dago

1. FERMI COL TELECOMANDO! ALLE 20.30, SU SKY ARTE, ROBERTO D'AGOSTINO TORNA IN TV 2. DA CINDY SHERMAN A KIM KARDASHIAN, TRE PUNTATE DA 30 MINUTI PER SPACCARE LA TV DEL '900 CON UN GRAND TOUR NEL MONDO DEL WEB. BENVENUTI A DAGO-RIEDUCATIONALCHANNEL! 3. ‘’IO SONO LA MIA FICTION! ECCO: LA RETE HA DATO ALLE PERSONE UN POTERE IMMENSO CHE NESSUN’ALTRA IDEOLOGIA/RELIGIONE HA MAI CONCESSO. DI PIU’: INTERNET È EROTICO PERCHE' PERMETTE CON IL VIAGRA DEI SOCIAL (FACEBOOK, INSTAGRAM, ETC.) DI COMUNICARE AGLI ALTRI CIÒ CHE NOI VORREMMO ESSERE, DI CREARE UN AVATAR DI NOI STESSI IN CHIAVE DI SUPER EROI"

DAGO in the SKY - Mercoledi 1 giugno 20.30

 

1. “IL WEB È EROTICO, TUTTO IL RESTO FA PENA”

Antonio Dipollina per “la Repubblica”

 

selfie kim kardashianselfie kim kardashian

Il diavolo, probabilmente, è annidato nella costruzione ideal-pratica che porta da stasera Roberto D’Agostino (lui, quello di Dagospia, il nemico di tutti o qualcosa del genere) al ritorno da protagonista in tv: su Sky Arte, tre speciali – titolo Dago in the Sky – e una tesi (o sintesi): Internet ha talmente demolito tutto che tanto vale abbandonarsi al destino. Che è: primo, sexy – «Il web è imbattibile perché è erotico, il resto fa pena ». Secondo, travolgente tanto da rendere patetico qualunque tentativo di opporsi con i vecchi metodi. Terzo: via web passa il Rinascimento che arriva. Quella volta ci mise un secolo a dimenticare il Medioevo, ora ci siamo dentro e chissà quanto ci vorrà.

 

TIM BERNERS LEETIM BERNERS LEE

Tre puntate, una sui selfie, una su Internet che diventa infernet e uccide la creatività. E la terza sul porno («Ma senza un solo nudo, specialmente di quello e quella») perché è il porno che muove il mondo, non penserete che la tecnologia si evolva perché la gente vuole i telegiornali moderni, vero?

 

Si avverte qualcosa del tipo: qualcuno deve pure dirlo.

dago in the sky selfiedago in the sky selfie

«Esatto, ci penso io. Ma vivendo dentro tutto questo: lo schermo, durante le puntate, diventa come un display dello smartphone, finestrelle, io da una parte, le immagini di tutto quello di cui si parla che scorrono altrove, ognuno guardi dove vuole, come avviene nella vita vera. Sembra Mondrian. Ormai nessuno guarda più quello che gli viene propinato limitandosi a quello».

 

La puntata di stasera sui selfie è un Blob delle cose più clamorose presenti su Internet.

dago dago

«Non sono nemmeno uscito di casa per realizzare gli speciali: è tutto preso da YouTube e simili. C’è Obama che per difendere la riforma sanitaria gira un video-selfie scemenza facendo il clown. Renzi non c’è ancora arrivato, ma magari si tratta solo di aspettare. Siete tutti convinti che la gente adori le fiction: la gente ormai vuole solo la propria, di fiction. Sullo smartphone, su Instagram, in ogni momento, conta solo quello. E i leader si adeguano. E vedrete più avanti».

 

Nella puntata sulla creatività lei ammette: siamo fermi a Springsteen, nella moda nessuno inventa niente da trent’anni. E conclude: va benissimo così.

«Ne prendo atto ed è un paradosso pazzesco. Sono tempi clamorosi per inventare, tutti sono convinti di farlo, ma l’obiettivo è solo lo specchio rappresentato dal telefonino».

 

Talmente onanistico che da lì al porno è un attimo.

dago in the sky selfie  4dago in the sky selfie 4

«Siamo tutti attaccati al computer, giusto? E allora faccio due conti, grazie alla macchinetta che mi conteggia gli accessi a ogni articolo pubblicato. Secondo lei quali sono i più cliccati?».

 

Prevedibile, però.

«Certo, ma con la differenza che sui computer, i tablet e i telefonini ci siamo tutti. Tanto vale starci dentro».

 

Siamo a un passo dalla centralità di Dagospia. Ci tiene così tanto?

«Lo spirito è quello: Dagospia muore ogni sera e ogni mattina rinasce a nuovo, buttandosi a rovistare il mondo per come te lo mette in ordine, ovvero in disordine assoluto, Internet. Bellissimo, no?».

