xi jinping

LA CINA HA IL SUO NUOVO IMPERATORE - XI JINPING APRE IL CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA E LANCIA L'AGENDA DEI PROSSIMI TRENT'ANNI: “POTEREMO FUORI DALLA POVERTÀ 30 MILIONI DI PERSONE” - XI TORNERÀ A RIVENDICARE I SUCCESSI NELLA CAMPAGNA CONTRO LA CORRUZIONE USATA ANCHE PER METTER FINE ALLA CARRIERA DI ALCUNI ASTRI NASCENTI SULLA SCENA POLITICA  

XI JINPING

Francesco Radicioni per “La Stampa”

 

«Voi avete il vostro modello, noi abbiamo il nostro». Chi vive in Cina si sente spesso ripetere questa frase. Dopo l'ultima crisi finanziaria globale e le contraddizioni delle democrazie occidentali, il senso di queste parole ha preso nuove sfumature. Oggi, per molti cinesi, il messaggio è che - in fondo - il modello politico ed economico della Repubblica popolare sia migliore.

XI JINPING E BAMBINI CINESI

 

Il 19° Congresso del Partito comunista - che si apre questa mattina nella Grande Sala del Popolo nel cuore di Pechino - sarà l'occasione per il presidente Xi Jinping di rilanciare questa visione, oltre che per consolidare il proprio potere al vertice della Repubblica popolare. Salito al potere nel 2012, da allora il presidente cinese è riuscito ad accentrare nelle sue mani tanto potere come non si vedeva da decenni a Pechino.

XI JINPING PIGLIARU

 

In questi anni, Xi ha stravolto alcune dinamiche e tradizioni con cui è stata governata la Cina nell' ultimo quarto di secolo, facendo della sua carismatica presidenza l' inizio di una nuova fase politica che si propone di cambiare il volto del Paese per i prossimi trent' anni.

Fin da subito, Xi Jinping ha chiarito che il suo ambizioso progetto prevede il «grande rinascimento della nazione cinese» entro il 2049. Al di là del linguaggio paludato, il traguardo è proprio quello di rendere i cinesi più sicuri del proprio sistema economico, politico e culturale.

 

XI JINPING 1

Quando questa mattina Xi Jinping prenderà la parola davanti ai 2287 delegati, rappresentanti di oltre 89 milioni di iscritti, nella sua relazione risuoneranno gli slogan che hanno caratterizzato la retorica della leadership cinese di questi ultimi anni. Forte enfasi sarà posta sulla trasformazione della Cina in una «società moderatamente prospera» entro il 2020: il che significa portare fuori dalla povertà altri 30 milioni di persone.

 

«La sfida più difficile di tutte», l' ha definita Xi alla vigilia del Congresso. Nei prossimi cinque anni la Repubblica popolare dovrà anche muovere i primi passi nella costruzione di un nuovo modello economico - riassunto nel piano Made in China 2025 - che punti su innovazione, produzioni ad alto valore aggiunto e tutela dell' ambiente. Il primo mandato di Xi Jinping è stato anche quello della «nuova normalità» e del rallentamento della crescita economica: passata dal 7,9% del 2012 al 6,7% dello scorso anno.

XI JINPING GIOCA A CALCIO

 

È anche probabile che Xi Jinping torni a sottolineare l'importanza della riforma delle imprese di Stato. Difficile però che le riforme economiche saranno quelle che ci si aspetta in Occidente. Pechino è consapevole del «ruolo decisivo» svolto dalle forze del mercato nel portare la Cina fuori dal sottosviluppo: il 60% della crescita economica e l' 80% dei posti di lavoro viene dal settore privato.

 

Allo stesso tempo, la leadership cinese è anche convinta che debba essere la politica a governare l' economia, per far così fronte ai rischi legati al debito, alle incertezze sui mercati finanziarie e alla massiccia fuga di capitali. Insomma, controllo sulla società e stabilità nelle scelte di politica economica, non saranno sacrificati sull' altare delle liberalizzazioni.

XI JINPING

 

Xi tornerà anche a rivendicare i successi nella campagna contro la corruzione che ha punito centinaia di migliaia di funzionari, ma che è stata usata anche per metter fine alla carriera di alcuni astri nascenti sulla scena politica di Pechino che rischiavano di fare ombra al «nucleo» del Partito.

 

Sul fronte interno restano aperte le sfide rappresentate dalla turbolenta periferia della Repubblica Popolare: Tibet, Xinjiang, Taiwan e il movimento democratico di Hong Kong. Il grande rinascimento della Cina passa anche dalla svolta che Xi ha imposto al ruolo internazionale del colosso asiatico.

XI JINPING

 

In Cina non si era mai visto un presidente così globetrotter - in questi anni è volato in America Latina e in Medioriente, in Africa e in Asia centrale - oltre che così attivo sui principali dossier della politica estera. Pilastro della politica estera di Pechino rimane però la Belt and Road: l' iniziativa economica e strategica promosso da Xi Jinping nel 2013 e che si propone di collegare il continente Euroasiatico attraverso una capillare rete di infrastrutture. Un piano Marshall con caratteristiche cinesi, secondo alcuni.

Un' iniziativa che ha consentito a Pechino di rafforzare le relazioni con alcuni Paesi della regione, compresi alcuni dei principali alleati degli Stati Uniti in Asia.

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…