PUTIN RIALZA LA CORTINA DI FERRO - MOSCA RISPONDE PICCHE ALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE DELLA UE: SONO AFFARI NOSTRI - SOLO IL CREMLINO POTRA’ AUTORIZZARE I COLOSSI ECONOMICI A FORNIRE INFORMAZIONI AD AUTORITA’ STRANIERE (CAMPA CAVALLO) - PUTIN “BLINDA” L’ECONOMIA RUSSA SOTTRAENDOLA ALLA GIURISDIZIONE EUROPEA…

Francesco Spini per "la Stampa"

Duello europeo nel gas: il Cremlino lancia la sfida a Bruxelles. Contro la procedura di infrazione aperta dalla Commissione Europea nei confronti di Gazprom, accusata di violare le norme relative alla concorrenza in otto paesi dell'Est Europa, il presidente Vladimir Putin scende in campo con un decreto dal titolo assai eloquente: «Misure per la protezione degli interessi della Federazione russa nelle attività delle aziende russe all'estero».

In buona sostanza le società considerate strategiche - e tra queste, per l'appunto, c'è Gazprom - potranno fornire informazioni ad autorità e organizzazioni straniere solo con il consenso del governo o di un organo esecutivo federale che sia autorizzato dall'esecutivo. Non solo. Il consenso servirà anche quando si tratterà, per tali società strategiche, di modificare accordi pregressi con soggetti stranieri, comprese le intese che riguardano i prezzi dei contratti del gas.

Dopo l'avvio della procedura di infrazione il Cremlino alza un muro di protezionismo giuridico sui suoi gioielli economici. Prima di fornire i chiarimenti sollecitati dagli uffici del commissario Joaquin Almunia, Gazprom dovrà attendere il nulla osta del governo guidato da Medvedev. Nei fatti sarà Putin a decidere e non sarà una partita semplice per Bruxelles.

La posta in gioco non è di poco conto. Il colosso russo del gas, Gazprom, il braccio energetico di Putin, che non manca di giocare un ruolo forte nelle azioni di influenza russa con i paesi confinanti, rischia una supermulta da parte dell'Unione Europea. Fino a 10 miliardi di euro, che in un momento di crisi che ha già portato Gazprom a chiudere il primo trimestre con un utile in discesa del 24%, sarebbero una vera bastonata.

La prima reazione di Putin alla decisione di Bruxelles era stata di stizza, liquidando come «non costruttiva» la procedura aperta dall'Ue, e sostenendo come Mosca non sia più disposta a sovvenzionare gli acquisti di gas in Europa. E ieri Serghei Kupriyanov, portavoce del colosso energetico russo, ha interpretato le azioni di Bruxelles nei confronti di Gazprom come «una pressione da parte della Commissione europea per influenzare i prezzi del gas e i risultati dei negoziati commerciali». Ha quindi avvertito che Gazprom «continuerà a basare il suo lavoro su contratti a lungo termine legati al prezzo del petrolio» e «non farà sconti senza il consenso dell'autorità federale competente».

La sfida quindi è lanciata: con il decreto Putin ha sottratto Gazprom alla giurisdizione europea, e ha spostato il piano dello scontro da economico-regolamentare a squisitamente politico. Le rassicurazioni giunte da Bruxelles nei giorni scorsi, secondo cui l'indagine «non prende di mira la Russia ma riguarda il comportamento di una società» cadono nel vuoto. Putin sospetta che l'Europa voglia scaricare la sua crisi sulla Russia. E ha deciso di lanciare la sfida.

 

PUTIN E BARROSO PUTIN BARROSO E VAN ROMPUY GAZPROM GASDOTTO GASDOTTI NABUCCO NORTH E SOUTH STREAM

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…