mario orfeo – roberto sergio – giampaolo rossi – bruno vespa – giorgia meloni – matteo salvini - rai

DAGOREPORT! - FIATO ALLE TROMBETTE, LA BATTAGLIA DI VIALE MAZZINI È INIZIATA! E’ SALTATO L’INCIUCIO TRA L’ARDITO DEL COLLE OPPIO GIAMPAOLO ROSSI E IL PIDDINO TRASVERSALE MARIO ORFEO - PESSIMO SEGNALE PER IL FUTURO DI TELE-MELONI SE IL MULTIFORME ORFEO SI ALLEA CON L’ETERNO BUONSENSO DEMOCRISTIANO DELL’AD ROBERTO SERGIO - AD ORFEO È BASTATO UN DISASTROSO PINO INSEGNO PER CAPIRE CHE ROSSI È DESTINATO A SBATTERE. E LA DUCETTA COMINCIA A SBUFFARE: MA ‘STO ROSSI NON È QUELLO CHE DOVEVA RIVOLTARE LA RAI COME UN CALZINO? - NELLA LOTTA PER IL POTERE TRA IL MELONCINO ROSSI E SERGIO (SOSTENUTO DA SALVINI), RONZA BRUNO VESPA, PRIMO GRAN VISIR RAI, TEMUTISSIMO DA TUTTI, CONSIGLIERE ASCOLTATISSIMO DELLA DUCETTA (VEDI LA STRISCIA DOPO IL TG). AMORE CHE BRU-NEO RICAMBIA DANDO ALLE STAMPE UN LIBRO CHE FA IMPALLIDIRE QUELLO DI SALLUSTI PER MELONISMO SENZA LIMITISMO (IERI VESPA SI E’ SUPERATO SPARANDO UN DOPPIO FAZZOLARI SU RAI1: PRIMA A  ‘CINQUE MINUTI’ E POI SU ‘PORTA A PORTA’) 

LA NUOVA RAI MELONIANA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

DAGOREPORT

A differenza di Mediaset, inventata da Silvio Berlusconi solo per fare soldi a colpi di spot, la Rai, da sempre, è la cartina di tornasole del potere romano. Tutto ciò che succede a viale Mazzini oggi, prefigura il potere di domani. 

 

Lunedì 6 novembre 2023 si è vista a Roma una bombastica congiuntura di eventi che ha costretto dirigenti e volti Rai a dividere la propria partecipazione a seconda degli interessi personali, professionali o politici che fossero.

 

roberto sergio giampaolo rossi

“E’ iniziata la guerra nella Rai? L’amministratore delegato, l’ex democristiano Roberto Sergio, contro il direttore generale meloniano Giampaolo Rossi?”, si è domandato ieri Salvatore Merlo su “il Foglio”.

 

E ha così proseguito: “Sarebbe bastato, lunedì sera, osservare chi andava alla presentazione del libro di Angelo Mellone, direttore del Day time Rai e una vita da intellettuale di destra, e chi invece quasi allo stesso orario ma in un altro luogo della capitale è andato alla presentazione del film di Roberto D’Agostino prodotto dalla Rai, per avere quasi conferma – come si suol dire: plastica – di questa sensazione. Com’è noto questi piccoli grandi eventi di presenzialismo romano “parlano”.

 

angelo mellone reading

Ecco come “parlano”, secondo Merlo: “Da una parte, quella di Mellone, ecco la Rai degli arditi meloniani, diciamo, i direttori e i capistruttura del dg Rossi. Tutti.

 

Mentre da D’Agostino ecco l’eternità del potere Rai, l’altro spicchio dell’azienda, quello che sostiene l’ad Sergio, all’incirca da Mario Orfeo a Paolo Del Brocco, nomi quasi sconosciuti al grande pubblico, eppure importantissimi. Gli eterni, anzi gli highlander: gli immortali”.

 

Ma, sempre in tale fantasmagorico lunedì romano, brillava un altro evento: al cinema Barberini veniva presentato il docufilm ‘Enigma Rol’ di Anselma Dall'Olio, compagna di Giuliano Ferrara, prodotto da Francesca Verdini, compagna di Matteo Salvini.

