ZAC! GIORGETTI ORDINA UN BEL TAGLIO AL PORTAFOGLI DI SALVINI – LA LEGGE DI BILANCIO APPRODATA IN SENATO PREVEDE UNA DRASTICA RIDUZIONE DEI FINANZIAMENTI AI MINISTERI, PER UN TOTALE DI 1,7 MILIARDI SOLO NEL 2026 – IL DICASTERO PIÙ COLPITO È QUELLO DELLE INFRASTRUTTURE GUIDATO DAL LEADER LEGHISTA, CHE SI VEDE CANCELLARE 754 MILIONI DI FONDI PER IL PROSSIMO ANNO, MENTRE SLITTERANNO AL 2029 OLTRE 500 MILIONI DI SPESA PREVISTI PER IL TRIENNIO 2026-28…
Estratto dell’articolo di Mario Sensini per il “Corriere della Sera”
matteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, lo aveva promesso, «guai ai ministri che non spendono», ed è stato di parola. Tra le pieghe della Legge di Bilancio, oltre ad una riprogrammazione di fondi che slittano dal triennio ’26-’28 a quello successivo per 7 miliardi di euro, spuntano i tagli veri ai ministeri, pure pesanti e politicamente delicati.
Per dire, Giorgetti si appresta a cancellare 1,1 miliardi di euro (di cui 754 milioni nel ‘26), al suo segretario di partito, nonché vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, oltre a fargli slittare 500 milioni di spesa al di là di fine legislatura.
matteo salvini giorgia meloni antonio tajani giancarlo giorgetti foto lapresse
Nascosti nella Sezione II della Legge i definanziamenti ai ministeri, per un totale di 1,7 miliardi nel ’26 (3,2 compresi i prossimi anni), insieme alla riprogrammazione dei fondi, rischiano di complicare il cammino della Legge di Bilancio il cui testo, bollinato dalla Ragioneria e presentato in Senato, lascia ancora diversi nodi aperti nella maggioranza.
Nell’articolato definitivo la norma sugli affitti brevi è cambiata, ma i problemi restano. La cedolare del 26%, invece del 21%, si applicherà solo alle locazioni concluse attraverso i portali online come Airbnb. Cioè, tutte: secondo la stessa relazione tecnica del governo il 90% delle abitazioni (516 mila nel ’24) viene affittato con questa modalità.
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matteo salvini giancarlo giorgetti francesco lollobrigida
Tra le maggiori entrate spicca la modifica del regime agevolato dei dividendi, che esclude le partecipazioni societarie sotto il 10%, con un miliardo di euro di gettito, contestata da Forza Italia e da Fratelli d’Italia. Il giro di vite sull’evasione vale altrettanto.
I tagli ai fondi per il cinema sono stati ridotti, ma restano, e per essere ridotti andranno compensati.
C’è poi il pacchetto banche, articolato, pesante e mal digerito dal sistema. Nel ‘26 il contributo aggiuntivo al bilancio sarà di 2,8 miliardi, ma nel ’27 si arriverà a forse più dei 4 miliardi indicati ieri da Giorgetti. La liberazione dei 6 miliardi di riserve accantonate con il «decreto extraprofitti» del ’23 con una tassa del 27,5% è opzionale, ma di fatto obbligata per evitare di pagare il 40% dal ’27, per cui l’anno prossimo si prevede l’incasso di 1,6 miliardi. […]
tassa sugli extraprofitti delle banche
Uno dei nodi più spinosi rischia però di essere quello dei tagli ai ministeri. L’articolo 129 stabilisce lo slittamento di oltre 7 miliardi di euro di stanziamenti dal triennio ’26-’28 a quello successivo.
Nei prossimi tre anni, dunque, escono dal portafoglio delle Infrastrutture 504 milioni, 369 da quello dell’Ambiente, 170 dall’Interno, 118 dalle Imprese, 70 dalla Cultura e dall’Agricoltura.
Saranno recuperati dopo, ma è già un duro colpo. La vera mazzata è la sforbiciata ai «residui attivi», le somme stanziate e non spese che di anno in anno vengono reiscritte nel bilancio dei ministeri. Non sarà facile ottenerli, ma il ministro Giorgetti per il ’26 ha messo in conto un taglio «definitivo» di 754 milioni, come detto, a Salvini, di 160 milioni a Crosetto, di 116 a Piantedosi, di 106 a Pichetto Fratin, di 98 a Nordio, di 33 a Giuli, per un totale di 1,7 miliardi di euro.