 

2. DAGO IN THE SKY

Elena Martelli per https://medium.com/@elenamartelli/dago-in-the-sky-50aaedd0f2a4#.s5ilxas26

 

dago in the sky selfie  3dago in the sky selfie 3

E’ da poco atterrato su Instagram con @Dagocafonal, una sorta di privé di Dagospia, perché i party sono tanti e Instagram è il vero habitat del nuovo cafonal, e dal primo giugno entra a far parte della squadra di Sky Arte con il programma sul web “Dago in the Sky”. Serissima e scanzonata summa del Dagopensiero, con cui Roberto D’Agostino in arte Dago va a zonzo per il web, a modo suo, da flâneur eccentrico e rock qual è.

 

sky arte sky arte

Dieci puntate a tema, il selfie, la spiritualità, il porno - e come poteva mancare il porno!? - le donne, il cibo, con l’unico scopo di capirci qualcosa, dando un senso a ciò che quotidianamente frequenta, la Rete. L’intenzione è educational, il risultato è un Grand Tour di D’Agostino nel mondo del web. Vulvia direbbe Benvenuti a Dago-RieducationalChannel:

 

dago in the sky selfie  5dago in the sky selfie 5

«Quello che è avvenuto negli ultimi 30 anni con la Rete – spiega lui, seduto su uno dei divani del salone di casa sua, pieno di arte, libri, oggetti, divertissement e stramberie non meglio identificate - è, nel bene e nel male, simile a quel che è successo nel Rinascimento con la scoperta dell’America, l’invenzione dei caratteri stampa di Gutenberg e la prospettiva di Piero Della Francesca. Ecco, quella rivoluzione totale che segnò il passaggio dal Medio Evo al Rinascimento la stiamo vivendo adesso, con modalità diverse.

DAGO A QUELLI DELLA NOTTEDAGO A QUELLI DELLA NOTTE

 

Perché stiamo attraversando un nuovo Rinascimento, alla faccia di tutti quei soloni che di Internet vedono solo il male, e ovviamente l’orizzonte non ci è ancora chiaro. Ma il turning point di questo nuovo corso è il 1989, l’anno in cui cade il muro di Berlino e in cui Tim Berners-Lee inventa Internet. Da quel momento il mondo diventa una questione di connessione e comunicazione».

 

roberto pisoni direttore di sky arteroberto pisoni direttore di sky arte

Il programma è un flusso ininterrotto di immagini, tutto materiale tratto da YouTube, pieno di infografica e con continui split screen che compongono e scompongono lo schermo, in un dialogo continuo e serrato tra testo e video. La prima puntata dedicata al selfie, ad esempio, è una vera e propria storia della ragion estetica del selfie e quindi una riflessione sull’identità che parte da lontano, da Cindy Sherman, l’artista che negli anni ’80 ha fatto del self portrait la sua cifra artistica, per arrivare alla foto virale degli Oscar.

 

kim kardashian e kanye westkim kardashian e kanye west

Sebbene la tv la frequenti da sempre, questa è la tua prima volta da conduttore.

«Sì, perché ho sempre fatto l’autore o l’ospite, da Quelli della Notte con Renzo Arbore a Domenica in nell’86 -’87. Solo oggi, alla veneranda età di 68 anni, Sky mi ha chiesto un’idea per un programma tutto mio».

 

Nel ’91 ospite a L’Istruttoria inaugurasti il trash in TV, tirando uno schiaffo a Vittorio Sgarbi che ti aveva gettato un bicchiere d’acqua.

«All’epoca serviva un bastian contrario, un impertinente».

 

Serve anche adesso, dai.

«Sì ma quello fu il primo gesto dada».

 

Uno dei primi, diciamo.

«Come quando aprii Dagospia nel 2000. All’epoca Internet era considerato il camposanto dei morti di fame, il rifugio dei falliti. Quando nessuno ti faceva più scrivere sui giornali, aprivi un blog. Nessuno allora voleva andare sul web».

 

Il contrario di quel che accade oggi. Infatti torni in TV. Sei pronto al plotone di esecuzione di Twitter?
 
«Già me lo vedo. Perché è facile fare lo spara sentenze seduto sul divano di casa, come faccio io che rompo le balle a tutti. E allora, proprio perché so di stare davanti a persone che di TV sanno tutto e sono professionisti preparati ho fatto i compiti».

 

Quindi?

kim kardashian e emily ratajkowski 2kim kardashian e emily ratajkowski 2

«Mi sono chiesto: cosa avrebbe fatto Beniamino Placido, il mio intellettuale di riferimento, al posto mio? Avrebbe affrontato il discorso da tutti i punti di vista, la famosa interdisciplinarità. E quindi attenzione al linguaggio, perché tutti questi discorsi so’ boni tutti a farli e li puoi trovare sui libri. Ed ecco il lavoro di cucina: la sigla velocissima, tanto iper testo, e in ogni inizio di puntata parto con un fatto. Con un’immagine ad effetto come la foto di quello che si fa il selfie mentre viene preso dal treno in corsa. Poi arrivo io e parlo come un tweet. Arbore diceva che in Tv prima ti fai vedere e poi parli. Ognuno ha le sue tecniche, lui entrava e si toccava la testa, per esempio. Ma il mio faccione lo vedi il meno possibile, mica voglio fa’ i dieci comandamenti». 