 

mario orfeo roberto sergio foto di bacco

Oltre al fior fiore di notabili leghisti, si sono scapicollati Myrta Merlino con Marco Tardelli, Claudio Cerasa, Francesco Storace, Gian Marco Chiocci, Monica Setta, il direttore della distribuzione Rai Stefano Coletta scortato da Serena Bortone, l'attrice Pilar Fogliati e l'ex dg Rai Agostino Saccà, co-produttore di ‘Enigma Rol’.

 

Al reading del baldo Mellone, era stato precettato praticamente tutto il daytime Rai: Tiberio Timperi, Eleonora Daniele, Beppe Convertini, Ingrid Muccitelli con il compagno ex dg Rai Mauro Masi, Anna Falchi, Mara Venier in compagnia di Alberto Matano e della consigliera di amministrazione Rai in quota Forza Italia Simona Agnes, Vira Carbone (mentre il marito ex Dc e Pd Renzo Lusetti era da Dago), Marco Liorni, Carolina Rey, Massimiliano Ossini, Fausto Brizzi, Alba Parietti e così via.

 

serena bortone e stefano coletta alla presentazione del film di anselma dellolio prodotto da francesca verdini

Tra Rossella Brescia e Valeria Marini, Anna Falchi e Adriana Volpe, ha fatto capolino anche il prezzemolino meloniano Italo Bocchino, ma su tutti spiccava il capoccione dell'agente Lucio Presta, gran responsabile del disastroso trasloco della Merlino a Canale5. Il vignettista Osho alias Federico Palmaroli, cocco di Giorgia Meloni e ora arruolato in Rai, ha preferito, nel dubbio, puntare su due tavoli e presenziare sia da Dago sia da direttore dell'Intrattenimento Day Time.

 

Dago & Giusti hanno risposto a Mellone-Rossi e Verdini-Salvini schierando in platea, oltre alla trio meravigliao Sergio-Orfeo-Del Brocco, la leghista sottosegretario ai Beni Culturali Lucia Borgonzoni, Corrado Formigli e Vittorio Zincone, Lirio Abbate, Francesca Fagnani, Emiliano Fittipaldi, Marco Damilano, Nunzia de Girolamo, Barbara Carfagna, Davide Desario, Virman Cusenza e Fabrizio Palermo, Giancarlo Dotto e Mirella Serri, Andrea Occhipinti e Riccardo Tozzi, Paolo Repetti e Antonio Gnoli, Paolo Cirino Pomicino, Salvo Nastasi, Federica Lucisano, Fulvio Abbate, etc.

 

vera gemma roberto dagostino RITA RUSIC foto di bacco

A seconda della scelta di campo effettuata dai volti Rai in questo "triangolo delle Bermude" di eventi romani, gli “addetti ai livori’’ si sono subito scatenati per individuare chi veleggerà a gonfie vele, chi si manterrà a galla e chi invece affonderà nel gorgo della disgrazia a Viale Mazzini nel futuro. Il segnale politico più clamoroso è rappresentato dalla visione di Mario Orfeo a braccetto con Roberto Sergio.

 

Traduzione: l’inciucio tra il meloniano Giampaolo Rossi, direttore generale destinato a giugno 2024 a prendere la poltrona di Ad al posto di Sergio, e il piddino trasversale Mario Orfeo è saltato. Un segnale pessimo per il futuro di Tele-Meloni se l’ex direttore generale in quota Renzi, oggi riconfermato alla guida del Tg3, definito da Merlo “gran visir della Rai”, rompe con Rossi e si allea con l’eterno buonsenso democristiano e trasversale di Sergio.

 

pino insegno giorgia meloni

A Orfeo, rapido e invincibile come un sommergibile, sono bastati pochi mesi per capire che Rossi, ardito pretoriano che prende ordini dalla Ducetta e dal suo “genio” Fazzolari, è destinato a sbattere. Tutta la sua programmazione si sta rivelando un fallimento di share, a partire dal “melonissimo” Pino Insegno che vede vacillare lo sbarco su Rai1 al posto di Insinna alla conduzione de “L’eredità”, dopo il disastro di ascolti su Rai2. E Meloni comincia a sbuffare: ma ‘sto Rossi non è quello che doveva rivoltare la Rai come un calzino?

 

serena bortone myrta merlino stefano coletta marco tardelli presentazione del film di anselma dellolio

Dopo la débacle di Insegno, Guaccero, De Girolamo, Balivo, gli inserzionisti vogliono già rivedere i contratti pubblicitari sottoscritti con una Rai che dal prossimo anno si ritroverà con 450 milioni in meno per la riduzione del canone da 90 a 70 euro. Un pesante “taglio” per il bilancio di viale Mazzini che per il 2024 sarà rimpiazzato dalla cosiddetta fiscalità generale.

 

Ma in futuro è facile immaginare, dato il deficit enorme di bilancio dello Stato, che venga alzato il tetto pubblicitario di viale Mazzini, tutto a scapito dei ricavi di Mediaset, La7 e Discovery. Il terribile "partito azienda" Rai è subito sceso in campo contro Rossi che doveva vigilare sulla sopravvivenza del baraccone catodico di Stato ed invece ha chinato il capino alla Sora Meloni che, a sua volta, ha dovuto acconsentire a un Matteo Salvini ormai posseduto dalla smania di ritrovare il consenso perduto dalla Lega.

 

Dimenticando così, la tapina bionda, cosa è successo quando ha reso durante il suo primo anno di Palazzo Chigi del tutto irrilevante il suo alleato di governo, Forza Italia, dalla nomina della presidenza del Senato alla tassa sugli extraprofitti di banca Mediolanum, con gli eredi di Silvio che hanno aperto il frigo-bar di Antonio Ricci facendo strisciare i fuorionda su Giambruno (e si vocifera che ce ne sia un altro nel quale il bonazzo col ciuffo coinvolgerebbe anche la ex compagna).

 

GIAMBRUNO VESPA - MEME BY BUFALANEWS

Nella lotta per il potere tra Rossi e Sergio, occorre non dimenticare il ruolo di Bruno Vespa, per anzianità sul campo il primo gran visir Rai, temutissimo da tutti, consigliere ascoltatissimo della Ducetta (vedi la concessione al volo della striscia dopo il Tg), convintissimo che il suo governo resterà in piedi per cinque anni al punto di aver dato alle stampe un libro che fa impallidire quello di Sallusti per il suo melonismo senza limitismo. 

 

Ieri, per esempio, è andato in onda un “Prendi uno e vedi due”. Vespa ha sparato un doppio Fazzolari su Rai1. Prima a  ‘Cinque minuti’ e poi su ‘Porta a Porta’, tutti addivanati ad ascoltare il braccio (estremo) destro di ‘’Io so’ Giorgia’’, filosofo da Sommacampagna detto 'Spugna'.

 

GIOVANBATTISTA FAZZOLARI A CINQUE MINUTI

Chiudiamo con la previsione del fogliante Salvatore Merlo: “Giorgia Meloni vorrebbe completare il quadro nominando Rossi, ma persino la Lega si agita e già lascia intendere di avere cattive intenzioni: veti e ostruzionismo, pane per Matteo Salvini. Che sostiene Sergio. A quel punto la premier che farà?”. Fiato alle trombette, la battaglia di Viale Mazzini è iniziata…

GIAMPAOLO ROSSI fabrizio palermo virman cusenza foto di bacco vespa meloni cinque minuti

angelo mellone 2

bruno vespa e giogia meloni nella masseria li reni liberi tutti bianca guaccero 5paolo del brocco 1 foto di bacco francesca reggiani davide desario foto di bacco nunzia de girolamo roberto sergio foto di bacco

simona agnes alberto matano mara venier al reading di poesie di angelo mellone

paolo del brocco foto di bacco serena bortone e stefano coletta alla presentazione del film di anselma dellolio prodotto da francesca verdini

italo bocchinoal reading di poesie di angelo mellone

francesca fagnani foto di bacco

massimiliano ossini al reading di poesie di angelo mellone flavio montrucchio al reading di poesie di angelo mellone amedeo goria al reading di poesie di angelo mellone federico palmaroli al reading di poesie di angelo mellone rossella brescia al reading di poesie di angelo mellone anna falchi. al reading di poesie di angelo mellone fausto brizzi al reading di poesie di angelo mellone

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…