“VOTO MATTARELLA, È L’UNICO CHE PENSA ALLO SPORT” – FEDÈ DE GIORGI, IL CT DELL’ITALVOLLEY MASCHILE CAMPIONE DEL MONDO, SI SBILANCIA E RISCHIA LA "SCOMUNICA, VISTO CHE SARÀ OSPITE DELLA KERMESSE MELONIANA DI ATREJU: “A GIORGIA MELONI PIACE LA PALLAVOLO, CREDO ABBIA ANCHE GIOCATO. COME RUOLO PUÒ FARE LA PALLEGGIATRICE, È ANCHE UNA QUESTIONE DI CENTIMETRI…” – “CANDIDARMI? C'È CHI ME LO CHIEDE MA PER ORA HO GIÀ I MIEI PROBLEMI CON GLI EUROPEI DELL’ANNO PROSSIMO"
Angelo Di Marino per “La Stampa” - Estratti
L'ospite d'onore. Ferdinando "Fefè" De Giorgi, il ct degli azzurri del volley campioni del mondo per la quinta volta giusto tre mesi fa, gira come una trottola ricevendo premi e riconoscimenti per i successi della nostra pallavolo.
Tra serate danzanti come a "Ballando con le stelle", corsi motivazionali e palchi d'onore, adesso spunta anche la ribalta politica, quella di Atreju, la festa di Fratelli d'Italia, dove l'unico uomo ad aver vinto 5 titoli iridati in carriera (3 da giocatore e due da allenatore) sarà protagonista, sabato 13 dicembre, con accanto Anna Danesi, capitana delle azzurre campionesse di tutto.
«È un periodo dolcemente complicato, uno magari pensa di riposare dopo un grande evento e invece non mi fermo un attimo».
Un conferenziere più che un allenatore di questi tempi.
«Cosa piacevole sicuramente, come impegno magari anche no... Con i ragazzi tutti a giocare in campionato, resto solo io a fare rappresentanza in giro per l'Italia».
Incontra tanta gente, stringe mani e il suo sorriso piace a tutti. In politica si chiama consenso.
«Dopo il Mondiale, la gente trasmette la sua emozione per aver visto le nostre due nazionali vincere e questo fa piacere. Ma è anche un modo per entrare, in modo trasversale, in certi ambienti e far parlare della pallavolo, magari proprio dove del nostro sport non si è mai parlato».
Per questo va alla festa di Atreju?
«La politica che dobbiamo fare è giocando e dando il nostro esempio nel miglior modo possibile, incontrando i ragazzi delle nuove generazioni. Lo sport come la musica ha una qualità che è quella di attrarre creando emozioni, ispirazione, storie. Questa deve essere la nostra politica che non è né di destra né di sinistra, è la politica dello sport».
Ha conosciuto Giorgia Meloni, la padrona di casa di Atreju. Che idea si è fatto?
«È una persona in gamba, una persona veemente che ispira cose positive. E poi le piace la pallavolo, credo abbia anche giocato. Come ruolo, secondo me, può fare la palleggiatrice sia per il senso che ha nel dirigere le varie situazioni che per la struttura fisica. Potrebbe fare questo ruolo sicuramente».
Proprio il suo ruolo da giocatore, questione di stoffa?
«E anche di centimetri… e io lo posso dire per esperienza diretta, fidatevi».
Il primo tifoso della pallavolo però resta il Capo dello Stato non è così?
«Il nostro Mattarella è un presidente straordinario ma è anche quello che politicamente è più avanti nello sport, perché lui da continuamente dei messaggi, non solo di attenzione ma anche di cultura sportiva».
In cosa Mattarella è un passo avanti?
«Quello di invitare non solo i medagliati di Parigi ma anche quelli arrivati quarti è stato un messaggio di cultura sportiva impressionante. Il vero politico dello sport è Mattarella, sicuramente».
giorgia meloni e sergio mattarella - consiglio supremo della difesa
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Dica la verità, si darà alla politica?
«Ma lo sa che sono al centro di una disputa tra due Comuni: Squinzano, dove sono nato, e Trepuzzi dove ho la residenza. Un putiferio!».
Insomma, le hanno chiesto di candidarsi?
«Richieste ne arrivano, certo. Ma tra Squinzano, Trepuzzi e gli Europei dell'anno prossimo ho già i miei problemi».
GIORGIA MELONI IN VERSIONE PROF DOPO L APPROVAZIONE DELLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA




