orlando zingaretti bonaccini

STIAMO BONI, ANZI BONACCINI! ZINGA E’ CONSIDERATO UN SEGRETARIO TROPPO DEBOLE. IL GOVERNATORE DELL’EMILIA (SPINTO DA RENZI E DAL FRONTE DEI SINDACI) VUOLE ABBATTERLO PER GIOCARSI POI LA SEGRETERIA CON ORLANDO. ZINGARETTI, CHE HA TRA GLI SPONSOR CAIRO E DE BENEDETTI, POTREBBE ENTRARE NELLA SQUADRA DI GOVERNO MAGARI COME VICEPREMIER. INTANTO SALA, CON BUONA PACE DI CONTE, SPERA DI ESSERE IL PROSSIMO CANDIDATO PREMIER DEL CENTROSINISTRA….

MARCO ANTONELLIS per Italia Oggi

 

orlando zingaretti

Ogni giorno ha la sua croce è il refrain che circola sempre più spesso dalle parti del Nazareno: «Siamo sempre i più bravi a farci del male; persino quando i sondaggi ci danno a soli due punti dalla Lega di Matteo Salvini che è in caduta libera riusciamo a dividerci e a far risorgere il centro-destra». Perché non c'è momento in cui non ci siano fibrillazioni all'interno della maggioranza di governo tanto nel PD quanto nei 5 Stelle, fibrillazioni che rischiano di mettere tutto in discussione compresa la tenuta del governo Conte.

 

bonaccini

Fanno ancora rumore le dichiarazioni del sindaco di Bergamo Giorgio Gori che senza troppi giri di parole ha chiesto all'attuale segretario dem Nicola Zingaretti di farsi da parte: «Zingaretti ormai è considerato un segretario troppo debole. Il vicesegretario Andrea Orlando e il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini non vedono l'ora di contendersi la segreteria. E il sindaco di Milano Beppe Sala, con buona pace del presidente del consiglio Giuseppe Conte, spera tanto di essere il prossimo candidato premier del centrosinistra».

 

Per questo, spiegano fonti di primo piano dem, si sta tentando di colpire Zingaretti che però stante i sondaggi favorevoli (e sponsor d'eccezione come Urbano Cairo e Carlo De Benedetti) continua a tenere botta. Ma la partita è molto più complessa, come sempre accade nel Pd, dove mai nulla succede per caso.

 

Per questo le «voci dal di dentro» del partito dicono che c'è chi punta ad arrivare presto ad un rimpasto di governo, magari subìto dopo le regionali (facendo pesare i numeri da prefisso telefonico che con tutta probabilità otterrà il MoVimento 5 Stelle) in modo da avere una squadra di governo completamente nuova in vista dell'arrivo dei soldi da Bruxelles, vero punto di caduta dei sommovimenti interni al Partito Democratico.

LUIGI ZANDA NICOLA ZINGARETTI

 

«All'interno del partito c'è chi spera in un rimescolamento di carte e di ottenere ministeri importanti ma soprattutto di piazzare al governo Nicola Zingaretti, magari alla vice Presidenza del Consiglio, per liberare la poltrona di segretario dem». Insomma, con l'ingresso al governo, il segretario verrebbe «convinto» a lasciare il partito e verrebbe immediatamente convocato un congresso ad hoc dove gli sfidanti sarebbero Bonaccini e Orlando. Scenario favorito anche dai bassissimi numeri del nuovo partito di Matteo Renzi, Italia Viva, che punterebbe sulla vittoria di Bonaccini per rientrare alla grande nel Pd.

stefano bonaccini luigi di maio patto per l'export farnesina

 

Per questo, spiegano i dem, il leader toscano starebbe puntando sulle prossime regionali per logorare l'attuale segretario Pd. Molto difficilmente infatti, in caso di debacle, Zingaretti potrebbe rimanere al suo posto nel Pd. D'altra parte, spiegano fonti parlamentari, Bonaccini è stato l'unico finora in grado di riuscire a battere Matteo Salvini. Per questo c'è chi pensa di riproporre lo schema vittorioso sulla via Emilia anche a livello nazionale, in vista delle prossime elezioni politiche che, in caso di terremoto politico a settembre, potrebbero arrivare molto prima del previsto. Magari la prossima primavera

GIUSEPPE CONTE STEFANO BONACCINI

 

 

 

 

BONACCINI SPARA SUL GOVERNO MA VUOLE ABBATTERE ZINGARETTI

PASQUALE NAPOLITANO per il Giornale

 

Stefano Bonaccini apre il fuoco contro il governo Conte e prepara la scalata al vertice del Pd. Il governatore dell'Emilia-Romagna, presidente della Conferenza Stato-Regioni, mette nel mirino Palazzo Chigi. Ma punta dritto al Nazareno. Sgomita. Scalpita. Cerca un suo spazio nel campo del centrosinistra. Nel Pd si è ormai aperta la partita per scegliere l'anti-Zingaretti. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori si è fatto avanti.

ZINGARETTI 33

 

Ma il fronte, da Beppe Sala a Gori, che vuole defenestrare il segretario dei democratici potrebbe trovare la sintesi su Bonaccini: il presidente (ex renziano), che ha difeso l'ultimo fortino rosso (alle ultime elezioni regionali) contro l'avanzata di Matteo Salvini, ci crede. La Conferenza Stato-Regioni è il terreno su cui costruire una leadership nazionale. La prova di forza con l'esecutivo giallorosso è iniziata ieri: «Col governo bisogna che arriviamo un accordo, o stanzia altri 2 miliardi di euro per le Regioni a statuto ordinario o interrompiamo le relazioni istituzionali», tuona Bonaccini in una videoconferenza sull'assestamento di bilancio 2020 della Giunta emiliana. Parla dall'Emilia Romagna.

GIUSEPPE CONTE STEFANO BONACCINI

 

Ma il messaggio arriva forte e chiaro a Roma: Palazzo Chigi e Nazareno sono i destinatari. Bonaccini sta giocando una partita nazionale per la guida del Pd. Lui non nega ma incalza «Il Pd ha un segretario, tocca a lui rafforzare l'azione di governo, tocca al Pd fare meno parole e più fatti e dare un'anima riformista al governo». A Zingaretti intanto dà un consiglio: «Irrobustisci il gruppo dirigente».

 

stefano bonaccini ivan zaytsev

Ma per arrivare al risultato usa lo scontro governo-Regioni: «A nome delle Regioni, abbiamo la necessità, altrimenti non riusciamo a chiudere i nostri bilanci», sottolinea Bonaccini. «Entro pochi giorni mi auguro troveremo un accordo politico per avere le risorse che possono arrivare, ma ripeto: noi non ci muoviamo da quella proposta. Se quella proposta non verrà accolta e non troviamo un accordo, noi interrompiamo le relazioni istituzionali». «Sarebbe la prima volta che mi capita da cinque anni in cui faccio il presidente della Conferenza delle Regioni - rimarca Bonaccini -. Siccome io sto lavorando molto bene col governo, ho fiducia».

NICOLA ZINGARETTI GIORGIO GORI

 

Una minaccia forte. Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia prova a mediare. Ma il presidente dell'Emilia gioca a tutto campo. E apre anche il fronte sulla scuola. Nel mirino il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina: «Le linee guida che erano state presentate sulla scuola per noi non erano ricevibili.

 

Abbiamo fatto delle controproposte che mi auguro il ministero possa recepire e ho trovato grande disponibilità». La battaglia del presidente rosso produce i risultati. Nel pomeriggio l'intesa sulla riapertura delle scuole si avvicina: «Siamo ad un passo dalla condivisione delle linee guida per la riapertura delle scuole, un testo che già oggi grazie al contributo propositivo delle Regioni e alla collaborazione istituzionale con il ministero risulta nettamente migliorato rispetto alle prime bozze.

nicola zingaretti stefano bonaccini

 

Abbiamo però chiesto in Conferenza Stato-Regioni un rinvio di 24 ore che consenta un approfondimento dell'ultimo testo del Piano scuola 2020-2021». Ma intanto, al netto dello scontro su scuola e fondi, al Nazareno è scattato l'allarme: Bonaccini vuole sfilare a Zingaretti la guida dei dem. Il congresso è sempre più vicino.

NICOLA ZINGARETTI STEFANO BONACCINIgori renzirenzi gori salabonaccini casadei BEPPE SALA BONACCINIstefano bonaccini stefania bondavalli 4BONACCINI E BEPPE SALABONACCINI MANGIA A UN GIORNO DA PECORABONACCINI MANGIA A UN GIORNO DA PECORAzingarettiBONACCINI MANGIA A UN GIORNO DA PECORA

 

elly schlein sul palco con bonaccini

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...