RENZO ARBORE QUELLI DELLA NOTTE RENZO ARBORE QUELLI DELLA NOTTE


 Titolo della seconda puntata: Internet o Infernet?
 «Come diceva Umberto Eco, Internet è quella cosa che dà la parola a gruppi di idioti in preda a qualche bicchiere di rosso. In ogni puntata prendo in rassegna sia il bene che il male del web, altrimenti che gusto ci sarebbe? E ovviamente parto sempre dal male. Quindi da una parte è vero ma dall’altra, come si accorse subito Berners-Lee, la Rete aveva dato un potere immenso alle persone, un potere che nessun’altra ideologia prima d’allora aveva dato. E a tutti ha dato anche ciò che c’è di più sexy ed erotico in circolazione. Perché Internet è erotico, prima di tutto».

 

Ed è il regno delle donne, dicevi.

c  data users defapps appdata internetexplorer temp saved images sessoonlinec data users defapps appdata internetexplorer temp saved images sessoonline

«Quando ho fatto la puntata sull’industria del porno, ho scoperto che i vertici delle più importanti produzioni sono donne! Che donne oggetto! Hanno un peso fortissimo che prima non avevano. Anche perché Internet ha una mentalità più femminile che maschile».

 

Infatti anche il nuovo femminismo corre su Internet. Nella prima puntata, vai sul Selfie.

«Il massimo dell’autoerotismo. Quando ti fai un selfie ti posizioni sempre in maniera seducente. Perché vuoi comunicare quel che vorresti essere. E in quel momento lo sei. Se ti faccio io la foto, non viene così. Lì nasce anche il motivo per il quale è imbattibile Internet: perché è erotico. Permette, come il Viagra, di comunicare agli altri ciò che vorremmo essere, di creare un Avatar di noi stessi in chiave di Super Eroi. Ognuno di noi è insoddisfatto di se stesso, ecco perché troviamo sfogo sui social».

 

CAM GIRL CAM GIRL

A questo punto D’Agostino vola alto a caccia dei prodromi. «La prima avvisaglia di questa tendenza si ha con Woody Allen quando battuteggia: sono nato ebreo e poi mi sono avvicinato al narcisismo. Ecco la Me generation che inizia con La febbre del sabato sera, dove Tony Manero, un garzone di bottega, diventa una star conquistando il centro della pista e da lì arriva a Manhattan. Perché la peggior iattura di oggi è l’anonimato. Ecco perché Facebook è stato geniale, perché è il libro delle facce che porta a compimento quel passaggio epocale che dal Noi degli anni ’70 porta all’Io degli anni ’80. Un cambiamento che è anche politico. Dalle Botteghe Oscure alle boutique lucenti. Dalle Br alle Pr. Tutto è narcisismo. La generazione che ha creato Google ha sancito la fine dell’anonimato. Io sono il mio account, il mio blog, la mia storia. E in teoria, l’impiegato di provincia ha lo stesso potere di parola di un capo di stato. E quindi anche l’autostima erotica cambia».

 

Tu dici che la madre di tutti i selfie è Cindy Sherman e non Kim Kardashian.

siffredi late night  3siffredi late night 3

«Kim Kardashian è la papessa del selfie. E il selfie ha distrutto la performance nell’arte. Ma è stata Cindy Sherman la prima a capire questo mutamento con i self portrait con cui diventava un ruolo, un carattere. Succede a tutti noi la stessa cosa quando ci facciamo il selfie, che è una narrazione di sè».

 

Kim Kardashian è la sacerdotessa del fondoschiena.

«Il potere del culo è però un derivato della frocizzazione della società. Sono i gay che hanno imposto il culo, in primis».

 

E poi c’è la puntata sul porno, dove giuri di non aver messo nemmeno una chiappa.

ROCCO SIFFREDI CON MOANA POZZIROCCO SIFFREDI CON MOANA POZZI

«Perché m’interessava dare al porno quel che è del porno. Metà Wall Street metà piazza Affari devono dire grazie al porno: nel campo tecnologico non c’è prodotto che non sia nato senza il suo supporto. Con la Polaroid dicevi addio al rullino da sviluppare con le cose sconce. Stessa cosa con le videocamere. La connessione veloce nasce dal desiderio di scaricare scopate. Il primo che ha capito che Internet poteva cambiare il business è stato il mondo del porno. E sai perché? Quando nasce Internet il business del porno sta in crisi e gli unici che capiscono per primi l’antifona sono gli hackers che si sono comprati l’industria in tempi non sospetti. Sono loro, gli ex hackers, i padroni. Mica i Larry Flint, che sono dell’altro secolo».

 

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO