Aquilanti dovrebbe decidere se restare a Palazzo Chigi o dimettersi dal Consiglio di Stato.

MARIA ELENA BOSCHI IVANKA TRUMP

MARIA ELENA BOSCHI IVANKA TRUMP

 

Nell' attesa che la decisione, sofferta, tra l' incerto ma ben retribuito incarico alla presidenza del Consiglio, legato comunque alle sorti del governo, e la poltrona blindata al Consiglio di Stato, maturi, il braccio destro della madrina della riforma costituzionale ha trovato il tempo per predisporre un look nuovo agli uffici di Palazzo Chigi.

 

Aquilanti è la stessa persona che una decina di giorni fa ha sottoposto al tavolo del governo la circolare, tanto contestata dai ministri, che ha attribuito alla madrina renziana il controllo su tutti gli atti dell' esecutivo. Un provvedimento che ha rischiato di aprire una crisi di governo ma utilissimo alla strategia di Renzi che non ha rinunciato a tenere sotto scacco, attraverso la Boschi, l' attività dell' esecutivo.

 

Intanto, il tempo trascorre ma il burocrate non decide: i due incarichi restano. Nel frattempo, Aquilanti si limita ad assecondare le volontà del sottosegretario che in cuor suo sogna di ritornare al fianco di Renzi negli uffici, ora ristrutturati, di Palazzo Chigi.

Sognare non costa nulla. Gli arredi nuovi sì. E tanto: 304mila euro. Che pagheranno, ovviamente, gli italiani.

Palazzo ChigiPalazzo Chigi

 

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)