UNO DEGLI ASPETTI PIÙ RIVOLUZIONARI DELLA SCELTA DI RATZINGER STA NELLA SPETTACOLARE USCITA DI SCENA - UNA SETTIMANA DI INCONTRI, DI COMMIATI, DI COLLOQUI (FRA CUI CON I PAPABILI SCOLA E BAGNASCO), DI BAGNI DI FOLLA E, ASPETTO PIÙ PARTICOLARE, A CHIUDERE IL SUO PONTIFICATO NON UN TRISTE FUNERALE, MA UNA GRANDE FESTA - POI, L’EX PAPA LASCERÀ IL VATICANO, SCOMPARENDO IN ELICOTTERO NEL TRAMONTO...

Paolo Griseri per "la Repubblica"

Un addio lungo quindici giorni. Il primo che un Papa può pianificare da 600 anni a questa parte. Condizione singolare: due settimane di incontri con il popolo della Chiesa, i sacerdoti, i cardinali, tutti consapevoli che stanno portando l'ultimo saluto a un Papa destinato a tornare uomo. Poi, la grande udienza in Piazza San Pietro, la mattina del 27 febbraio. In realtà l'inimmaginabile festa di commiato a un Papa vivo. E il giorno dopo l'uscita di scena più affascinante, il volo in elicottero verso Castelgandolfo.

Tocca a padre Federico Lombardi leggere l'inedito calendario del progressivo distacco di Benedetto XVI dal trono di Pietro, il suo lento e graduale tornare ad essere semplicemente il cardinale Joseph Ratzinger, uno dei 209 porporati del mondo. Una trasustanziazione alla rovescia, dal divino all'umano.

Oggi e domani le udienze proseguiranno secondo il ritmo stabilito da tempo, ben prima che si conoscesse la decisione del Papa di dimettersi. «Il Papa è nel pieno delle sue funzioni fino al 28 febbraio», ripete Lombardi e si legge in quell'insistenza il desiderio di attenuare con qualche attimo di normalità, lo shock di un gesto che renderà invece eccezionale ogni atto fino all'elezione del nuovo Pontefice.

Così, ad esempio, l'udienza di domani mattina, la visita ad limina dei vescovi della Liguria, un fatto di routine, uno dei tanti che scandivano l'incessante susseguirsi degli appuntamenti nel Palazzo Apostolico, cambia segno. Diventa l'occasione di incontro tra il Papa che sta per lasciare e uno dei suoi possibili successori, l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, Angelo Bagnasco.

Ancora più forte sarà il significato, venerdì, dell'incontro con i vescovi della Lombardia guidati dal cardinale di Milano, Angelo Scola. Quante volte, all'indomani della conclusione di un Conclave, si è andati a cercare la testimonianza dell'ultimo colloquio tra il nuovo Papa e il suo predecessore? E quale Papa ha potuto immaginare in anticipo chi sarà, di lì a un mese, l'uomo destinato a prendere la sua eredità?

I giorni dell'apparente normalità si concluderanno domenica 17. Prima di quella data Benedetto XVI incontrerà due capi di Stato: il presidente della Romania, venerdì, e quello del Guatemala sabato. Ma è sabato pomeriggio, con l'incontro di commiato con Mario Monti che l'eccezionalità comincia a stravolgere il calendario.

Il colloquio con Giorgio Napolitano è invece in programma la mattina del 23, al ritorno del Presidente italiano dal viaggio americano. Incontri di saluto, di preparazione al distacco. Così come la settimana di esercizi spirituali predicata dal cardinal Gianfranco Ravasi (un altro dei papabili), sette giorni di silenzio pubblico, una preparazione alla condizione che vivrà il cardinal Joseph Ratzinger dopo le dimissioni.

Ma saranno i momenti pubblici quelli destinati a lasciare il segno più forte sull'addio programmato di Benedetto XVI. L'incontro con il clero di Roma, la sua Diocesi, questa mattina. I due Angelus in una piazza San Pietro che si immagina gremita, domenica 17 e domenica 24. E soprattutto la grande udienza generale di mercoledì mattina, eccezionalmente organizzata in piazza San Pietro.

La festa, la sorpresa positiva che nell'età del Papa dimissionario sostituisce i solenni funerali dei pontefici defunti. Li sostituisce anche nella funzione, essenziale, di radunare a Roma i cardinali in vista del nuovo conclave. Quell'incontro con la folla della piazza darà più di ogni altro appuntamento il giudizio sul papato di Benedetto e sulla sua inedita conclusione.

Con quelle immagini nel cuore, la mattina del 28, il suo ultimo giorno da Papa, Ratzinger incontrerà i cardinali nella Sala Clementina. Quella dove le porpore si riuniranno pochi giorni dopo per formare la processione verso la Sistina e il Conclave. E' la sala che Clemente VIII volle dedicare, nel ‘500, al primo Papa costretto dagli eventi ad abdicare: Clemente I, collaboratore di San Paolo. Ma, a differenza di Clemente, Benedetto non andrà in esilio. Lascerà Roma alle 17 salendo su un Agusta Aw 139 dall'eliporto nei Giardini Vaticani. Per tornare semplice cardinale alle 20, nel tramonto di Castelgandolfo.

 

papa ratzingerRATZINGER IN CONTROLUCE PAPA RATZINGER papa ratzinger benedetto CAMPAGNA ELETTORALE PER IL PROSSIMO CONCLAVE ANGELO BAGNASCO DA QUINK jpegTarcisio Bertone h ing45 giorgio napolitano ettore scolaMARIO MONTI CON IL CANE ALLE INVASIONI BARBARICHE

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”