LA CANNES DEI GIUSTI - STAMANE HO VISTO "MARCELLO MIO" DI CHRISTOPHE HONORÉ, CON CHIARA MASTROIANNI CHE, PER TROVARE L'IDENTITÀ CHE IL PESO DEI GENITORI LE HA IN GRAN PARTE DISTRUTTO, SI METTE LA PARRUCCA, GLI OCCHIALI NERI, IL CAPPELLO, IL VESTITO NERO E PERFINO I BAFFI E DICE DI ESSERE MARCELLO. MAH... CI LIBEREREMO MAI DEL GLORIOSO CINEMA DEL PASSATO? NON NE POSSIAMO PIÙ. GRAN PARTE DEI FILM DA FESTIVAL CHE VEDIAMO SONO COSTRUITI SUL PASSATO DEL CINEMA, SOPRATTUTTO IL NOSTRO. COME SE NON AVESSIMO IDEE PER COSTRUIRE QUALCOSA DI NUOVO… - VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

Marco Giusti per Dagospia

 

chiara mastroianni in marcello mio chiara mastroianni in marcello mio

Ci libereremo mai del glorioso cinema del passato? Non ne possiamo più. Gran parte dei film da festival che vediamo sono costruiti sul passato del cinema, soprattutto il nostro, Fellini, Bertolucci, Bunuel, con tanto di "Marcello come here" e bagno rituale nella Fontana di Trevi.

 

Come se non avessimo idee per costruire qualcosa di nuovo. Il Bertolucci di Giuseppe Poggi, e non di Yvan Attal come ho scritto (e c'è giustamente chi mi bacchetta), che ho visto ieri nel modesto e prevedibile "Maria" di Jessica Padul, era un ragazzotto ridicolo.

 

marcello mio marcello mio

Meglio allora richiamare il Guido Caprino del "Mio Godard" terribile di Hazanavicious, anche se un po' troppo macho. Bertolucci non era così, era un intellettuale, per nulla macho, era elegante e avvolgente.

 

Ma non era un molestatore, ti conquistava, voleva conquistarti. Forse non si ha idea di cosa potesse essere per lui dirigere Marlon Brando. E gli operatori del film ricordano bene che la scena del burro era stata provata e riprovata co  la Schneider. Me lo ricordava stamattina Piero Spila, colonna di Cinema e Film.

marcello mio. marcello mio.

 

E mi ricordava che già nel film c'era risposta alla violenza. Ma ancora peggio del finto Bertolucci, era il finto Bunuel nello stesso film che dirige una Schneider troppo drogata. Un vecchio pelato che potrebbe essere al massimo il mio vecchio amico Guido Zurli.

 

Ma come si fa? Quello è Bunuel... Almeno Sorrentino per fare John Cheever chiama Gary Oldman e per fare la Loren chiama Luisa Ranieri. Anche se temo che il ruolo di Biagio Izzo faccia Dudu La Capria. Ma certo Sorrentino non è così sprovveduto nel trattare i propri miti.

 

chiara mastroianni in marcello mio chiara mastroianni in marcello mio

Tutto questo per dire che stamane ho visto "Marcello mio" di Christophe Honore', uscito contemporaneamente anche in sala in Francia e in Italia, con Chiara Mastroianni che per trovare l'identità che il peso dei genitori le ha in gran parte distrutto, si mette la parrucca gli occhiali neri il cappello il vestito nero perfino i baffi e dice di essere Marcello. Mah... meglio così che sentirsi dire sul set ti voglio più Mastroianni che Deneuve dalla regista Nicole Garcia.

 

marcello mio marcello mio

 Dopo un terribile effetto cringe, roba da coprirsi gli occhi dall'imbarazzo, raddoppiata dal vederla così truccata recitare con la mamma Catherine Deneuve  con un ottimo Fabrice Luchini, Benjamin Biolay, Melvil Poupad, solo cogliendo una voce che molto ricorda quella del padre, ma anche una camminata, un modo di ridere  di fumare, ci ha fatto molta tenerezza questa ragazza ormai cinquantenne sinceramente ancora alla ricerca del padre o di allontanare i propri fantasmi. Certo, per lei non deve essere stato facile con due mostri del genere, come non deve essere stato digerire un padre che ha un'altra famiglia a Roma, e proprio pochi anni fa, nel 2018, è morta Barbara, la figlia Italiana.

 

chiara mastroianni in marcello mio chiara mastroianni in marcello mio

Gli attori, racconta Luchini in un momento magistrale di un film sbilenco ma simpatico, dovrebbero essere come il suo mentore Michel Bouquet, senza identità, in modo da poter interpretare qualsiasi personaggio. Se hai troppo carattere sei limitato. Viene fuori te stesso. Nessuno sa veramente come siamo nella realtà, afferma qualche istante dopo Catherine Deneuve. Di certo Chiara Mastroianni ha qui l'occasione di mettersi totalmente a nudo grazie proprio alla maschera paterna.

 

marcello mio marcello mio

Nella parte finale del film va perfino a Roma per un assurdo numero in un talk show alla Dear, chi si ricorda più che lì si faceva cinema un tempo..., dove incontra Stefania Sandrelli. E la Sandrelli le dice quello che tutti vediamo, che i suoi genitori l'hanno schiacciata. L'apparizione anche qui della Sandrelli, partner di Marcello in "Adulterio all'italiana" di Pietro Germi, fa scopa col finale di "Parthenope", dove è la versione da grande, cinematografica, della protagonista, Celeste Dalla Porta.

 

marcello mio marcello mio

In una sorta di circolo vizioso perché in "Marcello mio" rivediamo la Sandrelli giovane al suo esordio importante da protagonista nel cinema con Mastroianni. Insomma. Per quanto ci si voglia liberare dal nostro passato, e quello del cinema italiano è ingombrante e molto frequentato e rifrequentato, ci ritorna sempre addosso.

chiara mastroianni in marcello mio chiara mastroianni in marcello mio

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - I GUAI SONO DAVVERO COME LE CILIEGIE: UNA NE TIRA UN’ALTRA. NON BASTAVA ALLA MELONA DI TROVARSI UNA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE FA IMPALLIDIRE I VORTICI DEL TRIANGOLO DELLE BERMUDE: LA RAI INFIAMMA LA LEGA CONTRO FRATELLI D’ITALIA, L’AUTONOMIA SCATENA FORZA ITALIA CONTRO LA LEGA, IL PREMIERATO FA SCHIFO SIA A FORZA ITALIA CHE LEGA, ETC.- ORA GLI SCAZZI DIVAMPANO ANCHE NEL SUO PARTITO - QUEL FUOCO DI PUGLIA DI RAFFAELE FITTO, CHE SOGNA DA TEMPO DI TROVARSI CASA A BRUXELLES E LASCIARSI ALLE SPALLE LE MILLE ROGNE DEL PNRR, È ANDATO SU TUTTE LE FURIE QUANDO OGGI HA LETTO SULLE PAGINE MELONISSIME DE “IL TEMPO” CHE IL SUO NOME POTREBBE SALTARE DALLA CASELLA DI COMMISSARIO EUROPEO (DI SECONDO PIANO). IN POLE C'E' LA TAPPABUCHI ELISABETTA BELLONI - MA “IO SO’ GIORGIA”, ORMAI CERTA CHE DA URSULA VON DER LEYEN OTTERRÀ AL MASSIMO UN COMMISSARIO-STRAPUNTINO ("MEDITERRANEO"), È SEMPRE PIÙ CONVINTA CHE FITTO È L’UNICO CHE PUÒ  PORTARE TERMINE LA SCOMMESSA DEL PNRR. E NELLO STESSO TEMPO EVITEREBBE, CON I DUE ALLEATI SUL PIEDE DI GUERRA, UN PERICOLOSO SUPER-RIMPASTO NEL GOVERNO…

