nicola zingaretti ballerino

"AVVERTO LA FATICA DEL DOPPIO RUOLO DI SEGRETARIO DEL PD E PRESIDENTE DELLA REGIONE" - LA MOSSA DI ZINGARETTI: PENSA DI DIMETTERSI DA GOVERNATORE PER BLINDARE L'ALLEANZA CON IL M5S IN VISTA DELLE COMUNALI – PER IL CAMPIDOGLIO UN ESPONENTE PIDDINO (CIRCOLANO I NOMI DI ANDREA RICCARDI, FONDATORE DELLA COMUNITÀ DI SANT'EGIDIO E DELL'EX MINISTRO MASSIMO BRAY), UN GRILLINO ALLA PISANA…

Pasquale Napolitano per ilgiornale.it

 

NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE

Nicola Zingaretti vuole mollare la poltrona di presidente della Regione Lazio. Una mossa a sorpresa, per riaprire all'indomani del turno di ballottaggio, che consolida l'asse Pd-M5S, la partita delle alleanze per il Campidoglio.

 

L'ipotesi è andare al voto nella primavera del 2021 sia per eleggere il prossimo sindaco di Roma che il governatore della Regione. Un piano che consentirebbe ai due alleati del governo Conte, Pd e Cinque stelle, di trovare l'intesa: un esponente dem per la corsa a sindaco della Capitale, un grillino (Paola Taverna o Roberta Lombardi) per la guida della Regione. Le dimissioni di Zingaretti sono il primo passo per far decollare l'operazione giallorossa.

 

Il patto regge sul piano locale: dem e Cinque stelle portano a casa vittorie importanti (Matera, Pomigliano D'Arco, Cascina, Andria, Giugliano) dove corrono uniti. Il mandato di governatore scade nel 2023. Con il voto anticipato, il Pd rientrerebbe in gioco per il Campidoglio. Dove, senza l'accordo con il sindaco uscente Virginia Raggi, sembrerebbe spacciato.

zingaretti

 

Un piano che il segretario del Pd fa già trapelare: «In questi mesi ho onorato un doppio impegno, quello di presidente della Regione e di leader nazionale e oggi avverto un po' il peso e la fatica di un doppio ruolo, soprattutto nel momento del Covid, che richiederà una presenza e che sarà costante. L'impegno di leader nella fase che abbiamo davanti sarà importante, ricca di discussione politica, di sostegno al governo, di rigore ma troveremo una risposta anche a questa situazione che è faticosa, molto pesante e alla quale io credo molto.

 

zingaretti

Per questo ho fatto davvero di tutto per onorare questo doppio ruolo. Nelle prossime settimane vedremo e discuteremo su come andare avanti», annuncia, parlando a margine della presentazione del V rapporto sulle mafie nel Lazio. E nello stesso istante il leader dei democratici si tira fuori dal rimpasto di governo: «Non sono assolutamente in campo per una figura di ministro.

 

Sono contento del risultato politico del Pd». Un doppio incarico, segretario e presidente della Regione, per Zingaretti diventa pesante. La soluzione sarà dunque mollare la guida della Regione per favorire un accordo con i Cinque stelle a Roma e nelle altre città (Napoli, Milano, Bologna, Torino)che andranno al voto. Il secondo indizio, sull'ipotesi di dimissioni da governatore, lo fornisce sempre Zingaretti, quando annuncia di essere già al lavoro (da segretario del Pd) per individuare i candidati per le prossime amministrative: «Noi ci siamo dedicati fino a ieri alle elezioni regionali e amministrative 2020 con 7 regioni e 1200 comuni. Non siamo stati in vacanza, da oggi inizia la fase di organizzazione e preparazione delle amministrative 2021».

 

zingaretti

A Roma circolano i nomi di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, Monica Cirinnà, l'ex ministro Massimo Bray. Ma avanza anche l'ipotesi delle primarie. A Napoli la casella dovrebbe andare al M5S: il presidente della Camera Roberto Fico è tentato. Il patto giallorosso piace anche al ministro degli Esteri Luigi di Maio, che da lunedì sera non smette di brindare al successo dei sindaci Pd: i Cinque stelle portano a casa solo il primo cittadino di Matera Raffaello De Ruggeri.

 

Nel frattempo, Di Maio batte cassa ai governatori dem. In Campania il M5s vuole Valeria Ciarambino vicepresidente del Consiglio regionale con la benedizione di De Luca. In Puglia il ministro degli Esteri cerca un posto (per un fedelissimo) nella giunta Emiliano. Se alleanza deve essere che lo sia fino in fondo.

Conte Zingarettizingarettinicola zingaretti ballerino zingaretti contenicola zingaretti alessio d'amatozingarettiNICOLA ZINGARETTIalessio d'amato nicola zingaretti

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…