
“UNA VITTORIA CONTRO L’AMBIENTALISMO PUNITIVO” – L’ESTREMA DESTRA DI MARINE LE PEN E LA SINISTRA POPULISTA DI MÉLENCHON ESULTANO INSIEME PER IL VIA LIBERA ALL’EMENDAMENTO CONTRO LE ZTL NELLE CITTA’ – UNA BATOSTA PER I MACRONISTI E I SOCIALISTI E UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO DOPO ANNI DI PROVVEDIMENTI IN FAVORE DELL’AMBIENTE E VOLTI A LIMITARE L’USO DELL’AUTOMOBILE – LO SCRITTORE ALEXANDRE JARDIN GODE: “LE ZONE CHIUSE AL TRAFFICO ALLE AUTO NORMALI AVREBBERO IMPEDITO AI MALATI DI ANDARE ALL’OSPEDALE O USCIRNE. SIAMO STATI A UN PASSO DALL’ACCETTARE UNA MISURA FOLLE, CRUDELE E ANTIREPUBBLICANA”
Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera” - Estratti
Esultano l’estrema destra di Marine Le Pen e la sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon, felici di avere riportato una storica «vittoria culturale contro l’ambientalismo punitivo», come ha detto il deputato lepenista Pierre Meurin. Anche la destra gollista e i centristi del premier Bayrou e dell’ex premier Edouard hanno votato contro le Zfe, le zone a deboli emissioni che sono un po’ l’equivalente delle italiane Ztl, e che erano diventate invece una specie di totem della sinistra socialista e dei macronisti, usciti sconfitti.
L’Assemblea nazionale ha fatto passare l’emendamento che frena l’applicazione in tutta la Francia delle zone a traffico limitato: una clamorosa marcia indietro dopo anni di provvedimenti in favore dell’ambiente e volti a limitare l’uso dell’automobile.
A esultare è anche lo scrittore Alexandre Jardin, autore di fortunati libri pubblicati anche in Italia (come Una famiglia particolare, Bompiani 2006) e autoproclamato portavoce dei Gueux, i pezzenti, che è il titolo del suo libro venduto in 100 mila copie in poche settimane.
I pezzenti sono quelli che da mesi protestano contro il progetto di «zone a deboli emissioni», i cittadini della classe media o popolare che a differenza dei benestanti non vivono nei centri storici, non possono spostarsi a piedi o in bicicletta elettrica, non guidano costose auto elettriche perfette per il weekend nelle case secondarie e spesso hanno bisogno dell’auto, magari vecchia e diesel, per esercitare quell’attività poco chic ma spesso necessaria che si chiama lavorare.
Da ragazzo Jardin ha frequentato l’école Alsacienne al liceo e poi Sciences Po, cioè quanto di più intellettualmente (e non solo) elitario possa esistere a Parigi. Però a 60 anni è curiosamente diventato il leader della rivolta dei pezzenti, e in questi giorni proclama la sacrosanta vittoria «delle signore anziane, che stavamo per escludere dalle città perché, con le loro piccole pensioni, non possono cambiare auto». E ancora, «le zone chiuse al traffico alle auto normali avrebbero impedito alle cassiere di andare a lavorare nei supermercati, e ai malati di andare all’ospedale o uscirne.
Siamo stati a un passo dall’accettare una misura completamente folle, crudele e antirepubblicana».
jean luc melenchon
Jean-Luc Melenchon
(...)