DAGOREPORT - IL SISTEMA, PIÙ SECCO DI UN COLPO DI MANGANELLO, CON IL QUALE LA DUCETTA STA OCCUPANDO TUTTE LE CASELLE DEL POTERE NON S’ERA MAI VISTO, SOTTO NESSUN GOVERNO - UN'ABBUFFATA COMPULSIVA DI INCARICHI PER AMICI E FEDELISSIMI, SPESSO SENZA ALCUNA COMPETENZA, RIVINCITA DI UN'ESTREMA DESTRA SVEZZATA A PANE, LIVORE E IRRILEVANZA - LA PRESIDENZA DI FINCANTIERI, SEMPRE IN MANO A MILITARI O AMBASCIATORI, È STATA OFFERTA A BIAGIO MAZZOTTA SOLO PER RIMUOVERLO DALLA RAGIONERIA DELLO STATO - FABRIZIO CURCIO E' STATO SOSTITUITO ALLA PROTEZIONE CIVILE PER FAR POSTO A FABIO CICILIANO, DIRIGENTE MEDICO DELLA POLIZIA DI STATO, CHE GIORGIA MELONI HA MOLTO APPREZZATO NEL SUO RUOLO DI COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA DI CAIVANO - A SETTEMBRE GIUSEPPE DE MITA, CARO AD ARIANNA E A MEZZAROMA, SARÀ PRONTO AD APPRODARE COME DG A SPORT E SALUTE, LA SOCIETÀ PUBBLICA CASSAFORTE DELLO SPORT 

DAGOREPORT - EIA EIA ALALA’, VENEZIA ECCOLA QUA: "IL POTERE ORACOLARE DEL CINEMA… SETTIMA ARTE O... DECIMA MUSA?" - CON L’AMPOLLOSISSIMA PRESENTAZIONE (CON PAUSE RITARDANTI E ACCELERAZIONI IMPROVVISE, PIÙ DA TURI PANDOLFINI CHE DA TURI FERRO), ABBIAMO FINALMENTE CAPITO PERCHÉ LA MELONA HA SPEDITO PIETRANGELO BUTTAFUOCO ALLA PRESIDENZA DELLA BIENNALE D'ARTE: SODDISFARE IL SUO ERUDITO TROMBONISMO DA MEGALOMANE D’ANNUNZIO SICULO-MUSULMANO - SEMMAI, CI CHIEDIAMO: PERCHÉ L’OTTIMO BARBERA, UNO DEI POCHI DIRETTORI DI SINISTRA CAPACE DI ORGANIZZARE UNA MOSTRA D’ARTE CINEMATOGRAFICA PIENA DI STAR E OTTIMI FILM, SI PIEGA AD ACCETTARE DI REGGERE PER DUE ANNI LA RASSEGNA VENEZIANA PRESIEDUTA DAL FILODRAMMATICO AEDO DELLA FUFFA CULTURALE DI DESTRA? – VIDEO STRACULT!

FLASH! – QUANTI VITTORIO FELTRI CI SONO IN CIRCOLAZIONE? DUE GIORNI FA, SU “IL TEMPO”, FELTRI1 HA ELOGIATO ROBERTO D’AGOSTINO PER IL SUO DOCU-FILM “ROMA SANTA E DANNATA”. PASSANO 48 ORE E SU “IL GIORNALE” SPUNTA IL FELTRI2 CHE, RISPONDENDO A UN LETTORE, ATTACCA DAGO PER LA POSIZIONE CRITICA DI DAGOSPIA VERSO IL GOVERNO MELONI: “SEDICENTE ESPERTI DI ARIA FRITTA”, “CORBELLERIE”, “RICOSTRUZIONI COMICHE”, “SULLA PAGINA SI RIVERSA BILE” – QUALE SARA’ IL FELTRI APOCRIFO: IL PRIMO O IL SECONDO? (MAGARI E’ SOLO UN CASO DI BIPOLARISMO SENILE)…