Stefania Carini per il “Corriere Economia - Corriere della Sera”
È stata la mossa di telemercato che più ha impressionato addetti ai lavori, giornalisti, spettatori. L' arrivo da gennaio 2017 di Maurizio Crozza sul canale Nove, di proprietà del gruppo Discovery, rappresenta una svolta: il panorama della Tv italiana sta mutando. Ne è sicura anche la vulcanica Laura Carafoli, senior vice president programming & content del gruppo: «Crozza per noi significa l' apertura alla contemporaneità e a un pubblico più ampio. Non è solo un comico, è un vero e proprio brand».
Canale Nove dunque lancia la sfida alla tv generalista, eppure il gruppo non molla i canali tematici, come Real Time, DMax, Giallo, e i volti creati quasi da nulla e ora vere star, come Enzo Miccio e Chef Rubio. Dividendosi tra free e pay tv, Discovery ha anche implementato l' on demand grazie al servizio Dplay: il gruppo si muove su più campi ma «senza impoverire il nostro portfolio - dice Carafoli -. Certo l' on demand sta cambiando le abitudini degli spettatori».
Responsabile della programmazione e delle produzioni originali per un polo televisivo sempre pronto a nuove sfide: non male per la ragazzina partita da VideoNovara. «Mi alzavo tutti i giorni alle 5, non una cosa da poco a 19 anni - spiega Carafoli - e andavo a condurre l' edicola mattutina di VideoNovara. Ho sempre avuto una vera passione per il mondo dei media».
Intanto si laurea in Filosofia, e viene poi chiamata in Rai da Carlo Freccero: «Lavoravo nella rivista Dire fare baciare , a cui lui collaborava. Era il mio mito, mi chiamò nel 1997 per questo programma di Raidue, Supergiovani , che non vide nessuno perché andava contro Amici quando era ancora un talk show».
Dalla provincia alla città: nonostante l' insuccesso dello show, entra nel bacino Rai e lavora alle reti tematiche, come Raisat. Il lavoro è molto ma precario, fino all' approdo nel 2004 nel gruppo Fox, appena sbarcato in Italia. Segue FoxLife e il lancio di FoxCrime, forte canale tematico sviluppato tutto in Italia: «Ho davvero imparato il mestiere, fu molto gratificante. FoxCrime fu un' idea del direttore di allora, Fabrizio Salini, la lanciammo con un successo strepitoso. Era anche, è vero, uno scenario diverso, senza la competizione attuale».
Competizione che ha contribuito a creare nel 2009 passando a Discovery poco prima dell' arrivo di Marinella Soldi, ceo del gruppo. Insieme, infatti, traghettano Real Time dal mondo pay a quello free e lanciano DMax: «Fu un grande cambiamento, passammo a un diverso modello di business. Marinella ha portato in azienda il suo stile anglosassone: riconosce il merito e dà libertà.
Grazie a lei abbiamo subito messo in pratica l' idea di prevedere obiettivi chiari e condivisi». Per Carafoli, uno dei punti di svolta personali e professionali è stato quando, dopo aver perso da giovane la sfida contro il primo Amici di Maria De Filippi, ha potuto portare la versione talent di quello show nel pomeriggio di Real Time: «Avere dal 2014 Amici sul canale ci ha posizionato diversamente, è stato un attestato di credibilità. Per me un grande obiettivo. Maria De Filippi ha visto lungo, non ha aspettato Crozza per credere in noi».